Arte, cinema letteratura: storia e identità nazionale in Pier Paolo Pasolini. Giovedì 20 Ottobre alla Suor Orsola Benincasa

“Nella travolgente parabola intellettuale, artistica e umana di Pier Paolo Pasolini l’amore appassionato per l’Italia, la sua storia, la sua unicità rappresenta una stella polare costante”. Così lo storico Eugenio Capozzi, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università Suor Orsola Benincasa, presenta la giornata di studi che l’Ateneo napoletano ha scelto di dedicare giovedì 20 Ottobre a partire dalle 10 a Pier Paolo Pasolini (1922-1975) nell’anno del centenario della sua nascita.

Per celebrare lo straordinario eclettismo culturale di uno dei più apprezzati intellettuali del Novecento l’Università Suor Orsola Benincasa, con il patrocino del Comitato Nazionale per il Centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, ha pensato ad una giornata di studi multidisciplinare che proverà a ricostruire il sentimento identitario nazionale di Pasolini dalle diverse angolazioni in cui si è dispiegata la sua enorme produzione artistica e culturale.

In ogni aspetto naturale, sociale, artistico, letterario dell’Italia – evidenzia Capozzi – Pasolini ha cercato avidamente l’eredità di quella cultura contadina e popolare che voleva salvare dalla distruzione ad opera della società di massa e ritrovava nei borghi diroccati così come nelle borgate e periferie delle metropoli. Ecco che allora la giornata di studi organizzata dall’Università Suor Orsola in occasione del centenario della sua nascita, riprendendo la storica citazione (“questa è l’Italia e non è questa l’Italia”) della sua poesia “L’umile Italia”, punta ad evidenziare alcuni nuclei fondamentali in cui quella passione prende forma nell’opera pasoliniana, tra poesia, narrativa, cinema, teatro, scritti critici e politici”.

Giovedì 20 ottobre alle ore 10 nella Biblioteca Pagliara dell’Università Suor Orsola Benincasa (ed in diretta streaming su www.facebook.com/unisob) per discutere di “Storia e identità nazionale in Pier Paolo Pasolini” si confronteranno, quindi, studiosi di varie discipline con relazioni che spazieranno dalla storia (L’abisso tra corpo e storia. Croce, Gramsci e i conti con l’ideologia) alla letteratura (L’anti-grand tour pasoliniano), dalla storia dell’arte (Roberto Longhi e Pasolini: Masaccio, i manieristi, Caravaggio e un’idea dell’Italia) al cinema (L’Italia ‘profonda’ al cinema: da Accattone a La ricotta).

Al tavolo dei relatori, coordinato da Alfonso Amendola, docente di Sociologia dei processi culturali all’Università di Salerno, dopo l’introduzione del Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro, si alterneranno dalle 10 alle 17 lo storico dell’arte Stefano Causa, lo storico del cinema Augusto Sainati, gli italianisti Guido Cappelli, Nunzio Ruggiero, Carlo Vecce e Paola Villani e i giornalisti Alessandro Gnocchi ed Antonio Tricomi. Programma completo degli interventi (www.unisob.na.it/eventi).

Alle 17.30 la giornata dedicata a Pasolini dall’Università Suor Orsola Benincasa proseguirà con la proiezione di uno dei suoi film più noti, Il Decameron, nel Salotto culturale “Le Zifere”, fondato dallo storico dell’arte, Roberto Nicolucci, all’interno di uno dei palazzo storici più prestigiosi della città di Napoli: il Palazzo De Sangro di Vietri in piazzetta Nilo.

Il cinema napoletano in cattedra ai David di Donatello 2022

Domani sera (diretta su Rai Uno dalle 21.25) negli studi di Cinecittà per la cerimonia di premiazione della 67esima edizione dei David di Donatello ancora una volta ci sarà una predominante partecipazione napoletana che ribadisce l’attuale primato partenopeo nel settore dell’audiovisivo. Ed in particolare, oltre alle 38 candidature napoletane alla prestigiosa statuetta, ci sono ben 12 candidature dei ‘grandi maestri’ del cinema che da anni fanno parte del corpo docenti della Torre della Comunicazione dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il più grande polo delle scienze della comunicazione e dello spettacolo nel Mezzogiorno.

