Romanzo d'esordio di Simona Garbarini, Il posto giusto è un libro che parla di calcio e di sogni da realizzare, di sogni infranti. Lo sport fa da sottoveste alla intera storia: Toni e Guido sono i due protagonisti che si incontrano con le loro vite e che fanno da trama a tutto il romanzo. L'autrice narrerà sapientemente i drammi familiari che si troveranno ad affrontare, le sfide e le lotte che incontreranno. Guido, un uomo di mezza età che, dopo aver visto naufragare il proprio matrimonio, si lascia abbindolare dall'alcol. Un tracollo che lo spinge ad abbandonare il mestiere di chirurgo e diventare medico sportivo per le giovanili del Torino Calcio. Toni è un ragazzino che ha un padre tossicodipente, ma che compare solo quando è ora di maltrattarlo, il ragazzino quasi non sa leggere e scrivere, sa solo correre dietro a un pallone. I due, entrambi con storie difficili alle spalle, si incontrano in un polveroso campetto alla Falchera, la periferia Nord di Torino, e Guido quando lo vede la prima volta sente che Toni ha davvero bisogno di aiuto, così pensa di prenderlo in affido.
Read More »La Recherche di Proust: una tragedia tra biancospini e cattedrali
Un'opera monumentale, classica e moderna allo stesso tempo, un capolavoro senza tempo, un'impresa per chi si accinge a leggerla, stiamo parlando della Récherche, Alla ricerca del tempo perduto scritta tra il 1908 e il 1922 da Marcel Proust. Più di 3.700 pagine nelle quali il grande scrittore francese si propone di ricercare la verità, recuperando il tempo attraverso le celebri intermittenze del cuore, (Joyce parlerebbe di epifanie) ovvero quel risorgere di un ricordo che ci riporta indietro nel tempo, a situazioni vissute.
Read More »Dal romanzo al film: ‘Il giardino dei Finzi-Contini’, la pellicola della discordia tra De Sica e Bassani
giardino dei Finzi-Contini, romanzo del 1962 dello scrittore bolognese Giorgio Bassani è stato non poco osteggiato alla sua uscita da diversi esponenti nella Neoavanguardia italiana che consideravano l’opera costruita attraverso una manovra palesemente ideologica che mira ad un trattamento preferenziale dell’io narrante, ovvero di Giorgio, il protagonista della storia. Una storia di amore (tra Micòl e Giorgio) e di salvazione (quella di Giorgio, la cui buona e cattiva coscienza è incarnata dallo sguardo decadente rivolto al passato dei ricchi Finzi-Contini e da Malnate, amico della famiglia, con le sue scelte politiche e di vita).
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