Luis Cernuda: poeta romantico ‘non autoriale’ con il forte desiderio di essere utile alla società

Luis Cernuda è stato un poeta andaluso, nato nel 1902 a Siviglia e morto nel 1963 a Città del Messico.
Cernuda ha compiuto diversi lavori per dedicarsi poi all’attività poetica, vivendo in un’ambiente religioso, molto rigoroso, nel quale si è sempre sentito stretto anche per le sue idee politiche e per il suo orientamento sessuale.

L’omosessualità e il doloroso senso di diversità sono sempre presenti nella concezione poetica e nel ritratto che Cernuda fa di se. Ma il poeta ha una concezione lirica molto romantica e si oppone al mondo borghese in cui vive, talvolta preferendo lo scandalo. Per Cernuda il poeta è colui che vede lontano dove gli altri non arrivano, è un’entità scissa dal resto degli uomini, ancorato in una torre d’avorio. Il poeta si percepisce come escluso dalla società. Studia lettere, ed è allievo di Pedro Salinas all’università. Le prime liriche che pubblica sono per la “rivista de occidente”, nel 1925 grazie allo stesso Salinas; la prima raccolta è del 1927 e si intitola Perfil de Laire, che però non riscuote successo.

Da Siviglia Cernuda si sposta a Madrid, città che cercava di mettersi alla pari con il resto d’Europa, e dove avviene il contatto con i poeti del 27 nella Residenza de Etudiantes, una sorta di campus universitario dove si tenevano conferenze letterarie importanti. A Madrid risiede circa dieci anni tranne negli anni dal 1928-29 perché lettore all’università di Tolosa. Conoscitore del francese e dell’ inglese, Cernuda è stato anche un poeta che ha studiato letteratura riflettendo sulla poesia. Nel 1938, due anni dopo lo scoppio della guerra civile, il poeta spagnolo mette in discussione l’idea di poesia elitaria, e decide di schierarsi con il popolo spagnolo. Si reca in Inghilterra ma non farà mai più ritorno in Spagna. Nel 1947 infatti migra prima negli USA poi a Città del Messico dove morirà.

Cernuda e la generazione del ’27

Quando si parla di Cernuda si fa riferimento alla generazione del ’27, che indicava un gruppo di poeti e professori che omaggiavano Gongora, poeta barocco molto presente nella loro formazione professionale, e che erano aperti alle istanze del surrealismo, della poesia pura, disumanizzata
La poesia è dunque essenza divina che mette l’uomo ai margini e il poeta dal suo cantuccio guarda gli uomini.

La frattura fondamentale nella poetica di Cernuda è quella della guerra, forti infatti sono i cambiamenti metrici e narrativi nei componimenti scritti dopo la guerra. Anche il pronome Io diventerà Noi.
Nel 1936 compone un libro di poesia in cui ingloba le raccolte prodotte fino a quel momento, Perfil de l’aire che cambierà nome nel 1936 in Primeras Poesias la quale contiene:

• egloghe , elegie, odi 1927-28, (il poeta si confronta con la tradizione ispanica classica e la tradizione europea, quella di Mallarmé).
un rio un amor 1929, insieme ai piaceri proibiti devono molto alle istanze surrealiste
piaceri proibiti 1931, raccolta in cui rivela la sua omosessualità
donde abite el olbido 1932-33, titolo che riprende dalla 66° lirica di Becquer
• invocazioni alla grazia del mondo 1934-35
• si chiude con la prima raccolta della realidad y el deseo del 1936

La seconda edizione è del 1940 e ingloba la raccolta del 1936 inserendo una nuova raccolta inedita che non ha un’edizione propria ma appare per la prima volta nella seconda: La Nubes composta tra il 197-38

La terza edizione è del 1958, 18 anni dopo la prima edizione, e aggiunge altre raccolte editate in quegli anni:
como chi espera el olbido 41-44
vivere senza vivere 44-49
con le ore contate 50-56
• prosa autobiografica, una sorta di attraversamento del percorso letterario (tale istanza esplicativa fa pensare alle note di Dario)

La desolazione della chimera, è una raccolta postuma del 56-62

Cernuda e la soggettività referenziale

Cernuda afferma che la sua soggettività non è autoriale, non è un soggetto autobiografico che si determina per le scelte liriche e si inserisce nella sua esperienza di vita. Un esempio di questa soggettività referenziale è costituito da La realtà e il desiderio, titolo antitetico, che tratta di due entità incomunicabili tra di loro: la realtà e il desiderio appunto, ciò che l’uomo desidera e che non trova nella realtà e di conseguenza il desiderio resta sempre inappagato.
Il poeta si muove sempre tra questi due poli, ma frustrato, non ottenendo mai quello che desidera.
Da perfile de l’aire a primeras poesias Cernuda elimina 10 liriche e ne aggiunge 4. 23 sono dunque le liriche che si dividono in sonetti, settenari, decime (componimento complesso, composta da 10 ottosillabi che rimano in modo particolare, il primo rima con il 4° e 5°, il 2° con il 3°, il 6° con il 7° e 8° ecc.)

In Va la brisa reciente, l’io lirico appare all’ultimo verso, come colui che stava sognando il poeta è sempre colto in modo indefinito: è un dormiente che osserva da una finestra in maniera minimale. Sono poche le cose che vengono descritte: un albero che sembra frammentare l’atmosfera indolente e un crepuscolo. Attraverso il mito di Narciso il poeta sembra depurare la realtà che non è descritta in maniera incipiente, rendendo l’atmosfera sospesa, non c’è più la descrizione tipica di Machado.

Cernuda nelle sue liriche si è avvalso anche di quartine di alessandrini, di una nuova sperimentazione formale, intitolandole con frasi di canzoni jazz. La situazione lirica per Cernuda è un mondo angoscioso, e gli occhi per comprenderlo purtroppo sono lenti perché stanchi e incapaci di vedere tutta la realtà.  Tuttavia c’è una via di fuga cui aspira il poeta, a causa del dolore che vive la Spagna, ed è rappresentata dal viaggio.

Per quanto riguarda la guerra, Cernuda afferma di aver sentito dentro di se il desiderio di essere utile; in questo senso, la raccolta Las Nubes è una grande operazione politica, ed è una sorta di manifesto dell’urgenza di istaurare un confronto tra la madre patria spagnola e il popolo, soggetti che colmano il vuoto segnato dall’ io del poeta descrivendo la realtà. Allora Cernuda scende dalla torre d’avorio alla ricerca di questo confronto, rimodulando completamente la propria poetica: l’io confrontandosi con i due soggetti diventa testimone di un linguaggio e lo può fare solo grazie al dialogo, al suo interagire con un ” tu”, cioè madrepatria e popolo.

 

Exit mobile version