Ben tre (miglior film, regia e sceneggiatura originale) le nomination ai David per Leonardo Di Costanzo, regista di Ariaferma, film rivelazione del 2021, e docente di Regia cinematografica e televisiva al Corso di laurea magistrale in “Scienze dello spettacolo e dei media. Linguaggi, Interpretazione e Visioni del Reale (LIVRe)” del Suor Orsola. Tre sono le nomination personali anche per Mario Martone (ben 13 quelle complessive per il suo Qui rido io). Il regista napoletano che sta portando al successo il teatro napoletano anche sul grande schermo con l’Università Suor Orsola Benincasa ha un rapporto decisamente speciale.

L’antica cittadella monastica di Suor Orsola è stata per settimane nel 2016 il set di uno dei suoi film più apprezzati: Il giovane favoloso. Pochi mesi fa Martone al Suor Orsola è stato insignito del prestigioso Premio BPER Napoli proprio “per aver ridisegnato l’identità napoletana attraverso i linguaggi del Teatro e del Cinema”. Ed al Suor Orsola Martone già nel 2014 nella laudatio per la laurea honoris causa in Imprenditoria e Creatività per Cinema, Teatro e Televisione al suo grande maestro Ugo Gregoretti aveva ‘disegnato’ gli scenari del futuro del cinema napoletano “attento al linguaggio dei giovani e proiettato alle grandi occasioni offerte dalle nuove tecnologie”.

Quegli scenari che quasi dieci anni dopo registrano ormai un successo planetario per il cinema napoletano e la produzione cinematografica a Napoli. “Il successo del cinema napoletano ed il successo di Napoli e della Campania come luogo attrattivo di importanti e numerose produzioni cinematografiche – sottolinea il Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandrotrova le sue principali radici in quel nuovo contesto normativo, amministrativo e di progettazione culturale con cui la Regione Campania ha effettuato uno straordinario investimento sul cinema e per il cinema del quale si raccolgono ora importanti frutti non solo in termini di prestigiosi riconoscimenti ma anche in termini di indotto economico. Un sistema virtuoso nel quale negli ultimi anni si sono inseriti tanti giovani che abbiamo formato nei nostri corsi di laurea e nei master post laurea dedicati alle scienze dello spettacolo con una particolare attenzione proprio alla progettazione culturale innovativa ed al management della produzione”.

Dalla produzione cinematografica al genere documentario: i grandi Maestri della Scuola di Cinema e Televisione del Suor Orsola

E proprio tra i produttori c’è una delle nomination più prestigiose per i docenti del Suor Orsola. Quella a Nicola Giuliano, produttore da Oscar de “La grande bellezza” e direttore del Master in Cinema e Televisione del Suor Orsola, candidato ai David 2022  proprio come produttore del film di Martone Qui rido io. “L’originalità degli autori napoletani nel contesto europeo – ricorda Arturo Lando, coordinatore scientifico del Master in Cinema e Televisione del Suor Orsola – nel 2015 è stato uno degli impulsi che ci ha spinto a proporre a Nicola Giuliano di creare con noi, nella Torre della Comunicazione del nostro Ateneo, un vero centro di produzione in cui gli allievi imparassero i mestieri del cinema e della Tv realizzando, con le proprie mani, lavori audiovisivi professionali, seguiti nel loro lavoro da nomi prestigiosi del settore, nomi che anche quest’anno sono stati confermati dalle nomination ai David di Donatello. È nato così il Master in Cinema e Televisione che, in 7 anni, ha trasformato tanti studenti in giovani professionisti attivi nel cinema e nella televisione”.

Per anni tra i docenti del Master il regista romano Francesco Munzi che, dopo la storica tripletta ai David del 2015 (miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura per Anime Nere), ritorna quest’anno in nomination per il documentario Futura, un’inchiesta collettiva, svolta insieme con Pietro Marcello ed Alice Rohrwacher, sull’idea di futuro di ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni incontrati nel corso di un lungo viaggio attraverso l’Italia.

Tra i grandi Maestri del genere documentario in nomination ai David 2022 c’è anche Gianfranco Pannone, direttore della sezione Cinema del Master del Suor Orsola ed autore del documentario Onde radicali su una delle radio, appunto Radio Radicale, che ha fatto la storia della comunicazione in Italia.

 

Dalla musica al montaggio: le candidature dei docenti dei Corsi di laurea in Scienze della Comunicazione e in Scienze dello Spettacolo

A due pilastri dei corsi di laurea triennale in Scienze della comunicazione (indirizzo cinema e televisione) e del corso di laurea magistrale in Scienze dello spettacolo altre due nomination in settori nevralgici per il cinema: la musica ed il montaggio. Pasquale Scialò, docente di Storia della Musica al Suor Orsola da oltre 25 anni ed autore dell’apprezzatissima colonna sonora di Ariaferma, sfiderà, tra gli altri, il Maestro Nicola Piovani per la statuetta riservata ai compositori.

