Charles Bukowski

5 frasi per ricordare Charles Bukowski, beniamino dei ragazzi pseudo-ribelli

Senza dubbio lo scrittore americano di origini tedesche Charles Bukowski è tra i maggiori esponenti del cosiddetto “realismo sporco”, filiazione del minimalismo, caratterizzato da uno stile sobrio e preciso nell’utilizzare parole per le descrizioni. In questo modo i personaggi delle storie narrate da Bukowski risultano tratteggiati superficialmente, ritratti della loro ordinarietà e volgarità.

Bukowski è stato un autore molto prolifico: ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto delle sue opere è autobiografico, caratterizzato da un rapporto morboso con l’alcol, da esperienze sessuali descritte appunto in maniera realistica e da rapporti complicati con le persone. Disinibito e antisociale, il sopravvalutato e ammantato di riverenza liturgica Bukowski è autore di scritti celebri come Storie di ordinaria follia, L’amore è un cane che viene dall’inferno, Le ragazze che seguivamo, Non c’è niente da ridere, Post Office, Donne, Hollywood! Hollywood!, Factotum.

Scrittore semisconosciuto fino a qualche decennio fa, Bukowski è asceso al successo tra i ragazzi pseudo intellettuali-ribelli (che vorrebbero, purtroppo per loro, essere come lui), soprattutto grazie a Facebook dove innumerevoli sono i post condivisi contenenti le “massime” più celebri dello scrittore. Con buona pace degli osannanti del suo linguaggio crudo, del suo irritante sprezzo verso le persone “normali” e della sua anarchia.

 

 

  1. L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando le sei vicino.

 

 

  1. La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.

 

 

  1. “Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena. La vecchia storia del bene e del male.”

 

 

  1. “Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno. ”

 

 

  1. “L’amore è una forma di pregiudizio. Si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri.”

 

Pubblicato da

Annalina Grasso

Giornalista e blogger campana, 29 anni. Laurea in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con una galleria d'arte contemporanea.

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