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I sessisti moderati.l’affaire Weinstein e ‘Vice’

L’affaire Weinstein è stata delirante se pensiamo come ha riportato sulle prime pagine personalità dello show-bizslittate col tempo nel dimenticatoio della storia. Quei maledetti “15 minuti di celebrità” li vogliono tutti e allora perché non cavalcare lo scandalo delle molestie sessuali per risorgere dall’oltretomba. Nel girone dell’inferno statunitense, dove regna la doppia morale puritana, gli uomini sembrano incapaci di controllare una libidine gonfiata da una società delle immagini frustrante e auto-contemplativa che ti fa vedere ovunque culi, cosce e tette, con il divieto sacrosanto di toccare. Il linciaggio mediatico non perdona. I lib-lib, monopolisti della democrazia, sono lì che ti aspettano per farti la festa, anche se nel gioco delle parti, a volte, le parti si invertono.

La redazione statunitense di Vice, sì sì stiamo parlando di quella rivista patinata per i millennials seduta dalla parte della Ragione, colosso valutato quasi 6 miliardi di dollari, che in tutti questi anni ha demonizzato chiunque diffondesse un’opinione diversa dalla loro moralizzando la società occidentale con i suoi nuovi valori progressivi, è stata accusata in un’inchiesta del New York Times di palpeggiamenti, richieste di sesso, commenti osceni, baci non richiesti e persino di aggressioni. Si registrerebbero ben quattro episodi di abusi, risolti con accordi finanziari, a cui si aggiungono altre 20 denunce, tra cui quello di Martina Veltroni, figlia dell’ex ministro e segretario del Pd, riguardo una relazione avuta con Jason Mojica, ex direttore nonché responsabile del settore documentari. Insomma, se il produttore cinematografico Weinstein aveva messo in imbarazzo i democratici statunitensi (e loro affini di tutto il mondo) con le sue donazioni stratosferiche, ora il caso Vice sta aprendo una voragine nell’universo liberal, cool e cosmopolitan che faceva della lotta alla cultura sessista e maschilista del Vecchio Mondo un destino manifesto.

Il grande cortocircuito ideologico colpisce il nuovo maschio occidentale che aveva rinunciato – a parole – alla sua virilità pensando che il fattore biologico (dunque fallico) fosse una sovrastruttura creata dall’uomo per sottomettere la donna, quanto la femmina, vittima della sua stessa professione di fede libertaria. Gli elementi per farne uno scandalo planetario non mancavano eppure tutto questo accade durante le feste natalizie, quando giornali e televisioni sono in ferie, per cui quando i nuovi reazionari vi aggrediranno con la loro morale pol-corr ricordategli che il passato è molto più galantuomo del loro futuro imbottito di ipocrisia.

 

Sebastiano Caputo-L’intellettuale dissidente

About Annalina Grasso

Giornalista e blogger campana, 29 anni. Laurea in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con una galleria d'arte contemporanea.

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