Crepuscolare oltre i crepuscolari, raffinato frequentatore della Torino dei critici esordi del secolo breve, intelligente lettore di D’Annunzio e dei simbolisti francesi, Guido Gozzano è – parola di Eugenio Montale – il più artista dei poeti del suo tempo, ovvero il tempo abitato da quelle incrinature che solo l’avanzare di un mondo inquietante e opprimente quale quello borghese può provocare, seppur dando voce – flebile o intensa che sia – a una poesia tanto acuta da riuscire a raccontare davvero le buone cose di pessimo gusto che affollano la malinconica quotidianità degli anni zero del Novecento.
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