Carlotta Cristiani, docente di Storia del cinema al Suor Orsola e direttore del montaggio di Ariaferma, sfiderà tra gli altri un grande maestro del montaggio cinematografico come Cristiano Trovaglioli (È stata la mano di Dio). “Formare i professionisti del futuro nel mondo dello spettacolo, formarli al meglio, unendo una solida preparazione accademica all’esperienza delle ‘botteghe artigiane’ nelle quali gli studenti realizzano i propri progetti sotto la guida di maestri di incomparabile valore, è la sfida di LIVRe (Linguaggi, Interpretazione e Visioni del Reale). Ed avere in squadra con noi i protagonisti del David di quest’anno, dalla regia al montaggio, ci riempie di orgoglio e ci conferma di essere sulla strada giusta”.

Così Antonello Petrillo, presidente del Corso di laurea magistrale in Scienze dello spettacolo (LIVRe) del Suor Orsola celebra questi riconoscimenti annunciando per altro che, a testimonianza del lavoro di formazione continua con i grandi maestri del cinema italiano, giovedì 5 maggio alle 11 il LIVReLab “Ugo Gregoretti”, lo spazio laboratoriale interdisciplinare del Corso di laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e dei media, dedicato quest’anno al tema della “miseria del mondo”, ospiterà una lectio magistralis di Edoardo De Angelis, “narratore straordinario delle periferie urbane e delle vite degli ultimi” e regista, tra gli altri suoi film, di Indivisibili per il quale nel 2017 ha vinto proprio un David di Donatello come miglior sceneggiatura originale oltre ad aver ricevuto la candidatura come miglior regista.

Da ultimo grande testimonianza delle connessioni interdisciplinari che al Suor Orsola caratterizzano l’alta formazione nei settori di cinema, teatro e televisione è la candidatura ai David 2022 per la sceneggiatura originale di Qui rido io di Ippolita Di Majo, docente di Drammaturgia al Master del Suor Orsola in “Teatro  Pedagogia e Didattica. Metodi, tecniche e pratiche delle arti sceniche” diretto da Nadia Carlomagno.

 

Nasce a Napoli con le grandi case editrici italiane SEMA, il primo Master universitario del Mezzogiorno

Nasce a Napoli all’Università Suor Orsola Benincasa il primo Master universitario nel Mezzogiorno specificamente dedicato ai mestieri della scrittura e alle professioni del mondo dell’editoria. Si chiamerà SEMA (Scrittura Editoria MAster con un acrostico che rinvia al ‘segno’ di lingua greca) questo nuovo percorso di alta formazione accademica che nasce grazie alla collaborazione tra il know how in ambito scientifico della più antica Università libera italiana e l’esperienza pratico-formativa dei “Lineascritta – Laboratori di Scrittura” fondati a Napoli nel 1993 dalla scrittrice Antonella Cilento.

Venerdì 9 Novembre alle 11 nella Biblioteca Pagliara del Suor Orsola, la prima Università al mondo in procinto di divenire patrimonio dell’umanità certificato dall’UNESCO, la giornata di presentazione del Master con la partecipazione dell’intera squadra di docenti che formerà gli allievi (25 i posti disponibili) attraverso percorsi specialistici in narrativa, drammaturgia, sceneggiatura cinematografica e televisiva, editoria, storytelling e comunicazione pubblicitaria. Le iscrizioni (con bando online su www.unisob.na.it/sema) saranno poi aperte fino al 23 Novembre.

Da Giunti-Bompiani a Treccani: le partnership istituzionali per gli stage post-master

“Come accade sempre nell’impostazione didattica e metodologica generalmente data dall’Università Suor Orsola Benincasa alle sue iniziative di formazione e sperimentazione extra-curricolare – evidenzia Emma Giammattei, direttore scientifico del Master e preside della Facoltà di Lettere del Suor Orsola – questo nuovo percorso formativo sarà strutturato secondo una spiccata vocazione alla pratica on the job che avverrà in alcune delle principali aziende editoriali italiane che affiancheranno il Master: Giunti-Bompiani, Cue Press, Elliott, Treccani, solo per citarne alcune. Risulta chiaramente che le nuove professionalità collegate alla scrittura, anche nell’era digitale posseggono fondamenti antichi che ne costituiscono la tradizione e ne assicurano la qualità innovativa. Anche da questo punto visto la presenza garante di una scrittrice seria e valentissima come la Cilento è per noi molto significativa”.

