‘Senti caro Carlo’, il saggio su Gadda di Maria Pia Selvaggio sarà presentato per la prima volta a Roma il 27 maggio

Si intitola “Senti Caro Carlo”, il saggio di Maria Pia Selvaggio, frutto di uno studio di tre anni, che mira ad avvicinare soprattutto i più giovani alla complessa figura del grande scrittore milanese in modo non “accademico” attraverso la corrispondenza tra Gadda, giovane soldato al fronte durante la Prima Guerra Mondiale e sua zia.

Il libro, già best seller in nella sezione Critica Letteraria d Amazon, parte dall’analisi e dalla ricostruzione del carteggio custodito presso il Gabinetto Vieusseux di Palazzo Strozzi a Firenze e danneggiato dall’alluvione dell’Arno del 1966.

In attesa di celebrare nel 2023 i 50 anni dalla morte i 130 anni dalla nascita dGadda, la prima presentazione di “Senti, caro Carlo” si terrà venerdì 27 maggio alle ore 18 a Roma, nella storica Libreria Minerva di piazza Fiume, che l’anno prossimo festeggia il centenario della fondazione.

Sul saggio di Maria Pia Selvaggio

Affrontare la gigantesca figura di Carlo Emilio Gadda, personalità tra le più affascinanti e importanti della letteratura italiana del ‘900, per Maria Pia Selvaggio, è stata una scommessa vinta. Da pochi giorni infatti l’editrice e scrittrice sannita di Telese Terme (Benevento), ha dato alle stampe il saggio dal titolo “Senti Caro Carlo. Fibre epistolari tra Carlo Emilio Gadda e Isabella Rappi Lehr.

Il saggio scaturisce dal lungo studio di un carteggio, contenente la corrispondenza epistolare tra Gadda, giovane soldato al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, e la zia Isabella Rappi Lehr, medico specialista al Rizzoli di Bologna.

Le epistole sono state concesse in esclusiva all’autrice del saggio, dagli eredi di Gadda con l’ approvazione del Gabinetto di Stato Viessaux di Firenze e della commissione gaddiana della ricerca di dell’Università La Sapienza di Roma. Le lettere, in parte illeggibili data l’usura del tempo, sono state analizzate e decodificate da Maria Pia Selvaggio in un lavoro solitario durato tre anni.

Pur mantenendo quella “armonia prestabilita”, che rende unico il labirinto gaddiano, la saggista Selvaggio ricostruisce, attraverso il piano della “realtà” e quello del “caos”, il momento di deformazione strutturale, che serve a svelare la trama poetica di Gadda oltre l’apparenza, minando la provvisorietà e la costruzione barocca, atta a sollecitare un profluvio di emozioni, nel centro del vortice nevrotico tra linguaggio e verità.

Il carteggio diviene solo lo spunto da cui Maria Pia Selvaggio parte per “puntellare” le risorse gaddiane, che screpolano le ansiose richieste della zia Isabella: “Come sta il mio caro Carlo?; Ho conosciuto un ingegnere che ti potrà dare una mano, raccomandarti…; Senti Caro Carlo, la tua cara mamma…;”.

La guerra “imposta” ai vari intellettuali, diviene l’itinerario di un disordine non “ordinato”, anche se quell’eredità dolorosa, in cui perderà l’amato fratello scuoterà e riscalderà il Gadda scrittore.

Il disordine oggettivo del reale, l’affetto dell’autore nei confronti del fratello, l’orrore della guerra, il disprezzo per le gerarchie, la ricostruzione del pensiero, sono le tematiche principali intorni alle quali riflette la Selvaggio, dividendo il saggio in quattro sezioni che analizzano e “rosicchiano” i pensieri di Gadda (filosofo, uomo, nipote, figlio e fratello).

In evidenza, le geniali   creazioni linguistiche, le  accensioni liriche, le pennellate impressionistiche, di una costante vena ironica e di un’arguta vis polemica, tipicamente ed isolatamente gaddiane

È evidente il coinvolgimento emotivo dell’autrice, lontano anni luce dalla fredda analisi d’un Gadda “critico”; l’arte, il linguaggio, la storia (delle idee e degli eventi), le scienze, la tecnica sono organi d’un essere vivente, come tali avvertiti e vissuti.

Il lavoro di Maria Pia Selvaggio mette anche a confronto due mondi differenti: quello della zia, Isabella, medico ortopedico, donna borghese, e attenta alla sorte lavorativa e preoccupata per la salute del nipote, e quello di Carlo, soldato ventiduenne, irascibile e oltremodo critico .

Il saggio è dunque un’epopea letteraria che parte dalla famiglia e approda alle opere più significative dello scrittore milanese che aveva una visione barocca del mondo.

Maria Pia Selvaggio direttrice editoriale di ‘2000diciassette’: ‘L’editoria avrebbe bisogno di una stabilizzazione, di regole nuove e di incentivi’

Maria Pia Selvaggio è direttrice editoriale della casa editrice 2000diciasette. Editrice ma anche scrittrice, la sannita Maria Pia Selvaggio nasce a Telese Terme (BN).

