Procida 2022. ‘L’Isola di Arturo’ Capitale della Cultura tra letteratura e turismo

Era il lontano – ma non troppo – 1957 quando uscì per la prima volta il romanzo di Elsa MoranteL’isola di Arturo” interamente ambientato nella selvaggia isola di Procida, in Campania (NA).

Un racconto puro, sincero, poetico, come solo la penna della Morante sa essere.

In questo libro, l’isola di Procida, oggi eletta Capitale della Cultura 2022, diventa non solo l’isola di origine del giovane Arturo – protagonista del racconto – ma anche simbolo delle sue radici più profonde.

Si tratta di un romanzo estremamente introspettivo e descrittivo, una lettura lenta e profonda. Da rileggere più volte per assimilarne ogni dettaglio.

Arturo è un bambino cresciuto senza conoscere l’affetto di sua madre – morta di parto mettendolo alla luce – e nemmeno quello di suo padre che, per lavoro, abbandona il piccolo a Procida.

È proprio su quest’isola che Arturo deve imparare a crescere e conoscere il mondo da solo: un piccolo pezzo di terra contemporaneamente in mezzo a tutto e a niente.

L’isola che lo cresce gli permette di amare la vita nonostante la solitudine: proprio per questo il piccolo Arturo cresce totalmente diverso da suo padre. Fiducioso nella vita, amorevole verso il prossimo e in attesa di un amore che possa colmare gli anni perduti.

È in questo lento racconto che conosciamo meglio Procida, che diventa la mamma mai avuta di Arturo. Lo protegge e lo prepara a un mondo di cui non si può mai realmente sentirsi pienamente pronti.

Vien da sorridere al pensiero che, negli anni del neorealismo Pasoliniano, Elsa Morante abbia sfornato uno dei suoi emblematici romanzi di formazione, allontanandosi totalmente dalla corrente letteraria predominante di quell’epoca.

Eppure, è proprio quest’inversione di marcia che probabilmente rende il racconto ancora più intenso e impresso nella mente dei lettori. Le atmosfere, per quanto vere siano, vengono raccontate diventando degli scenari quasi mitici e fiabeschi. La Morante riesce a rendere l’isola di Procida una selva incantata eppure, allo stesso tempo, tremendamente feroce.

Ed è proprio da questa che alla fine il giovane decide di scappare, quando quello che doveva essere il luogo più sicuro, in cui sentirsi protetto, diventa lo scenario terribile della rivelazione dell’omosessualità del padre e dei sentimenti non ricambiati che Arturo prova per la sua giovane matrigna Nunziatella.

Per scappare dal suo dolore decide di arruolarsi e, alla fine, scriverà le sue memorie detenuto prigioniero di guerra in Africa.

È molto dolce ed estremamente delicato il racconto che la Morante riserva a Procida e alla vulnerabilità dei suoi abitanti. La memorabile scrittrice era riuscita a scavare in profondità, facendo della realtà un racconto quasi fiabesco.

L’Isola di Arturo 44 anni dopo  

Sono passati 44 anni dalla pubblicazione del romanzo di Elsa Morante, eppure la pittoresca isoletta sorella di Ischia e Capri, in provincia del napoletano, continua a incantare chi la visita.

Sarà per questo che senza esitazione ha vinto il riconoscimento come Capitale della Cultura Italiana 2022 e proprio da questo momento si auspica che venga vestita di un nuovissimo splendore.

Proprio perché la minore delle tre isole, è stata sempre percepita come “l’ultima ruota del carro”. Anche perché, a differenza di Ischia e Capri, è rimasta – per fortuna – la più selvaggia e incontaminata.

Insomma, per amare Procida devi apprezzare la tranquillità e la natura, ma soprattutto, devi essere pronto a fare i conti con te stesso. Perché è un’isola che riesce a mettere alla prova il lato più profondo di te.

Non esistono distrazioni che tengano.

Opportunità per il turismo

Di questa nuova luce che sta gradualmente investendo l’isola di Arturo, i turisti se ne stanno accorgendo già da quest’estate 2021. Gli sbarchi sono aumentati inaspettatamente e l’isola è talmente affollata dai turisti che è stato necessario potenziare le tratte dei traghetti e degli aliscafi per consentire a tutti di godere della sua bellezza anche solo per qualche ora.

Probabilmente, proprio questa ventata fresca di novità, potrebbe invertire la marcia molto più del dovuto e renderla decisamente meno scontata di un tempo. Non solo per il turista, bensì anche per l’imprenditore lungimirante che sa cogliere le giuste opportunità.

Di questo è proprio Michele Talesco, agente immobiliare da oltre 13 anni e proprietario dell’unica agenzia dell’isola “Immobiliare Procida” a spiegare quello che sarà il futuro – ma soprattutto quello che è il presente – del mercato immobiliare a Procida.

