Per chi è abituato alle canzonette con un'ottica molto superficiale e approssimativa Gabriela Fantato sembrerebbe scegliere il caos all'ordine, l'entropia alla sintropia. In realtà la poetessa sceglie di attingere talvolta dell'inconscio perché è lì in cui si trova l'amalgama tra impulso vitale e verità, nella sfera razionale disgiunti e contrapposti. Ma questo non significa che si abbandoni completamente all'inconscio. C'è una coscienza e con essa un ottimo gusto letterario che sorvegliano, censurano, vigilano sempre. È una poesia densa, complessa, denotata da una grande ricchezza lessicale. La Fantato spicca per la sua bravura nel saper miscelare astratto e figurativo, psichico e somatico, così come nel saper interfacciare l'io e il mondo.
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