La sua prima opera risale 2006, Il Sapore del Silenzio. A seguire la raccolta di racconti Borgofarsa (2007); L’Arcistrea (2008) dedicato alla janara beneventana Bellezza Orsini; Lei si chiama Anna (2010), romanzo ispirato alla tragedia di Via Puccini (Roma), che ha visto protagonisti Anna Fallarino ed il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino; nel 2011 partecipa a varie antologie con i racconti Larissa e Le Sette Ore ispirato ad una vicenda vera.

Nel 2012 edita il romanzo Ai Templari il Settimo Libro che pubblica con il gruppo Publiedi-Raieri-Panorama-Si di Giuseppe Angelica. Intanto inizia la stesura del romanzo Le Padrone di Casa.

Nel 2014 Maria Pia Selvaggio entra a far parte di un progetto europeo che la vede impegnata con il teatro attraverso le opere Hamida rappresentata in Belgio e Francia; ancora nel 2016 la seconda opera drammaturgica Kariclea messa in scena a Viterbo, Firenze, Grecia, Spagna e Bruxelles. Nel 2017 decide di dare in stampa con la casa editrice Edizioni 2000diciassette, Le Padrone di Casa.

2000diciassette è una preziosa realtà editoriale, testimonianza dell’impegno e del lavoro portato avanti a livello nazionale ed internazionale da editori coraggiosi e innovativi che vogliono valorizzare il territorio in cui vivono, insieme ai loro talenti.

 

Quando e come è nata 2000diciassette e su quali scrittori punta maggiormente? È stato complicato fondare una casa editrice nella provincia beneventana?

La casa editrice 2000diciassette nasce nel gennaio 2017 a Telese Terme (BN) e il nome sancisce l’anno di nascita e di rinascita personale della sua fondatrice. Ero stata pioniera della letteratura al femminile nel Sannio, la prima donna a pubblicare in Valle Telesina nel 2005. Ci volle molto coraggio e fui sottoposta a molte critiche, ma ricevetti anche molti incoraggiamenti. Lo stesso coraggio mi ha portato, anni dopo, a tentare di valorizzare il territorio, proponendo al mondo la lettura di autori sanniti. La finalità della casa editrice è quella di un ripristino della letteratura Sannita, che ha visto autori eccelsi quali Telesio, di cui si sono perse le tracce letterarie, ma che fonti quali Burger e Beloch citano nei loro studi, attraverso autori emergenti, per poterla proiettare nel mondo e nello stesso tempo favorire la lettura e la distribuzione di autori nazionali ed internazionali. Il nostro motto è: Dal Sannio, nel Sannio. I fondatori: Marcella De Mercurio, Pier Luigi Perrottelli, Jessica Vitelli, Luigi Morone e Christian D’Occhio, insieme allo staff di correttori e giornalisti, cercano di rendere sempre efficaci e propositive le proposte editoriali. Tutti gli autori presenti nelle collane editoriali hanno propri spazi e peculiarità particolari, che rendono i loro lavori letterari unici nel panorama culturale.

Quanto è importante per il territorio e per gli scrittori poter avere come riferimento la vostra casa editrice 2000diciassette?

Mi sorge spontanea l’affermazione trita e ritrita: “nessuno è profeta in patria”, ma devo affermare con sincerità che: si, non è stato facile e non lo è tuttora, dopo cinque anni dalla nascita della casa editrice farsi spazio in realtà dove a contestualizzare la cultura sono “circoli mecenatici” chiusi alle novità letterarie e culturali, soprattutto se considerate provenienti dal “basso”. Noi 2000diciassette diamo “inchiostro” e possibilità a chi non avrebbe mai il coraggio di esprimersi se non supportati, diamo voce ai fragili, a coloro che si sentono esclusi, ma che hanno tanta ricchezza e cultura da trasmettere. Stiamo dando vita a sogni che solo attraverso la scrittura, tante volte, possono essere realizzati. Siamo lontani da tecniche di “ego-cultura”, di cultura fatta di provincialismo e corse alle presentazioni più appariscenti, lontani da superficialità e bigottismo. Amiamo la scrittura genuina, la competenza profonda senza presunzione e l’apertura verso ampi spazi culturali. Abbiamo autori nazionali e internazionali e da poco abbiamo sancito una rete letteraria con poeti e scrittori francesi

Qual è la risposta del pubblico e del territorio alle iniziative della vostra casa editrice?

Si fa sempre molta fatica a scardinare quelli che sono luoghi comuni legati ad una visione provinciale delle manifestazioni letterarie e culturali, legate, mi ripeto, ad un certo mecenatismo borghese, ma due sono i punti di forza che su cui poggiamo le nostre innovazioni editoriali: inclusione e sinergia. Non senza un po’ di orgoglio, possiamo affermare che in parte siamo riusciti a sollecitare un pubblico sempre più ampio di lettori, uditori e scrittori del territorio, proponendo canovacci di presentazioni sempre più ampi ed inclusivi, dove a partecipare, sempre più spesso, sono anche persone che avevano un’idea “soporifera” degli eventi legati alle letture ed ai libri, o peggio, ne avevano un’idea esclusivamente “celebrativa”. Agli autori che editano con 2000diciassette noi forniamo le ali, accompagnammo il “volo” e spesso alcuni di loro riescono a trovare il coraggio per proporsi anche a casa editrici che credono superiori, complice l’idea che uscire fuori e percorrere altri tratturi editoriali sia meglio: questo per noi è fonte di immensa soddisfazione.