“Acquistare casa per metterla a reddito è stata sicuramente una volontà cresciuta negli ultimi anni, prima il mercato della vendita immobiliare sull’isola funzionava soprattutto nell’acquisto di prima casa perché la necessità primaria era quella di utilizzare l’immobile per le vacanze di tutta la famiglia.

Ultimamente, invece, sono le seconde case a padroneggiare il mercato immobiliare. Si sta scoprendo finalmente il valore di mettere a reddito gli immobili attraverso il sistema degli affitti brevi per farne una vera e propria seconda entrata economica.” afferma Michele Talesco.

Si tratta della scienza del marketing a cui nessun settore può sottrarsi: Procida e le sue case acquisiranno per ovvie ragioni maggior valore grazie a questo riconoscimento e ciò influirà anche sui prezzi delle case.

“Arriveremo anche a vendere immobili a 300.000 € – 350.000 € e sicuramente dopo Capitale della Cultura questi prezzi caleranno nuovamente ma senza ritornare ai valori minimi originari.

Perciò, anche dopo il 2022 ci aspettiamo che il valore immobiliare possa restare stabile intorno ai 280.000 €” continua Talesco.

Ma in che modo, effettivamente, Procida Capitale della Cultura 2022 porta e porterà un guadagno ai più lungimiranti?

Grazie alle due operazioni preferite dagli investitori immobiliari: flipping e messa a reddito.

“Per il flipping bisogna agire il prima possibile, perché le opportunità di guadagno devono cavalcare l’onda del picco massimo di notorietà: ciò vale a dire che se oggi acquisti casa a 275.000 € e la ristrutturi avvalendoti anche dei bonus Eco e Sisma, il suo valore aumenterà già per queste ragioni e crescerà ulteriormente grazie al momento storico che l’isola sta vivendo.

Vendere sarà anche più facile perché ci sono tantissimi investitori e imprenditori che intendono acquistare per mettere a reddito.

Ed è proprio questa la seconda strada da cui trarre ingenti benefici e guadagni. Per chi acquista immobili da mettere a reddito, non esiste una scadenza. Durante e dopo Capitale della Cultura, la notorietà di Procida crescerà e resterà alta. I turisti aumentano giorno dopo giorno e le strutture ricettive non saranno mai abbastanza per un’isola come questa che vive di pesca e turismo.

Perciò, acquistare un immobile e metterlo a reddito per uso ricettivo sarà sempre un’idea vincente in un’isola come Procida. I guadagni aumenteranno durante il 2022, sono già aumentati quest’anno. Gli host potranno chiedere cifre più ingenti per i pernottamenti (chiaramente nei limiti del normale e soprattutto che siano sempre proporzionati alla qualità del servizio offerto).

Questo “marchio” che Procida ha guadagnato ha sicuramente rivoluzionato la situazione e conferitole grande valore. Adesso è compito degli investitori e degli imprenditori riuscire a sfruttarlo a pieno.”

Conclude Michele Talesco, che, oltre ad essere oggi proprietario di Immobiliare Procida, vanta 3 anni come Assessore del Turismo dell’isola nella quale è nato e cresciuto. Chi meglio di lui, dunque, potrebbe conoscere i due pilastri interconnessi (turismo e immobiliare) sui quali si regge gran parte dell’economia dell’isola?

Non c’è dubbio: l’Isola di Arturo ci ha stupiti sin dal lontano 1957 e, ad oggi, continua a farlo con il suo stile “differente” e mai scontato.

Se ancora non l’avete fatto, è sicuramente d’obbligo leggere il libro di Elsa Morante e, approfittando di questo periodo così florido, scoprire le meraviglie di questa piccola, delicata e selvaggia isola della Campania.

 

Per maggiori info: Immobiliare Procida – Agenzia Immobiliare a Procida (business.site)

Giulio Paolini alla mostra Panorama-Procida con l’opera ‘Il cielo e dintorni’

La galleria Artiaco di Napoli è lieta di annunciare Giulio Paolini con l’opera Il cielo e dintorni, 1988 a PANORAMA | Procida, mostra diffusa sull’isola di Procida (Napoli) da giovedì 2 a domenica 5 settembre 2021, a cura di Vincenzo de Bellis, direttore associato e curatore per le arti visive del Walker Art Center di Minneapolis.

PANORAMA | Procida è il primo di una serie di appuntamenti espositivi che, sempre con il titolo di PANORAMA, ITALICS dedicherà con cadenza periodica al racconto di alcune tra le località più affascinanti del paesaggio italiano, proseguendo offline lo straordinario viaggio iniziato a ottobre 2020 tra le pagine web della piattaforma Italics.art.

PANORAMA | Procida è un itinerario alla scoperta della bellezza potente dell’isola, in cui arte e natura disegnano un nuovo paesaggio che include la dimensione dell’esperienza. Un happening condiviso che coinvolge l’intero territorio e la sua cittadinanza, costruito in dialogo con Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.

