Ungaretti dovrebbe essere un modello per i poeti contemporanei spesso illeggibili perché incomprensibili. Ognuno, dopo aver finito di scrivere una raccolta poetica, dovrebbe rileggere "Allegria", che si caratterizza per i versicoli immediati. Dovrebbe essere la prova del nove per tutti i poeti. Allo stesso modo ogni romanziere dovrebbe, dopo ogni sua fatica letteraria, rileggere "Se questo è un uomo" e "Una giornata di Ivan Denisovič" perché questi due capolavori riescono a coniugare anche essi sostanzialità e testimonianza.
Read More »Quasimodo: tradizione, impegno civile e società di massa desacralizzata
Quasimodo, nonostante le sue sperimentazioni e le sue revisioni stilistiche, fu sempre legato alla tradizione, grazie alla musicalità dei suoi versi e al suo classicismo (non a caso tradusse i lirici greci). Inizialmente il poeta cantò il mito della Sicilia, la nostalgia e lo sradicamento dalla sua terra; nelle sue prime raccolte rievocò l'infanzia e i paesaggi che lo avevano visto nascere e crescere.
Read More »‘La cognizione del dolore’ di Gadda: una lettura psicoanalitica
La condizione del dolore di Carlo Emilio Gadda è uno dei primi romanzi a sfondo nevrotico, oltre che il primo romanzo che diede fama all'autore. Gadda è uno scrittore che attingerà sempre alle vicissitudini e le esperienze familiari per ispirarsi nelle sue produzioni. Ogni libro è una trasposizione delle difficoltà affrontate nel corso della sua esistenza. Seguendo schemi di lettura freudiani, Gadda, coglie nella propria infanzia un radicato nucleo traumatico che si esplicherà in maniera superba ne La condizione del dolore. Nei suoi contenuti, nel continuo richiamo alla figura materna e alle figure ''perbeniste'' che pullulano in quell'Italia marchiata dal fascismo - e al fascismo stesso! - si riscontrerà sempre e comunque un fondo nevrotico all’interno della sua scrittura.
Read More »Non solo ‘Twilight’: come il Novecento ha rivoluzionato la figura del vampiro
Quella del vampiro è sicuramente una delle più amate dalla letteratura, tanto che da almeno duecento anni a questa parte non si è mai smesso di parlarne e di creare moltissime narrazioni, non solo su carta, che hanno come protagonista questa figura. Negli anni, però, il vampiro si è quasi completamente trasformato da una creatura sanguinaria e senza pietà a un’anima tormentata e molto più umana di quanto ci si aspetta. È quindi interessante analizzare l’evoluzione di questa enigmatica figura nella letteratura.
Read More »Fantastico, grottesco e angoscia nei racconti e articoli di cronaca nera di Dino Buzzati
Dino Buzzati è conosciuto soprattutto per il "Deserto dei Tartari", in cui il militare Giovanni Drogo è costretto a vivere in una fortezza "esiliato tra ignota gente". La minaccia dell'assedio da parte dei Tartari, l'attesa snervante del protagonista simboleggiano l'ansia metafisica ed il pensiero ossessivo della morte.
Read More »L’Io e mondo nella poesia italiana
Gadda ne "La cognizione del dolore" scrive: "[…] l'io, io!… il più lurido di tutti i pronomi!… I pronomi! Sono i pidocchi del pensiero. Quando il pensiero ha i pidocchi, si gratta come tutti quelli che hanno i pidocchi… e nelle unghie, allora… ci ritrova i pronomi: i pronomi di persona". Però Gadda lo fa dire al protagonista, suo alter ego nevrotico, in una crisi parossistica. Non dimentichiamo che Gadda era notoriamente nevrotico, per quanto geniale, e ha messo molto del suo io empirico nevrotico in quel romanzo. Alcuni oggi, che vorrebbero rimuovere l'io lirico, citano questo brano dell'ingegnere.
Read More »‘La montagna incantata’ di Mann: una lettura filosofica di Davide Morelli
Ha perfettamente ragione Milan Kundera, quando scrive nel suo saggio "L'arte del romanzo", che il romanzo è soprattutto complessità. La montagna incantata infatti è impegnativa per la molteplicità di temi filosofici, politici, morali, scientifici, religiosi trattati. Il lettore si trova di fronte a molti spunti di riflessione.
Read More »Probabilità, irrazionalità, microfisica, i nuovi concetti ne ‘Il romanzo del Novecento’ di Debenedetti
Il romanzo del Novecento raccoglie i Quaderni in cui il grande critico letterario Giacomo Debenedetti stendeva le sue lezioni universitarie. La presentazione è di Eugenio Montale. Alla fine del libro si possono trovare le note, in cui sono elencati tutti i riferimenti bibliografici, e il repertorio di autori, opere, personaggi e periodici citati.
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