Il Master, di durata annuale ed aperto a laureati di qualsiasi disciplina, avrà una metodologia didattica in grado di coniugare un approccio artigianale e multidisciplinare e l’utilizzo delle nuove tecnologie: dalla pagina scritta al web, dal libro all’ipertesto, dalla ricerca all’utilizzo delle fonti nell’era digitale. E la parola mestieri che caratterizza questo nuovo percorso di alta formazione ne sintetizza anche l’impostazione professionalizzante che sarà quella di una classe laboratoriale in grado di formare specifiche figure professionali: scrittori, editor, content manager, drammaturghi, sceneggiatori per cinema e tv, storyteller, agenti letterari e le nuove professionalità per il service ed il marketing editoriale.

“SEMA riempie uno spazio da sempre carente al Sud: una seria formazione editoriale collocata a Napoli offre l’opportunità a moltissimi giovani di non doversi spostare a Milano per entrare nel mondo della grande editoria”. Così Antonella Cilento, coordinatrice didattica del Master, anticipa una delle ragioni fondative di questo nuovo percorso accademico del Suor Orsola. “In ventisei anni di attività in questo settore – spiega la Cilento – ho visto molti miei studenti eccellenti dover completare la propria formazione in Università di altre regioni e ora, invece, SEMA pone le basi di una professionalizzazione editoriale del Mezzogiorno dove da sempre si discute del grande vuoto editoriale e della migrazione di cervelli anche e proprio in quest’ambito. Grandi maestri dell’editoria italiana saranno messi a disposizione degli studenti con concrete opportunità di relazione e progettazione”.

Di grande prestigio il team dei docenti del Master. Per la scrittura creativa le lezioni, insieme con Antonella Cilento, saranno tenute, tra gli altri, dal regista e sceneggiatore Ivan Cotroneo, dallo scrittore Giuseppe Montesano, Premio Viareggio e Premio Napoli e dalla scrittrice Melania Gaia Mazzucco, premio Strega ed autrice di romanzi tradotti in tutto il mondo. Per l’editoria nel corpo docenti del Master ci saranno, tra gli altri, Laura Bosio, traduttrice, scrittrice finalista del Premio Strega, e da molti anni editor per Guanda, Stefania Cantelmo, capo editor presso Tullio Pironti Editore, Antonio Franchini, scrittore, editor, direttore editoriale, per trent’anni a capo della narrativa Mondadori e da tre anni alla direzione del gruppo Giunti-Bompiani, Manuela La Ferla, editor di narrativa italiana per molte case editrici (tra cui Rizzoli, Feltrinelli, Longanesi) ed oggi responsabile della Casa dell’autore ed Alberto Rollo, per trent’anni alla direzione della narrativa Feltrinelli e oggi consulente per Mondadori.

Napoli con gli occhi di Caravaggio. Al Clubino la teatralizzazione del volume di Francesco De Core e Sergio Siano il 23 febbraio

Arte, fotografia, letteratura, teatro ed enogastronomia. Sono gli ingredienti di “Napoli con gli occhi di Caravaggio” l’evento organizzato venerdì 23 febbraio alle 21 dal circolo culturale napoletano “Il Clubino” (Via Luca Giordano 73). Al centro della serata la ‘teatralizzazione” del volume di Francesco De Core e Sergio Siano “Con gli occhi di Caravaggio” (Intra Moenia Editore). Un esperimento originale che porterà per la prima volta in scena con l’interpretazione dell’attore Franco Nappi il diario romanzato del giornalista Francesco De Core che ricostruisce e racconta i due periodi napoletani di Caravaggio.
“Michelangelo Merisi ebbe per Napoli un trasporto viscerale – scrive De Core nel volume – operando in una città dalle contraddizioni vertiginose, dove ricchezza e povertà hanno convissuto, e ancora convivono, negli spazi stretti dei vicoli, nelle chiese, negli ospedali e nei palazzi oppure a due passi dal mare”.
Un caleidoscopio di emozioni che rivivranno in scena con la voce narrante di De Core e l’interpretazione teatrale di Franco Nappi, fondatore de “Il Demiurgo” una delle più apprezzate compagnie teatrali italiane nel settore della narrazione teatrale dei siti culturali. “Dalla penna raffinata di Francesco De Core – anticipa Nappi – emerge un Caravaggio perennemente teso tra il genio e la dannazione che, grazie ad un’accattivante narrazione in prima persona, come fosse un diario svelato al pubblico e ai lettori, mette a nudo la parte più intima della sua anima e si presta in modo perfetto a questo avvincente esperimento di teatralizzazione”.

