Con Céline, come afferma lo scrittore siciliano Stefano Lanuzza nel saggio Céline, testimone dell'Europa, opera imbastita come un dibattito in cui studiosi e lettori pongono domande all’autore su vita e opera di Louis-Ferdinand Céline, non si evoca uno scrittore facile, consolatorio, o di consumo, che ha bisogno di lettori forti che vanno liberandolo dalle panie di una iconografia ideologizzante da troppo tempo focalizzata su un antisemitismo che nell'opera céliniana rimane al margine. Diventa poi superfluo ripetere che i libri di Céline nascono con lo scopo di evitare l'entrata in guerra di una Francia militarmente inadeguata nella seconda guerra mondiale voluta da Hitler. Da ignoranti e false idee ogni lettore si potrà liberare cominciando ad affidarsi agli odisseici percorsi del capolavoro Viaggio al termine della notte, metafora della condizione degli uomini condannati ad andare, senza sosta, sempre avanti verso il loro destino, in fondo alla notte. Ma tutti i libri di Céline sarebbero da porre in relazione con il Voyage. Ma ci fosse oggi uno scrittore come Céline nel nostro Paese assillato dalla crisi, assopito nel consenso e in una restaurazione culturale che sta all'origine della letteratura di consumo e per passatempo: un paese affollato tra loro simili, ininfluenti e dediti a rincorrere i premi letterari. Ci fosse in Italia un Céline che viaggia sempre a proprio rischio e pericolo.
Read More »‘Morte a credito’, il deformante e acerbo lirismo di Céline
"Eccoci qui, ancora soli", esordisce con queste parole Céline in Morte a credito, pensando a chi lo ha lasciato, forse ad Elizabeth. E prosegue: "C'è un'inerzia in tutto questo, una pesantezza, una tristezza...Fra poco sarò vecchio. E sarà finita, una buona volta". Ma Céline era tutt'altro che vecchio quando ha scritto questo romanzo, aveva 42 anni e si poneva il problema del suo rapporto con la realtà e il destino mortale, raccontando gli amari eventi di un'infanzia e un'adolescenza oppresse dalla famiglia e ricordando l'umano debito d'angoscia con la morte-Signora del mondo che tutto volge in disvalore.
Read More »‘Viaggio al termine della notte’, l’impietoso e avvincente progetto di autoconoscenza di Céline
Viaggio altermine della notte è un romanzo immenso, in cui si incontrano l'anelito dell'uomo alla libertà, il mondo, il genere umano e l'umano troppo umano. "E' cominciata in questo modo. Io, io non avevo detto proprio niente. Niente". Si sintetizza nell'incipit di questo capolavoro del 1932 il senso della koiné orale-colloquiale che dà voce a un soggetto escluso dal sistema.
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