La casa editrice Le Assassine torna in libreria con un avvincente romanzo. Il loro ultimo gioiello, per la collana Vintage, è Nelle loro mani di Hilda Lawrence. Hilda Lawrence è una scrittrice americana nata nel 1906 e morta nel 1976. Con il tempo, scopre un forte interesse per la lettura per ciechi, e la segue: così, dopo gli studi, approfondisce questa passione, per poi entrare nella redazione di Macmillan Publishers e, in seguito, di altre case editrici. Molto interessante è il fatto che scrive anche sceneggiature per la radio. Non è un’autrice prolifica e, oltre a Composition for Four Hands, che pubblichiamo con il titolo Nelle loro mani, scrive altri tre romanzi, avvicinandosi, sempre con un pizzico di humor, al noir di Dashiell Hammett e al Whodunit, tipico di Agatha Christie.
Dalla sua nascita la casa editrice pubblica gialli di scrittrici straniere, contemporanee e non. Questa volta il libro riscoperto è stato proprio Who has done it, in Italia tradotto con il titolo Nelle loro mani.
Lo strabiliante giallo, in distribuzione da settembre 2023, tradotto da Maria Grassini, racconta la storia di Nora Manson. Completamente paralizzata e incapace di parlare per lo shock dovuto all’apparente suicidio del figlio, Manson gode delle migliori cure possibili grazie alla sua ricchezza. È circondata da infermiere che l’accudiscono a tempo pieno, da medici, marito, parenti e amici premurosi. Ma lei vive in uno stato di paura mortale, perché sospetta che il figlio, un aspirante scrittore, non si sia tolto la vita, e percepisce di essere sulla lista del killer, solo che non sa quando questi colpirà, e che se desse il minimo segno di vitalità non farebbe che avvicinare la sua fine. E allora come fare per comunicare con qualcuno che le dia fiducia e uscire dalla trappola mortale che la tiene prigioniera?
L’intricata narrazione si apre con la presentazione del personaggio di Nora, un anziana signora facoltosa. Nora è prigioniera del suo corpo, non mangia, né beve, né si può muovere in totale autonomia, e soprattutto non può parlare. A prendersi cura di lei la sua infermiera Milly, il marito Ralph, il suo medico personale, Babcock, la governante Emma, la cuoca Hattie, il massaggiatore Breitman e alcuni amici di famiglia. E’ proprio dalle riflessioni che Nora fa tra sé e sé, che pagina dopo pagina, il lettore non solo conosce il personaggio di Robbie ma riesce a ricostruire l’accaduto e a scoprire il triste destino a cui è andato incontro. Da quel maledetto giorno, in cui era stato rinvenuto il cadavere dell’amatissimo figlio Robbie, tutti avevano preferito che Nora vivesse in un misericordioso torpore, per preservarla da un ulteriore trauma. Nora trascorre le sue giornate immobile nel letto, isolata. L’unico contatto con il mondo esterno gli è offerto dalla finestra della camera che da sul giardinetto della casa.
Alla immobilità fisica e all’assordante silenzio in cui è costretta a vivere la protagonista, si contrappone un turbinio di pensieri rumorosi che non smettono di affollare la sua mente dall’inizio alla fine del libro.
Nora custodisce un grande segreto e costante è la paura di essere la prossima vittima. Ma purtroppo la donna non è in grado di comunicarlo a voce. Quando pensa che la sua fine sia ormai vicina capisce di avere una valida alleata in Milly, l’unica che sembra riuscire a capirla.
Quello che emerge già dalle prime pagine è che si ha a che fare con un intrigante giallo. Hilda Lawrence, attraverso la sua proverbiale penna delicata e profonda, confeziona una storia enigmatica e piena di suspence, che inesorabilmente attrae chi legge. Il lettore, sulla scia della costante domanda del “Chi è stato?”, divora famelicamente ogni pagina, per arrivare a scoprire l’assassino.
Ogni personaggio ha un ruolo specifico, ogni parola e descrizione sono pensate, ogni minimo particolare curato minuziosamente, con lo specifico intento di restituire al pubblico un romanzo appassionante e anticonvenzionale. Non ci sono all’interno del libro scene truculente, eppure in più passaggi il lettore rabbrividisce per la paura e l’atmosfera sinistra che l’autrice è riuscita a ricreare. Ne sa qualcosa il maestro del brivido, Alfred Hitchcock, che si è lasciato ispirare da questo libro per il suo The Long Silence.
Nelle loro mani è un romanzo coinvolgente dal finale inaspettato: tanti gli intrighi e le paure che serpeggiano, ma alla fine il grande mistero che aleggia su casa Manson sarà svelato.