Suggestiva scenografia dello spettacolo saranno le fotografie di Sergio Siano che nel testo accompagnano il diario di Caravaggio per illustrare tutte le emozioni del suo viaggio tra i quartieri di Napoli.

Lo spettacolo (10 euro il prezzo d’ingresso) sarà preceduto da un angolo del gusto, a cura della chef Claudia D’Eustacchio, che sarà dedicato alla tradizione enogastronomica napoletana. Dopo lo spettacolo il dibattito su “Cinema, letteratura e teatro per raccontare Napoli”. Insieme con gli autori discuteranno il giornalista Roberto Conte, project manager del Festival della Letteratura nel segno del Mito “La memoria degli Elefanti”, l’architetto Teresa Tauro, presidente dell’Associazione “Napoli Pitagorica” e l’italianista Paola Villani, docente di Letteratura di viaggio all’Università Suor Orsola Benincasa.

La Suor Orsola Benincasa ricorda Giuseppe Galasso, padre del “Paesaggio come bene culturale”, scomparso ieri

Giuseppe Galasso si era affermato come storico dell’Età moderna, con grande attenzione anche al Medioevo e al Risorgimento.
Aveva aderito al Partito Repubblicano di Ugo La Malfa e di Giovanni Spadolini, per il quale era stato deputato dal 1983 al 1994, ricoprendo due volte il ruolo di sottosegretario, prima ai Beni culturali e poi all’intervento straordinario nel Mezzogiorno.
Per breve tempo era stato sindaco di Napoli e – dal 1978 al 1983 – Presidente della Biennale di Venezia.  Aveva curato la riedizione delle opere di Croce per Adelphi, dirigeva la rivista «Acropoli» (Rubbettino), scriveva sul «Corriere». Inoltre era docente di Storia moderna all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dal 1977 socio dell’Accademia dei Lincei.

Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Nient’altro che storia. Saggi di teoria e metodologia della storia (Il Mulino), Storia del Regno di Napoli (6 volumi, Utet), Storici italiani del Novecento (Il Mulino), Storiografia e storici europei del Novecento (Salerno Editrice). Per Rubbettino aveva recentemente curato Alle origini del dualismo italiano (2014). Alla notizia della sua morte il Presidente Sergio Mattarella ha dichiarato: “Scompare con Giuseppe Galasso una grande figura del mondo intellettuale italiano. Alla sua cultura di storico e di studioso del pensiero politico ha saputo unire una ricca umanità e una incrollabile passione civile, che ha animato nel tempo il suo impegno e ha contribuito a rafforzarne l’autorevolezza”.
Mentre il filosofo Corrado Ocone ha dichiarato: “Giuseppe Galasso, per statura scientifica, per la capacità di sapere unire come pochi altri l’impegno civile alla autorevolezza negli studi storici, va annoverato sicuramente fra i grandi Maestri del nostro tempo.”

“Il rilievo scientifico di quasi settant’anni di studi e di ricerche che lo ha reso uno degli storici più importanti degli ultimi 50 anni è sotto gli occhi di tutti. Ma oggi mi piace ricordare soprattutto un altro grande lascito di Giuseppe Galasso al nostro Paese: il concetto di tutela del paesaggio come bene culturale, un concetto prima culturale e poi normativo a cui si è dedicato per lunghi anni ed in particolare durante i quattro anni da sottosegretario di Stato al Ministero per i Beni e le attività Culturali (1983-1987) fino alla stesura della legge ‘pilastro’ del settore della tutela paesaggistica in Italia che giustamente porta il suo nome: la legge 431 del 1985 “Disposizioni per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale”, da tutti conosciuta come “Legge Galasso”. Così Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, senza nascondere una profonda commozione, ricorda lo storico Giuseppe Galasso, scomparso ieri all’età di 88 anni, dopo aver insegnato in alcune delle più importanti Università italiane, da Napoli a Cagliari, e da ultimo proprio al Suor Orsola, dove ha insegnato, con la sua visione storica sempre votata all’analisi del passato per la costruzione futuro, “Storia dell’Europa” nella Facoltà di Lettere, la “Casa” della formazione accademica nel settore dei beni culturali che in Italia è partita proprio a Napoli, all’Università Suor Orsola Benincasa nel 1992.

