‘Caccia al morto’: l’esordio di Luca Colombo

Luca Colombo, nato a Borgomanero nel 1986, esordisce con il suo primo romanzo Caccia al morto per Graphofeel Edizioni. La trama tratta il tema della morte e delle pompe funebri con grande ironia, grazie all’utilizzo di descrizioni esilaranti e dialoghi serratissimi. Il protagonista di Caccia al morto è Filippo, un aspirante scrittore che trova lavoro come addetto alla comunicazione nelle onoranze funebri del suo paese. Quando accetta l’impiego si aspetta di venire relegato dietro una scrivania, ma il suo ruolo prevederà molto di più: dal sollevare bare al guidare il carro funebre, ad esempio, il tutto accompagnato dagli immancabili, quanto inaspettati visto il contesto, incontri con l’altro sesso. Luca Colombo riesce a parlare della morte con una vena tragicomica che da un lato diverte, ma dall’altro aiuta a riflette su quello che ancora oggi è un grande tabù della nostra società. Ecco alcuni interessanti stralci di Caccia al morto:

«Il Campanile ha una tiratura di circa duemila copie. Il lettore tipo è l’anziano, ovvero chi alla morte – sua e degli altri – ci pensa quotidianamente».

«Eccome se ci pensa».

«Vuole sapere quanti coscritti rimangono, quanto resta da vivere al moribondo della villa accanto, a che punto è la malattia del cugino di terzo grado che non vede da tanto tempo». «Mal comune, mezzo gaudio».

«Per lui embolia polmonare, ischemia e insufficienza renale sono argomenti di tendenza». «Un mio zio era talmente in ansia per le sue coronarie che chiamava il cane Ictus anziché Icarus».

«Chissà quanti come tuo zio».

«Ho capito: vuoi curare una rubrica dell’ammalato. Intitoliamola L’angolo del cuore».

«Di più: diamogli un vero e proprio romanzo d’appendice, facciamoli friggere per un’intera settimana. Ho dei buoni informatori che mi segnalerebbero i malati più cool in paese; li andrei a trovare regolarmente per fare il punto della situazione, scriverei il capitoletto romanzandoci sopra e il gioco è fatto».

«Una domanda: come convinci gli ammalati ad accettare?»

«Claudio, chi sono gli anziani malati? Persone che non fanno altro che parlare dei loro acciacchi e lamentarsi che nessuno gli dà ascolto; figuriamoci se si lasciano sfuggire l’occasione di raccontarsi all’intero paese. Stampate su carta, le loro amare storie riscuoterebbero finalmente le attenzioni dovute. E poi, chi non vorrebbe diventare personaggio da libro?»

Caccia al morto si presenta come un romanzo sarcastico, intelligente e divertente, che offre spunti di riflessione al lettore.

 

Exit mobile version