La mostra si compone di oltre cinquanta opere tra scultura, pittura, video, performance e installazioni provenienti da contesti storici e produttivi diversi tra loro. Il percorso si sviluppa lungo venti siti espositivi diffusi sull’isola, tra architetture pubbliche e private, chiese, palazzi storici e aree popolari, trovando il suo centro catalizzatore nella zona dell’antico borgo fortificato di Terra Murata, dominato da Palazzo d’Avalos (1563) un tempo cittadella carceraria.

Disseminando il progetto sul territorio, PANORAMA presenta le sue opere ma presenta anche le case, le chiese, le strade, le terrazze, le piazze e i cittadini stessi di Procida.

Con PANORAMA, ITALICS rinnova il proprio impegno nella promozione della bellezza del Paese nella sua profonda complessità, attraverso lo sguardo dei galleristi italiani.
PANORAMA | Procida è realizzata grazie a Intesa Sanpaolo, Partner del progetto, e a Tod’s che con questo impegno rinnova il proprio supporto alla giovane creatività contemporanea.

Realizzata con il sostegno della Regione Campania, della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre e in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il patrocinio del Comune di Procida e “Verso Procida 2022”.

‘Panorama’. Mostra diffusa a cura di Vincenzo de Bellis 2 – 5 settembre Procida

Il gallerista Alfonso Artiaco annuncia il primo appuntamento in presenza del consorzio ITALICS di cui è uno dei fondatori.

ITALICS per la prima volta in Italia ha riunito le più autorevoli gallerie di arte antica, moderna e contemporanea attive lungo tutta la Penisola, attorno a un progetto comune che troverà finalmente una sua prima proiezione dal vivo con Panorama, una mostra diffusa sull’isola di Procida da giovedì 2 a domenica 5 settembre 2021, a cura di Vincenzo de Bellis, direttore associato e curatore per le arti visive del Walker Art Center di Minneapolis.

La mostra rientra nel programma di iniziative Verso Procida 2022′.

Si tratta del primo di una serie di appuntamenti espositivi che, sempre con il titolo di Panorama, ITALICS dedicherà con cadenza periodica al racconto di alcune tra le località più affascinanti del paesaggio italiano, proseguendo offline lo straordinario viaggio iniziato a ottobre 2020 tra le pagine web della piattaforma Italics.art.

La prima edizione di Panorama trova casa sull’isola di Procida, luogo suggestivo caratterizzato da una forte vocazione intellettuale e da una natura potente, e prende forma a seguito di un lungo dialogo tra il curatore Vincenzo de Bellis e Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.

La mostra si compone di circa quarantacinque opere tra scultura, pittura, video, performance e istallazioni provenienti da contesti storici e produttivi diversi tra loro.

Il percorso si sviluppa lungo venti siti espositivi diffusi sull’isola, tra architetture pubbliche e private, chiese, palazzi storici e aree popolari, trovando il suo centro catalizzatore nella zona dell’antico borgo fortificato di Terra Murata, dominato da Palazzo d’Avalos (1563) un tempo cittadella carceraria.

Dal confronto tra il curatore Vincenzo de Bellis e Agostino Riitano emergono alcuni caratteri nodali del progetto: il rapporto fra l’opera e uno spazio estremamente connotato qual è quello dell’isola, il potenziale sociale, inteso come tentativo di rinnovare la comunicazione e la fruizione dell’arte, e, non da ultimo, il dialogo con le istituzioni.

Disseminando il progetto sul territorio, Panorama presenta sì le sue opere ma presenta anche le case, le chiese, le strade, le terrazze, le piazze e i cittadini stessi di Procida. Con Panorama, ITALICS rinnova il proprio impegno nella promozione della bellezza del Paese nella sua profonda complessità, attraverso lo sguardo dei galleristi italiani.

Panorama è realizzata grazie a Intesa Sanpaolo, partner del progetto, con il sostegno della Regione Campania, della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre e il patrocinio del comune di Procida.

‘L’isola di Arturo’ di Elsa Morante: reclusione e tentazione

Elsa Morante

“Il mare è uno splendore indifferente, come Lui.” Lui è Arturo Gerace, il protagonista di questo imperdibile romanzo di formazione, L’isola di Arturo. Arturo nasce accanto al mare, accanto al suono delle onde che si infrangono sugli scogli. In un luogo che, più di tutto il mondo, rappresenta quell’anima che nulla attende, se non un bacio, una carezza, un gesto d’amore. “Per me madre significava precisamente: carezze.” Ma quel gesto non arriva, mai. E’ un’assenza continua, una ricerca incessante legata ad un sentimento di odio profondo per quel genere femminile che nulla ha a che vedere con quelle immagini, vive nella mente di Arturo, e legate all’unico essere che il giovane protagonista sente come un’eroe. L’eroe di ogni avventura che la sua mente crea quando quella figura è lontana, quando torna indietro, in quell’isola che rappresenta la sua unica casa, o forse solo un luogo da cui poter fuggire: il padre, Wilhelm Gerace.

