L’arte contemporanea è senza dubbio democratica, perché soprattutto collettiva: il pubblico diviene parte delle opere e il bello del quotidiano diventa l’abilità dell’artista di toccare gli oggetti, i materiali e di modificarne la presenza nel vissuto. Nell’arte contemporanea la possibilità di espandere la percezione della realtà viene moltiplicata dalle nuove tecnologie che modificano anche gli spazi di fruizione. Ma non tutto può essere arte solo perché riusciamo a concepire un’idea che reputiamo geniale, e lo sa bene Francesca Leone, figlia dell’indimenticabile regista Sergio Leone e della ballerina Carla Ranalli, con la sua arte meditativa, sociale, vicina al primitivo, che si ispira all’arte povera di Jannis Kounellis, a quella allegorica e crepuscolare di Anselm Kiefer e a tutte le altre espressioni artistiche cariche di tensione tra immagine e realtà.
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