Il poeta milazzese Vincenzo Cali’ si è aggiudicato il 16 aprile scorso il prestigioso premio Alberoandronico M.A.V. sezione Video-Poesia con la lirica “Cuori di schegge”. I suoi versi sono dedicati all’incombente attualità ed in particolare alle guerre in corso nel mondo. L’umanità in corsa e distratta dal rumore mortale delle guerre, nulla è orrore finché non resta sulla pelle:
Madri di figli dissacrati,
erranti per un sonno protetto,
per un pasto tra i denti.
La vita ha orrori d’aborti di pace.
La cerimonia di premiazione si è svolta mercoledì 16 aprile, nella suggestiva cornice della Sala della Protomoteca in Campidoglio, celebrando i migliori talenti in ambiti che spaziano dalla poesia alla narrativa, dalla fotografia alla pittura, passando per cortometraggi, canzoni e opere audiovisive.
Un’edizione che ha confermato lo spirito inclusivo e internazionale del premio: opere pervenute da tutti i cinque continenti, con partecipanti da Europa, Asia, Africa, America e Oceania. In particolare, sono arrivate creazioni da Australia, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Emirati Arabi, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Iran, Marocco, Nicaragua, Polonia, Porto Rico, Gibuti, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria, Stati Uniti, oltre che da tutte le province italiane. Un vero e proprio crocevia di lingue, stili, emozioni e storie.
Alberoandronico vuole così significare la crescita culturale, da perseguire attraverso interessi autentici nell’ambito della vita della collettività, attraverso azioni su e per il territorio.
L’Associazione Alberoandronico è composta da persone che condividono i valori della pace, della solidarietà e del senso civico e si occupa anche di problematiche legate al Municipio XIV di Roma Capitale, con particolare riferimento ai temi riguardanti l’ambiente, la mobilità, l’interazione interculturale, le fasce più deboli.
Annualmente, Alberoandronico organizza un Premio letterario, di fotografia e cortometraggi che ha assunto un carattere internazionale e che si avvale di una Giuria di altissimo profilo.
Vincenzo Calì nasce a Milazzo (ME) il 12 luglio del 1973. Da diversi anni coltiva la passione per la scrittura e la poesia. L’amore e la vita nella sua complessità sono le sue muse ispiratrici. La poesia rappresenta per lui il vero modo di mettere a nudo l’“io complesso”, quasi con analisi critica. Vincitore di numerosi premi culturali, tra cui: il premio “M. T. Bignelli” per la poesia d’amore (XXI Edizione del Concorso Nazionale “Garcia Lorca” 2010/2011), ha pubblicato in diverse antologie poetiche: Il Federiciano in diverse edizioni (Aletti Editore), ultima nel 2016 e Luoghi di Parole, “Premio Tindari- Patti Agenda Poetica 2010”. Vincikalos, seguita da Intro nel 2013 per Aletti Editore. A seguire pubblica nell’antologia poetica Mario Luzi 2012 e Scrivi col Cuore, Poeti Italiani – III Edizione, Granelli di Parole – III e IV Edizione, Lettere d’amore – III Edizione, Unione Mondiale dei Poeti – I Edizione e Vento a Tindari – II Edizione per la Casa Editrice Kimerik. Nel 2018, in concomitanza con l’evento d’arte e poesia “Angeli a Calatagèron”, nasce la sua nuova creazione intitolata MediterrAnima, come percorso evocativo delle tradizioni siciliane e a suggellare l’evento riuscitissimo nella cittadina di Caltagirone.
Nel 2022 con la favola intitolata ” Mumbi e Formichella” dona il suo contributo al progetto “Le favole degli agrumi”, libro la cui parte del ricavato andrà in beneficienza alla Onlus C. D’Agostino.Luglio 2022, con cinque poesie omaggia l’Ucraina e gli ucraini, pubblicate sul magazine dona il suo contributo alla causa sposando le iniziative Italia for Ucraina, magazine dedicato agli aiuti che vengono attivati verso l’emergenza Ucraina, dell’associazione No Profit di Ariaperta online, la poesia può sembrare impotente ma quella vera, può essere letale come uno sparo, una bomba, una fucilata, chi scrive non lo fa per ambire ad uno status di salvatore, ma come Vincenzo Calí, per trascendere se stesso, esiliandosi dall’agonismo poetico e dalla fama. Nello stesso mese pubblica sull’antologia Guerra e Pace (Kimerik) con la poesia ” Figli mai resi”, quei corpi dei soldati russi che Putin non vuole indietro, ci fa comprendere che gli uomini che fanno la guerra dimenticano sempre l’intera umanità e mettono egoisticamente davanti a tutto i propri interessi di potere, politici, religiosi e altro.