“La mia infanzia è come un paese felice, del quale lui è l’assoluto regnante.”

Arturo è orfano di madre, morta per darlo alla luce. “Nella sua fotografia istantanea, che è l’unica immagine a me nota di lei, mia madre non appare più bella delle altre donne… Era mia madre! e non so più dire quante cose incantevoli significasse per me, a quel tempo, la sua maternità perduta.” La sua  vita  è fatta di attese, speranze mai realizzate, desiderio di viaggiare, fuggire, solo restando accanto all’unica persona che è parte della sua vita, un padre che non riesce a restargli accanto, un padre che è assenza, un padre che il ragazzo  ammira. L’eroe sacro di mille avventure nate nella mente del piccolo Arturo, fantasie, ancora una volta, rimaste in sospeso. Ma non è solo Wilhelm a rappresentare un qualcosa di intoccabile. Nella mente di Arturo, anche gli amici di questa sua figura paterna, una figura irreale se pur concreta nella sua fisicità, sono sacri, poichè lui, Wilhelm, ha concesso loro la sua amicizia, la sua presenza costante, la sua fiducia, le mille avventure condivise e quelle ancora da vivere.

Tra queste pagine, ricche di forza, di luoghi reali e irreali, Elsa Morante porta il lettore sull’isola di Procida, intorno al 1938, in un castello abitato solo dal nostro protagonista, con i suoi sentimenti contrastanti per quelle donne che ha visto solo da lontano, per quelle donne per le quali crede non proverà mai alcuna attrazione, solo odio, disgusto, un profondo senso di superiorità.

Ma ben presto la situazione cambia. Dopo un’altra assenza, dopo un’altra attesa, Wilhelm torna a casa portando con se una giovane fanciulla, Nunziatella. Un nuovo mondo si apre nella mente e nei pensieri di Arturo. Attrazione, disprezzo, odio, amore, per questa giovane donna che ora è la nuova sposa di quell’uomo che non può, o forse non vuole, amarlo come si dovrebbe amare un figlio. Nunziatella cerca, tra le parole di questo indimenticabile romanzo, di farsi accettare dal giovane  che, in sua risposta, decide di innalzare un muro impenetrabile. Nessuno prenderà mai il posto che occupa il ricordo di quella madre mai conosciuta. Di quella bambina la cui unica colpa fu quella di averlo dato alla luce. E quella gelosia che Arturo sente crescere come un fuoco che non riesce a spegnersi, crescerà non appena nascerà il figlio del suo unico eroe e di quella donna, un’intrusa nella sua vita. Arturo cercherà ancora attenzioni inscenando un finto suicidio, sentirà il bisogno di quell’amore mancato, di quelle carezze mai ricevute, fino al momento in cui il suo corpo, ogni organo che in lui vive, si renderà conto che, amore e odio, vanno quasi di pari passo nella mente degli amanti. Amore, odio, violenza, ingiurie, attrazione, ancora una volta una marea di sentimenti impossibili da dominare, da gestire, da sentire. Fino a quel giorno. Quel momento in cui, Arturo, sente un’irrefrenabile bisogno di gettarsi tra le braccia di Nunziatella e, quel bacio rubato, sarà per lui la conferma che nulla che sia presente su quell’isola, può rappresentare un futuro felice. Quel futuro che è ancora attesa, speranze, assenza.

Malinconia. Ricerca d’amore. Bisogno di una carezza. Desiderio di essere amato. Partenza. Lontananza. Un lungo addio e uno sguardo pronto a non voltarsi mai più indietro.

Arturo è pronto adesso. Pronto, forse, per diventare il protagonista delle sue fantasie, di quelle fantasie che sono state l’unica compagnia in quelle lunghe giornate da fanciullo, accanto a quella speranza che non abbandona mai chi sa che, questa vita, senza amore non può avere sostanza. E così è deciso. La partenza, sarà lei, da oggi in poi, la sua unica compagna.

L’isola di Arturo è poesia, purezza, un pizzico di anarchia   raccontati con scorrevolezza e semplicità  che peraltro  mostrano  come l’ordinarietà , spesso, sia controversa  coinvolgente e sorprendente come un fatto eccezionale. E’ l’esplorazione attenta della formazione, dell’iniziazione di un ragazzo che vive una felice condizione di recluso sulla sua isola separata dal resto del mondo; luogo dove si celano altre terre tentatrici, a lui ignote.

“Intorno alla nostra nave, la marina era tutta uniforme, sconfinata come un oceano. L’isola non si vedeva più.”

 

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