Cala il sipario sull’edizione 72 del Festival del Cinema di Cannes che anche quest’anno ha presentato pellicole variegate e di elevatissima qualità. A trionfare è stato il coreano Bong Joon-Ho, con la pellicola Parasite. un thriller crudelissimo dai risvolti horror. La storia è quella di una famiglia di disoccupati, i Ki-taek, ossessionati dalla ricca famiglia Park al punto da invadere la loro vita quotidiana. Bong Joon-Ho, già regista di Snowpiercer, era stato a Cannes nel 2017, quando aveva presentato Okja, il primo film Netflix proiettato in Concorso nell’unico anno in cui il colosso streaming veniva accolto nella selezione ufficiale del Festival sulla Croisette. Quel film era stato bocciato in partenza, in maniera simbolica dalla giuria di Pedro Almodóvar che all’epoca dichiarò: “non possiamo certamente dare la Palma d’oro a un film che non arriverà nei cinema”. Adesso il regista coreano vive il momento di trionfo: il suo film ha recentemente trovato una distribuzione in Italia. Sarà infatti Academy Two a lanciarlo nelle sale italiane.
Bong Joon-ho ha costruito una carriera sulla distorsione del fantastico ma in questo film non ci sono creature, né immersioni nel soprannaturale: solo due famiglie, due case, e la brutale dissezione di una disuguaglianza di classe nella società tanto coreana quanto globale.
Parasite è un’eccellente lettura del suo tempo, che Bong riposiziona nel verticale delle stratificazioni domestiche dopo averlo disteso sull’orizzontalità del treno in Snowpiercer. Alla fotografia, vivida e fluida nello sfruttare i volumi architettonici, c’è Hong Kyung-po, reduce dal fenomenale lavoro su Burning, che della lotta di classe faceva uno sfondo elegante laddove Parasite la erge ad allegoria principale.
A Cannes 72 rimangono a bocca asciutta l’Italia rappresentata da Bellocchio e Favino con Il traditore, ottimo film sul pentito di mafia più famoso di tutti i tempi, che rievoca Rosi e Coppola, e Quentin Tarantino e il suo C’era una volta a Hollywood. Il film monumento agli anni d’oro della fabbrica del cinema non ha vinto nessun premio nonostante la presenza del regista alla cerimonia di chiusura del Festival.
Tutti i vincitori
PALMA D’ORO
Parasite, di Bong Joon-ho
GRAND PRIX
Atlantique, di Mati Diop
PREMIO DELLA GIURIA
Les Misérables, Ladj Ly
Ex aequo con
Bacurau, di Juliano Dornelles e Kleber Mendonça Filho
PREMIO ALLA REGIA
Jean-Pierre e Luc Dardenne – Young Ahmed
MIGLIORE ATTORE
Antonio Banderas – Dolor y Gloria
MIGLIORE ATTRICE
Emily Beecham – Little Joe
MIGLIORE SCENEGGIATURA
Céline Sciamma – Portrait of a Lady on Fire
MENZIONE SPECIALE
It Must Be Heaven, di Elia Suleiman
PALMA D’ORO AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
La distance entre le ciel et nous, di Vasilis Kekatos
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA – CORTOMETRAGGIO
Monstruo Dios, di Agustina San Martin
CAMERA D’OR ALLA MIGLIORE OPERA PRIMA
Nuestras Madres, di César Diaz
Fonte: Film.it