Il giovane Walter Pedullà era assistente di Giacomo Debenedetti. Appariva già come modello di un rapporto vivo, dinamico, amoroso con i libri: veniva indicato come uno che leggeva “tutto”. Interrogando nei libri la vitalità del presente, riconoscendo in essi le persone, il gioco dei rapporti, degli intrecci, delle possibilità, facendone gli emblemi di un mondo aperto e vitale, di una realtà che tutti allora sentivamo in movimento verso nuovi orizzonti, verso combinazioni esaltanti. Ci muoviamo con il tempo e misuriamo il tempo con la passione ed il destino della letteratura. Con il suo lavoro di critico militante e di professore, Walter Pedullà ha saputo fondere insieme come pochi insegnamento e militanza, con la sua instancabile capacità di richiamare le giovani generazioni alla passione per il farsi della letteratura, per le sue sempre diverse e sempre vitali configurazioni.
Read More »Ritrovamenti eccellenti. Nella Real Biblioteca di Madrid rinvenuti Madrigali autografi di Torquato Tasso a Carlo Gesualdo dallo studioso italiano Diego Perotti
Una preziosa testimonianza inedita è venuta alla luce nella Real Biblioteca di Madrid grazie alle ricerche di Diego Perotti, classe 1990, laureato presso l’Università degli Studi di Verona in Lingue e Culture per l’Editoria e Lingustics e attualmente dottorando in Filologia, Letteratura e Scienze dello Spettacolo presso l’Università di Verona e in Études Italiennes presso l’Université Sorbonne Nouvelle, nonché membro del Centro Scaligero degli Studi Danteschi, e dell’editorial board del Tasso in Music project. Si tratta del manoscritto II/3281 (sigla Br), un codice composito di pagine a stampa e carte manoscritte di Torquato Tasso; l’esemplare fu allestito presso la Stamperia Reale di Napoli nel 1808 a cura dello storiografo capuano Francesco Daniele e donato a Giuseppe I Bonaparte re di Spagna.
Read More »‘Di un’ingannevole bellezza. Le ‘cose’ dell’arte’, l’aporeticità dell’arte secondo il filosofo teoretico Massimo Donà
Per troppo tempo la filosofia italiana, ancora nella seconda metà del secolo XX, ha patito giudizi ingenerosi indotti dalla vulgata diffusa dalla cultura neo-azionista, stando alla quale, a causa dell’egemonia neo-idealista nella prima metà del secolo ‘breve’, il sapere teoretico del nostro paese sarebbe stato connotato da un tratto provinciale e da marginalità speculativa. In seguito, data la marcia trionfale dell’analitica anglosassone, la speculazione italiana, nonostante qualche nome di prestigio, non sarebbe stata più in grado di colmare il gap d’origine. Non si tratta qui di voler proclamare primati, ma ci pare indubitabile, alla luce del dibattito in corso in tema, che lo schema storiografico esposto, sia infondato e fuorviante. Attorno ai grandi nomi del pensiero italiano del secondo Novecento si sono formate vere e proprie scuole che, sia pur il più delle volte controcorrente rispetto all’indirizzo generale del pensiero europeo, hanno dato ottima prova di sé. Basti qui fare, tra gli altri, i soli nomi di Luigi Pareyson, Emanuele Severino e Massimo Cacciari. Tra i filosofi italiani contemporanei Massimo Donà occupa un posto di rilievo. Egli si è formato dapprima con Severino e, successivamente, con Cacciari, Vitiello e Sini. Sta perseguendo, con coerenza, un percorso teoretico originale e fuori dal coro. Nella sua ultima pubblicazione, Di un’ingannevole bellezza. Le ‘cose’ dell’arte, edita da Bompiani, riapre la discussione sul tema che ha presentato in Teomorfica. Sistema di estetica, uscito nel 2015 per i tipi dello stesso editore milanese.
Read More »Un percorso critico nell’opera “La quercia del Tasso” di Achille Campanile
Valentina Leone, nel suo articolo, ripercorre la produzione di Bernardo e Torquato Tasso, ma si sofferma soprattutto sull'opera di Achille Campanile, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e giornalista italiano, morto a Lariano il 4 gennaio 1977. Molti critici lo hanno elevato al rango di "classico" del Novecento, famoso soprattutto per il suo umorismo e i suoi giochi di parole, un autore accostato al surrealismo e alla ricerca dell'assurdo di Ionesco. Qui di seguito il contributo prodotto dalla Dottoressa Leone sull'opera di Campanile La quercia del Tasso.
Read More »Linguistica Cognitiva: i concetti astratti sono legati all’esperienza corporea
Come è spiegato nel testo Introduzione alla Linguistica Cognitiva di L. Gaeta e S. Luraghi, la polemica intorno alla questione della Grammatica Generativa comincia verso la fine degli anni sessanta, anni in cui la Semantica Generativa accoglie le posizioni di semanticisti e sintatticisti. Chi dà una svolta sinatatticista alla Linguistica Generativa è senza dubbio Chomsky. Gli studiosi che si riconoscono nella Semantica Generativa (in accordo con le idee di Chomsky) mantengono una concezione modulare del linguaggio, considerato come qualcosa a sé rispetto alle abilità cognitive dell'uomo. Intorno agli anni settanta, studiosi come Langacker e Lakoff, elaborano un modello di grammatica che abbandona questo modularismo mantenendo invece un approccio più morbido: pongono sulle stesso piano le esperienze fisiche e la loro rappresentazione mentale. Questo nuovo modello viene nominato Space Grammar.
Read More »Renato Serra e la letteratura come oggetto di consumo
Nel critico Renato Serra vi è sempre stato un bisogno di trovare nei romanzi che leggeva, nelle ragioni per cui li amava, le garanzie del verismo. Nelle Lettere, Serra affronta la arrativa precedete al 1914 e parla di prosa d'arte e diversamente da quello che si è convenuto dieci anni dopo, quando i modelli divennero i prosatori non narrativi della <
La poesia italiana del Novecento tra parola cifrata e colloquio solidale
Il critico piemontese Giacomo Debenedetti ha riflettuto a lungo sull'origine e sull'originalità dell'ermetismo italiano, sorto in un contesto europeo, occidentale; Mallarmè ne è il dato originario, fondante, insuperato che è utilissimo per comprendere al meglio i testi italiani. Debenedetti dunque uno o pochissimi brani di ogni scrittore e li sottopone ad una lettura che si basa sulla molteplicità dei riferimenti. Le cause dell'0scurità di Mallarmè sono ricondotte ad una contraddizione ontologica: la poesia è il solo strumento per raggiungere l'Assoluto, che però coincide con il nulla e dunque, in questo senso, la poesia si rivela fallimentare.
Read More »Giuliano Gramigna, tra ermetismo e sperimentalismo
Dopo aver studiato giurisprudenza a Milano, lo scrittore e critico letterario Giuliano Gramigna esordisce come redattore sul periodico milanese <