E per ricordare al meglio questo concetto cardine dei “beni ambientali come beni culturali” il Rettore d’Alessandro, che nel 2012 al Suor Orsola aveva consegnato a Giuseppe Galasso, alla presenza dell’allora Ministro del MIBACT, Lorenzo Ornaghi, la laurea magistrale honoris causa in “Conservazione e Restauro dei beni culturali”, si affida proprio alle parole dello stesso Galasso contenute nel volume “La tutela del paesaggio in Italia” (Editoriale Scientifica, 2007): “La divisione tra l’ambito dei beni culturali e quello di beni ambientali è, indubbiamente, artificiosa come e più di quella tra paesaggio e urbanistica. Mi sono sempre chiesto, di fronte a quel “miracolo” (come lo definiva D‘Annunzio) del Duomo di Orvieto, assiso come si sa su una rupe di più che dubbia stabilità, che ha destato e deve sempre destare grandi preoccupazioni, come si faccia a distinguere l’ambientale dal culturale, il monumento dal paesaggio, il paesaggio dal terreno. E questo non è affatto da ritenere un caso-limite. Nella famosa, anzi famigerata Valle agrigentina dei Templi la situazione è almeno per alcuni versi la stessa”.

Beni Culturali: un patrimonio per tutti Cinque anni di ‘Napoli tra le mani’ con l’arte accessibile nei grandi siti culturali della Campania: da Capodimonte al MANN

Compie domani cinque anni di vita e di attività la rete di Napoli tra le mani. Da Monteverde a Maddaloni: venerdì 15 Dicembre ore 10 al Suor Orsola la presentazione delle best practices di tutta la Campania.
Si tratta di un grande progetto per l’arte accessibile a tutti che oggi è una realtà concreta e consolidata che mette insieme un polo formativo di grande eccellenza e tradizione nel settore dei beni culturali come l’Università Suor Orsola Benincasa, le tre Soprintendenze napoletane (con il grande Polo Museale della Campania), alcuni dei più prestigiosi luoghi d’arte di Napoli e della Campania (Museo Archeologico Nazionale, Museo di Capodimonte, Duomo e Cappella del Tesoro di San Gennaro, Tunnel Borbonico e Catacombe di S. Gennaro solo per citarne alcuni) e le principali associazioni a carattere nazionale che si occupano di persone con disabilità.

Motore propulsore della rete di “Napoli tra le mani”, che ha varato la sua prima visita guidata il 15 dicembre 2012 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, è il SAAD, il Servizio di Ateneo per le Attività degli studenti con Disabilità dell’Università Suor Orsola Benincasa, fondato da Ornella De Sanctis e diretto dal sociologo Ciro Pizzo, che ha ideato il convegno “Beni Culturali: un patrimonio per tutti” per presentare le best practices campane del settore dell’accessibilità del patrimonio culturale. L’appuntamento è per domani alle ore 10 nell’aula A dell’Università Suor Orsola Benincasa con i principali rappresentanti della rete di “Napoli tra le mani”: dal direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, al presidente regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi, Vincenzo Massa.

“Dopo anni di lavoro ed impegno – anticipa il direttore del SAAD Ciro Pizzo – oggi ci sono ben 14 itinerari guidati (programma completo delle visite guidate su www.napolitralemani.it) accessibili a tutti ed aperti tutto l’anno che rendono fruibile la grande bellezza del nostro territorio senza più barriere e con questo convegno vogliamo presentare e discutere le buone prassi nate dalla sinergia dei partner della rete di “Napoli tra le mani” per divulgare in modo sempre più ampio le metodologie di fruizione dell’arte nelle sue molteplici espressioni mediante approcci multisensoriali in cui linguaggi differenti consentono la comunicazione della bellezza verso tutti senza esclusioni”.

Ad aprire il convegno ci saranno il sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività culturali ed il Turismo, Antimo Cesaro, il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro e Rosanna Romano, direttore generale per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania.
“Per vincere la sfida globale dell’attrattività turistica – sottolinea il sottosegretario Cesaro – non basta essere il Paese con più ricchezze culturali al mondo se non si è in grado di offrire un’esperienza di visita completa e inclusiva e per fortuna su questo fronte l’Italia si è mossa tempestivamente perché il superamento di ogni ostacolo architettonico, cognitivo e sensoriale ha rappresentato negli ultimi anni uno degli interventi di maggiore spessore messi a frutto dal MIBACT come dimostrano anche i risultati eccellenti di “Napoli tra le mani”.

Ed al centro delle esperienze oggetto delle riflessioni del convegno non ci saranno soltanto i grandi attrattori culturali napoletani perché le pratiche di grande innovazione nel settore dell’arte accessibile avranno testimonianze provenienti dall’intera Campania: dal Museo Archeologico dell’antica Calatia di Maddaloni al Comune di Monteverde in Irpinia, divenuto oggi un intero paese completamente accessibile.