Come scegliete gli autori da pubblicare e secondo quali parametri?

Gli autori propongono le loro opere e un team di esperti, presieduto dal curatore di ogni collana, decide la pubblicazione, a seguire l’opera viene sottoposta al Direttore Editoriale. Abbiamo collane editoriali che vanno dalla narrativa, romanzi e racconti brevi, alla saggistica; dalla poesia al poema moderno, sono presenti in catalogo anche delle opere teatrali. Capita che qualche titolo nasca da eventi o progetti in corso, abbiamo delle antologie che toccano svariati temi: dall’importanza del cioccolato “Je suis Chocolat”, autori vari, all’autunno con “d’Autunno”; per alleviare il senso di solitudine provocato dalla pandemia, in pieno regime pandemico abbiamo editato “A porte chiuse”, ove autori di tutta Italia si sono confrontati in un abbraccio comune, fatal catena d’affetto e d’intenti.

Cosa pensa dell’editoria italiana?

Il problema della lettura in Italia si intreccia con caratteristiche culturali e socio-demografiche; la popolazione diminuisce e diminuiscono i lettori, bisogna diffondere la consapevolezza che chi legge fa più strada. L’editoria avrebbe bisogno di una stabilizzazione, di regole nuove, di incentivi che troppe volte vengono meno. I nuovi editori sono davvero degli eroi, in un mercato che diventa sempre più competitivo e saturo. In buona sostanza, chi ha più micce economiche sopravvive e i piccoli e medi editori si “arrangiano” per rimanere a galla. Troppo spesso, gli scrittori pubblicati da medie o piccole case editrici sono infinitamente più bravi di scrittori a cui è destinata fama nazionale, ma la Storia insegna che è un fenomeno avvenuto e ripetuto nel corso dei secoli, basti pensare agli autori cardine della letteratura italiana, per accorgersi che sono morti in povertà e qualcuno senza la fama che ha meritato a-posteriori. Credo sia importante aiutare le biblioteche, che possono essere quei punti diffusi di mediazione della lettura sul territorio per tutti i cittadini.

Quale tra le vostre collane riscuote maggior successo? Tra di esse se ne annovera una denominata Fragili? Perché questa scelta?

Il memoire. La collana dedicata al memoire rappresenta il 60% delle bozze letterarie che riceviamo, seguita dalla collana di poesie, romanzi e racconti. Una collana esclusivamente dedicata alle “fragilità”, nata circa tre anni fa, è divenuta forza motrice per coloro che spesso hanno timore a palesare le loro storie, a raccontarsi, a denunciare. Bullismo, sordità, accoglienza degli stranieri, handicap fisici, depressione, tutti problemi legati al sociale e rappresentati in prima persona da chi vive giornalmente i vari disagi. Per la prima volta in Italia una collana editoriale esclusivamente dedicata a tematiche sommerse, ma che hanno bisogno di essere raccontate. In questo ambito ci siamo mossi attraverso una rassegna “ConTesti”, che ha raccolto consensi da tutta Italia. Borghi della lettura ha accolto questo progetto con entusiasmo, adottando simbolicamente tre nostri autori. Un’altra collana “Ruah” riguardante la Storia delle Religioni, curata dal Teologo Christian D’Occhio, sta riscuotendo molti consensi. Personalmente, ogni nuovo autore mi emoziona, consapevole che accanto a me e tra fogli sparsi, pulsa un’anima.

Ci può dare qualche anticipazione sulla prossima pubblicazione in uscita e suoi progetti futuri?

Nei nostri progetti futuri l’idea di una rete con il mondo editoriale europeo, per uno scambio costruttivo e ampio. Per l’anno prossimo già tantissime le proposte ricevute che riguardano i vari generi e le varie collane. Molti i giovani che si avvicinano al mondo della scrittura e questo ci riempie di orgoglio: essere forieri di nuovi talenti è il sogno di tutti gli editori. Molti i titoli che saranno presentati, e tra i nomi che proporremo anche scrittori stranieri. La prossima uscita in ordine di tempi? Non potendo preannunciare tutte le uscite, che saranno abbondantemente pubblicizzate di volta in volta, annuncio la mia. Da tre anni ero al lavoro su un carteggio dal fronte fra Carlo Emilio Gadda e la zia Isabella Rappi Lehr, per concessione dell’archivio contemporaneo Vieusseux, dell’erede di Carlo E. Gadda: Arnaldo Liberati e con l’approvazione dell’Università La Sapienza di Roma, che ho terminato in questi giorni e che vedrà la luce nel mese di gennaio. Un lavoro difficile su una delle personalità più complesse della letteratura italiana.

 

Per consultare il catalogo della casa editrice 2000diciassette:https://www.edizioni2000diciassette.com/catalogo/

 

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