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Mario De Angelis

Tommaso Landolfi: surrealista atipico

Tommaso Landolfi

La personalità solitaria di Tommaso Landolfi lo ha portato spesso a lunghi periodi di solitudine, soprattutto in seguito ai suoi attacchi di cuore, in cui lo scrittore non vedeva nessuno. Proprio durante uno di questi periodi che Landolfi viene colpito da un enfisema polmonare, senza che ci sia nessuno protno a soccorrerlo.

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“Le due zittelle”: l’irriverente trattato teologico di Tommaso Landolfi

le due zittelle

“Le due zittelle” è un racconto breve che trae in inganno sin dal titolo: non solo per la curiosa doppia t, ma anche perché il titolo non rispecchia in pieno quello che poi è lo sviluppo del racconto. La doppia t è giustificata dallo stesso Landolfi in una nota al testo, dove ammette di aver cercato, con questo escamotage, di spostare la semantica del nome verso il concetto di “zitta”, che è appunto il concetto chiave che caratterizza le due solitarie sorelle.

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Italo Calvino: realista visionario?

Italo Calvino

Il contributo di Italo Calvino alla letteratura italiana, e forse mondiale, risulta innegabile: da molti è stato riconosciuto infatti come uno dei grandi innovatori, capace di combinare influenze, trame, visioni, per giungere a nuove concenzioni della letteratura, soprattutto per quanto riguarda il rapporto dell’uomo alla luce dei tempi in cui vive, evidenziandone disagi, drammi, a volte anche felicità e comporatamenti visionari.

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“Gli Amori Difficili”: un viaggio nel disagio dell’amore

gli amori difficili copertina libro

Una relazione è fatta anche di silenzi, momenti sospesi, azioni imponderabili di cui non è possibile prevederne lo sviluppo successivo: Calvino riesce a meraviglia a dare uno spaccato di questa situazione, facendo prendere forma a venti coppie, quaranta persone che nei vari racconti che si susseguono (solo due narrati in prima persona), si guardano, si toccano, si parlano, sognano ad occhi aperti. L’amore è anche una cosa difficile: paradossalmente Calvino sembra voler dirci che questa particolare relazione tra due persone sia fondata in realtà su un principio di incomunicabilità, su una difficoltà nell’approcciare l’altro, su un disagio verso se stessi che si riflette al momento del contatto con l’altra persona.

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Cesare Pavese: un uomo dal fragile destino

La vita e le opere di Cesare Pavese sono strettamente intrecciate tra loro. Nato nel 1908 a Santo Stefano Belbo, comune nel cuneese, nonostante l’agiatezza economica della famiglia, l’infanzia di Pavese fu tutt’altro che facile. Due fratelli erano morti prima della sua nascita, il padre morì quando lui aveva soli cinque anni e fu affidato prima a una balia, poi a un’altra, che lo portò a Torino. Da questa infanzia traumatica possiamo agilmente ricavare i motivi fondamentali della sua poetica: la solitudine, la morte e le donne. Infatti Pavese visse praticamente sempre con la madre, la sorella o le badanti.

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