Cinema Letteratura e Diritto – Alla Suor Orsola tutti i martedì fino al 12 Dicembre

La condizione femminile nei Paesi connotati da un forte integralismo religioso. È questo il fil rouge della dodicesima edizione della rassegna di “Cinema Letteratura e Diritto” ideata dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Insegnare il diritto agli studenti, discutere di diritto con la comunità dei giuristi non solo con il codice alla mano, ma anche attraverso le immagini e le suggestioni del cinema e della letteratura è l’obiettivo del nuovo ciclo di incontri ideato con il coordinamento scientifico del filosofo Gennaro Carillo e con la collaborazione organizzativa dell’associazione “Astrea. Sentimenti di giustizia”.

“Del diritto non parlano solo i giuristi, i sacerdoti depositari dei suoi molti misteri – spiega Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del pensiero politico al Suor Orsola – e lo scarto tra il linguaggio giuridico e quello comune non ha mai impedito ai profani di rappresentarsi il diritto, di immaginarselo, magari in maniera distorta, amplificando a dismisura la potenza delle sue formule. Ed a questo gioco di specchi tra il diritto e la vita, l’astratto e il concreto, è dedicata la nostra rassegna che ha per titolo “Davanti alla legge. Immaginare il diritto”, con l’obiettivo di assumere la moltiplicazione dei punti di vista della rappresentazione del diritto come una ricchezza didattica per gli studenti ed i giuristi”.

Come da tradizione della rassegna il diritto sarà raccontato anche attraverso letture meno ‘canoniche’ come quelle che vengono dai fumetti. Martedì 28 novembre il fondamentalismo islamico sarà al centro del dialogo tra il filosofo Davide Grossi e l’amministrativista Aldo Sandulli animato dagli spunti della graphic novel “Persepolis” (poi divenuta anche film d’animazione) della regista ed illustratrice iraniana Marjane Satrapi.

Da “Mustang” a “La bicicletta verde”: il programma della sezione cinematografica della rassegna

Piatto forte della rassegna di quest’anno  è sicuramente la sezione cinematografica con un osservatorio internazionale sulla condizione femminile nelle latitudini dove ancora regnano situazioni di sottomissione patriarcale, culturale e giuridica della donna. Dalla Turchia all’Arabia Saudita un viaggio con un cinema tutto di regia femminile alla scoperta dei luoghi dove i diritti femminili attendono ancora piena tutela.

Dopo l’anteprima di ottobre con “Viviane” della regista israeliana Ronit Elkabetz martedì 14 e martedì 21 novembre sempre alle 15.30 sullo schermo della Sala Villani dell’Università Suor Orsola Benincasa ci saranno le proiezioni di “Mustang” della regista turca Deniz Gamze Ergüven e de “La bicicletta verde” della regista saudita Haifaa al-Mansour.

Due gli appuntamenti speciali di quest’anno. Giovedì 7 dicembre alle 15.30 nel complesso di Santa Lucia al Monte, sede della Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola, uno sguardo al futuro per parlare di biodiritto attraverso la cinematografia cyberpunk in un suggestivo dialogo tra i giusprivatisti Carlo Venditti e Lucilla Gatt, direttore scientifico del Master in Diritto di Famiglia dell’Università Suor Orsola Benincasa. E martedì 12 dicembre nell’aula magna del Suor Orsola il gran finale con “Diritto e Teatro” in collaborazione con il “Festival del Diritto e della Letteratura Città di Palma”. In ‘scena’ al Suor Orsola “Processo immaginario a Oscar Wilde” per riflettere sull’omofobia con Fabio Canino e i magistrati Vincenzo Piscitelli e Antonio Salvati.

Gli obiettivi della rassegna: davanti alla legge, immaginare il diritto

La Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola Benincasa, sede dell’unico corso di laurea magistrale in Giurisprudenza a numero programmato del Mezzogiorno (aperto soltanto a 150 studenti all’anno) ha voluto fortemente anche nell’anno accademico 2017-2018 il ritorno della rassegna “Cinema Letteratura e Diritto” con un duplice obiettivo: rafforzare i percorsi formativi integrativi all’interno dei corsi di laurea ed avere un momento di incontro sui temi del diritto e della giustizia per la comunità dei giuristi ed in particolare per i giovani studiosi della città di Napoli.

