Ed ecco, di nuovo, il Pride. Noioso come un gioco di ruolo di tre generazioni fa, variazione sul tema di guardie e ladri da giocarsi tra finti indignati e finti tolleranti. Non parliamone troppo, ché l’irrilevanza dell’evento si potrebbe riassumere nelle stesse due righe che bastano alla trama di una qualsiasi puntata di Don Matteo.
Read More »Sylvia Plath, all’asta i suoi cimeli. Uccidono la poetessa preferendole la casalinga tormentata e tradita
C'è qualcosa di morboso e mortifero riguardo a quello che sta accadendo intorno alla figura della poetessa Sylvia Plath. Il pubblico di vampiri che non si limita a succhiare la vita altrui – gargarismo infame – ma a insistere sui morti, a mordere gli spettri, a masticarli, a leccarli, in un incestuoso incrocio di crudeltà, viltà, denaro. La notizia è stata data con fioritura di trombe dai tromboni dell’informazione: il 9 luglio prossimo Sotheby’s batte un mucchio di “oggetti intimi” di Sylvia Plath, la grande poetessa morta suicida, con la testa nel forno (particolare non trascurabile per chi smercia in agiografie), nel febbraio del 1963.
Read More »Conferenza mondiale “Crisi globale. Questo già riguarda tutti noi” online il 24 luglio 2021 organizzata dal Movimento Internazionale Allatra
Sarà trasmessa in diretta streaming su più di 1000 canali di piattaforme multimediali di tutto il mondo e in circa 60 lingue diverse la conferenza dal titolo “Crisi globale. Questo già riguarda ognuno di noi” il 24 luglio prossimo che vedrà, tra i protagonisti, personalità internazionali che si confronteranno su tematiche fondamentali per la nostra esistenza.
Read More »Il bestiario del DDL Zan a partire da Draghi l’incommensurabile. Una cronaca grottesca
Facciamoci del male. A ravanare tra i pensieri spericolati di questa tre-giorni-di-paura Vaticano versus Ddl Zan, c’è quasi da rimpiangere i bollettini in diretta del Comitato Tecnico-Scientifico. Ma il rispetto per l’intelligenza, unico partito cui sentiamo di dover immeritatamente iscriverci, ci impone l’improbo lavoro di decrittazione. Armiamoci e armatevi di coraggio.
Read More »‘Il buon selvaggio’: perché l’uomo post-moderno non può riscoprirsi uomo primitivo
La figura del "buon selvaggio" è stata oggetto di moltissimi studi da parte di filosofi e letterati che hanno cercato di comprendere chi fosse realmente l’uomo primitivo protagonista del Romanticismo e dell’Illuminismo, e quale fosse il suo ruolo all’interno della società. Il buon selvaggio, in estrema sintesi, è l’espressione vivente di un’umanità senza civiltà, e dunque felice, i cui tratti caratterizzanti sono la generosità, l’innocenza, il vivere in armonia con la natura e la saggezza spontanea. L’uomo primitivo nasce buono, conduce un’esistenza senza impedimenti e non conosce le catene della morale e i lacciuoli del progresso che tutto corrompe.
Read More »Lo Zan, Fedez e il tiro all’opinione
Tra Fedez e Pillon, tutti a grugnire intorno alla proposta di legge del deputato PD. In democrazia, più si rispetta la diversità, meglio è. Nella finta democrazia liberale, invece, funziona come nella Fattoria degli animali di Orwell: c’è sempre qualcuno che vuol essere più uguale degli altri.
Read More »Mascherine fasulle, in Veneto l’azienda che svela le truffe sulle FFP2
Sempre più mascherine contraffatte sul mercato, a Padova l’azienda Clariscience ha una business unit che verifica la documentazione. Stefano Pagnutti, il Ceo. “La presenza del marchio CE non basta, occorre sempre seguire l’intera catena documentale”. Il mini-vademecum: così il consumatore può capire se la mascherina è a norma.
Read More »Il ‘cuore di tenebra’ del Congo, tra Conrad, Conan Doyle e Gide
La morte dell’Ambasciatore Attanasio svela il dramma del Congo, terra martoriata, un incubo lì da oltre un secolo. Ne hanno scritto, con varia intensità, in tanti: da Conrad a Conan Doyle, da Gide a Pietro Savorgnan di Brazzà, il fondatore di Brazzaville. Il simbolo del Congo è l’Arcade du Cinquantenaire a Bruxelles. Commissionato da Leopoldo II nel 1880 per onorare i cinquant’anni dalla rivoluzione belga, fu realizzato nel 1905: trionfale è l’epiteto che gli calza a pennello. Che il simbolo dell’emancipazione del Belgio dal Regno Unito dei Paesi Bassi sia realizzato soggiogando uno dei paesi più ricchi dell’Africa oscura, è un paradosso crudele ed esemplare. “I profitti del Congo vennero usati per lanciare una grandiosa politica di opere pubbliche e di riqualificazione urbana. In Belgio, naturalmente. La magnifica Arcade du Cinquantenaire a Bruxelles, il famoso museo Tervuren, ampliamenti del palazzo reale, lavori pubblici a Ostenda, vari piani urbanistici: tutto fu finanziato dallo Stato libero del Congo” (John Reader, Africa. Biografia di un continente, Mondadori, 2001).
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