Perché l’essere umano si distingue così nettamente dalle altre specie animali? Solamente per la ragione? Forse no, probabilmente a volte è qualcosa che risulta assolutamente non nobilitante per l’uomo, a volte è la sua indole devastatrice a imporsi e a renderlo una minaccia per sé e per il pianeta. L’uomo è forse l’unico animale a contrastare a volte l’istinto di sopravvivenza, a giocare con le regole della selezione naturale e a beffarsi della legge che governa questo mondo. Clair Patterson fu un uomo di scienza che, grazie all’ intelletto che purtroppo non tutti gli scienziati hanno, si oppose fermamente a queste logiche deleterie. Patterson fu un geologo americano la cui professionalità e la cui etica si rivelarono inattaccabili di fronte a quel sistema capitalista senza remore odierno che prendeva largamente piede già nella seconda metà del secolo scorso. Clair Patterson lavorava al California Institute of Technology e gli venne commissionato un compito importantissimo dal punto di vista biologico, chimico, fisico, matematico, insomma era l’opportunità di lasciare il segno nel mondo scientifico. Nonostante il progresso nel 1948 ancora non era chiara l’età della Terra e il compito di Patterson era proprio quello di determinarne l’età, attraverso i processi di decadimento che riguardano gli atomi in determinati intervalli di tempo. Patterson doveva misurare le minuscole quantità di uranio decaduto e trasformatosi in piombo in rocce antichissime. Fu durante queste ricerche che venne fuori l’amara scoperta di Patterson: il piombo presente nelle rocce terrestri era enormemente superiore a quello che ci si sarebbe aspettato. Un margine di errore era prevedibile, ma non certamente di quelle dimensioni, infatti la quantità plumbea risultava ben 200 volte sopra la misura che si prevedeva. Immaginando che le rocce fossero state contaminate da qualche fattore esterno Patterson costruì un laboratorio completamente sterile, ma i risultati ancora non cambiavano. Ripeté quindi il procedimento su meteoriti che non presentavano questa contaminazione ma che si sapeva dovessero avere circa la stessa età del nostro pianeta. Patterson raggiunse quindi questo grande traguardo scientifico: era riuscito a calcolare l’età della Terra che ammonta a 4,5 miliardi di anni.
Oltre a questo successo nel mondo della scienza Patterson ha il merito di aver partecipato a una delle grandi battaglie ambientali dell’ultimo secolo. Il geologo indagò sulle cause di quella forte contaminazione di piombo e suppose che fosse dovuta alle emissioni automobilistiche. Infatti era dagli ’30 che nel carburante si aggiungeva piombo tetraetile, questo il nome del composto, il quale agiva da antidetonante nella benzina; inoltre il piombo era un elemento largamente diffuso, anche a livello domestico: era presente nelle vernici e veniva utilizzato anche in campo alimentare. Il piombo si riversava però nell’atmosfera, con tutti i relativi rischi per la salute umana e non solo. Notando l’indagine di Patterson le lobby petrolifere cominciarono a finanziare le sue ricerche. Non vi era nessuno scopo umanitario naturalmente, l’ intenzione era quella di tagliare i fondi appena i risultati sarebbero diventati spinosi per la lobby. In una ricerca sui fondali oceanici lo scienziato rilevò che la quantità di piombo in profondità era rilevantemente inferiore rispetto a quella superficiale. Immediatamente Patterson capì che ciò poteva essere dovuto solo all’immissione umana di piombo nell’atmosfera.
Ecco allora che il sistema lobbistico entrò in azione. Dopo vari tentativi di corruzione e di persuasione ad insabbiare i suoi studi, a Patterson vennero tagliati i fondi. Le compagnie petrolifere tentarono di farlo emarginare dal mondo accademico, facendo passare i suoi studi per ridicoli. Il mondo accademico era inoltre legato, e lo è tutt’oggi, ai finanziamenti di imprese che raramente perseguono scopi umanitari o l’amore puro per la ricerca. L’integrità morale del geologo fu messa a dura prova ma non venne scalfita né in quella occasione né in seguito. Indipendentemente organizzò una spedizione al Polo Nord per misurare il piombo nei ghiacci e dimostrare una volta per tutte la sua teoria, che effettivamente si rivelò fondata. Iniziò così l’attività ‘ambientalista’ legata alle affermazioni di Patterson . La preoccupazione dello scienziato era solo quella di diminuire l’immissione di piombo, una richiesta che segue la logica della sopravvivenza, della preservazione e anche i più basilari principi dell’intelligenza. Sarebbe bello se anche il resto del mondo seguisse questi valori, ma le uniche leggi che regolano l’esistenza non sono più naturali, sono artificiali, perverse e ingiuste. Sono le leggi del mercato senza etica, del consumismo e del capitalismo sfrenato.
Il sistema lobbistico però si infiltra dappertutto e non lascia certo venire alla luce la verità, lo scopo è quello: occultare tutto ciò che va contro i propri interessi, non importa se a risentirne sono miliardi di persone e se ne risentiranno i loro figli e nipoti; l’importante è che il dio denaro sia venerato, e per questo dio qualche sacrificio va fatto.
Durante la campagna per la rimozione del piombo tetraetile dai carburanti la Ethyl corporation rispose anch’essa con degli studi che definire scientifici risulterebbe offensivo all’intelligenza umana. I risultati degli studi comportarono ovviamente la completa innocuità del piombo tetraetile. Numerosi dottori e medici furono letteralmente comprati affinché conducessero le ricerche nel modo più consono ai fini delle compagnie petrolifere. Furono effettuati test sulle urine e feci di volontari esposti al piombo tetraetile per determinare quanto effettivamente i valori fossero sopra la media. Quello che venne fuori dai test fu manipolato dal quel circolo di denaro e interessi in maniera a dir poco vergognosa. Non risultava quantità sopra la media, non perché non ci fosse, ma semplicemente perché il piombo non si espelle dalle urine, si lega alle ossa e al sangue. I test non proseguirono, ma per fortuna non fu necessario. I dati raccolti da Patterson nei ghiacci polari e anche su degli scheletri antichi (in cui la quantità di piombo era molto minore rispetto a quella dei contemporanei) furono sufficienti a convincere il governo statunitense a emanare il Clean Air act nel 1970, per limitare l’utilizzo del piombo tetraetile.
La lotta di Patterson ebbe successo alla fine. Il geologo non si arrese di fronte ai meccanismi del sistema che tagliano fuori chiunque la pensi diversamente, le sue ricerche si diffusero tra gli attivisti ambientalisti e per una volta il sistema lobbistico ha fallito. Quel successo è nulla in confronto alla storia delle lobby, non solo petrolifere, ma è il segno di qualcosa che non si può estinguere, di quella minoranza che le spietate regole capitaliste non le vuole seguire. Patterson non ha ceduto e non si è fatto comprare. Forse non è molto conosciuto, e se lo è non è di certo per essersi battuto con i mostri petroliferi, ma d’altronde perché idealizzare qualcuno che al sistema è risultato scomodo? Perché diffondere l’icona di uomini come lui che con l’umiltà propria dei veri eroi rappresentano la controparte delle vere istituzioni che tengono i fili del corrotto sistema con temporaneo? I modelli da seguire vengono manipolati e calati dall’alto e questa ne è l’ennesima prova.
Fonte: L’intellettuale dissidente