Si tratta di un’iniziativa assolutamente originale nel panorama accademico nazionale sperimentata per la prima volta in Italia nel 2006 proprio all’Università Suor Orsola Benincasa ed ora riproposta anche in altre università italiane, che, come spiega, il Preside della Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola, Aldo Sandulli “persegue il fine di integrare la didattica ordinaria con un ampliamento del bagaglio culturale degli studenti, in grado di aumentarne la sensibilità e il senso critico nello studio del diritto”. “L’obiettivo della nostra rassegna – spiega Aldo Sandulli – è quello di fornire agli studenti di Giurisprudenza, ma anche alla comunità dei giuristi e non solo, gli strumenti critici per una riflessione più ampia e complessa sul ‘diritto’ e le sue trasformazioni, contribuendo alla formazione di un giurista ‘colto’, capace di problematizzare gli specialismi collocandoli in una campitura culturale decisamente più vasta”.

Cinema Letteratura e Diritto: appuntamenti alla Suor Orsola Benincasa

Dal 25 Ottobre al 16 dicembre all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa presso la Facoltà di Giurisprudenza si sta svolgendo la manifestazione Cinema Letteratura e Diritto Da Processo alla città ad Anime Nere. Per questa undicesima edizione la sezione cinematografica è dedicata alle rappresentazioni delle diverse forme della criminalità italiana.

Ci saranno anche tre appuntamenti speciali con il fumetto e le parodie letterarie. La rassegna, in collaborazione con l’Archivio di Iconologia politica del CRIE e il Centro di Ricerca sulle Istituzioni Europee dell’Ateneo napoletano, si svolgerà con un appuntamento settimanale pomeridiano fino al 16 Dicembre. L’appuntamento conclusivo, la proiezione del film di Francesco Munzi Anime Nere, vedrà la presenza di un ospite di eccezione, il procuratore generale della repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho.

“Il filo conduttore della sezione cinematografica di questa undicesima edizione – anticipa Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del pensiero politico e filosofico, – è un viaggio, nello spazio e nel tempo, nel Male italiano, nel crimine e nelle sue molteplici rappresentazioni” e aggiunge: “Del diritto non parlano soltanto i giuristi, i sacerdoti depositari dei suoi molti misteri. Lo scarto tra il linguaggio giuridico e quello comune non ha mai impedito ai profani di rappresentarsi il diritto, di immaginarselo. Molte figure giuridiche sono da sempre una grande risorsa narrativa”. Questa dunque l’idea dalla quale è nato il progetto della rassegna di Cinema Letteratura e Diritto.

Questa undicesima edizione ha avuto inizio, dopo un’anteprima dedicata al romanzo di Bruno Cavallone La borsa di Miss Flite. Storie e immagini del processo, con la proiezione dell’ultimo film di Claudio Caligari  Non essere cattivo, candidato italiano agli Oscar 2016 come miglior film straniero.
Il 15 Novembre si prosegue con la proiezione di Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Seguirà poi la proiezione di Processo alla città di Luigi Zampa per far riscoprire, soprattutto ai più giovani, un grande classico del cinema italiano. Ogni proiezione sarà ovviamente introdotta da una presentazione affidata a un giurista o a un critico cinematografico. Tra gli altri protagonisti ci saranno i magistrati Alfredo Guardiano, Vincenzo Piscitelli e Federico Cafiero De Raho, lo storico Isaia Sales e l’ex consigliere del CSM Giorgio Spangher.

Anche quest’anno alle visioni cinematografiche si affiancheràla rflessione sul fumetto, come voce suggestiva dei rapporti tra diritto e rappresentazioni artistiche. L’amministrativista Daniele Donati e il sociologo Sergio Brancato prenderanno spunto dalla celebre serie di fumetti Watchmen scritta da Alan Moore e disegnata da Dave Gibbons nel 1986.

Novità di quest’anno saranno l’appuntamento letterario dedicato alla parodia con l’intervento di Costanza Geddes Da Filicaia, docente di Letteratura Italiana all’Università di Macerata e un appuntamento dedicato al rapporto tra diritto e memoria storica con l’intervento di Bendetta Tobagi dedicato alla stagione delle stragi che hanno insanguinato l’Italia. L’iniziativa è assolutamente originale nel panorama accademico italiano; il Preside della Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola, Aldo Sandulli lavora proprio per integrare la didattica ordinaria e per consentire agli studenti di ampliare il bagaglio culturale di ognuno. Per citare ancora Gennaro Carillo bisogna “insegnare il diritto agli studenti, discutere di diritto con la comunità dei giuristi non solo con il codice alla mano ma anche attraverso le immagini e le suggestioni del cinema e della letteratura”.

 

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