Vicenza – Afrodite, Eros, Elena di Sparta, giovani innamorati e fanciulle intente a farsi belle si sono dati appuntamento il 15 febbraio a Vicenza.
Si apre così un nuovo capitolo del progetto espositivo di Intesa Sanpaolo “Il Tempo dell’Antico”, un viaggio nella storia attraverso i preziosi vasi attici e magnogreci della collezione dell’Istituto che, indagando ogni volta un tema nuovo, fa luce sulla vita quotidiana di secoli lontani.
Nelle sale decorate in stile classico delle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, si dispiega il rito della seduzione e dell’amore, cantato dalle liriche di Saffo e dalle leggende della Grecia antica. Il rapimento dei sensi e la potenza di un sentimento talvolta fatale vanno in scena nelle loro diverse componenti, dai culti religiosi alla magia dei profumi, dei monili e della bellezza di corpi dipinti o scolpiti nel marmo.
Tra vasi a figure rosse, specchi ornati da sirene, contenitori di ciprie e unguenti tanto costosi da considerarsi attributi regali, spiccano tre eccezionali esempi di statuaria provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli: l’Afrodite di Sinuessa, acefala ma dalle forme splendenti, l’Afrodite che si slaccia il sandalo, adorna di ricercati gioielli in oro, e l’Afrodite Anadyomene, dai fianchi avvolti in sensuali drappeggi, rappresentata mentre strizza i capelli grondanti di acqua marina. Immagini di una dea che, nella prima sezione della mostra, testimonia insieme al figlio Eros la centralità dell’amore nell’immaginario greco, per poi passare al mito altrettanto proverbiale di Elena, la donna più bella del mondo, soggetto di crateri e loutrophoros, una forma vascolare legata alle nozze e alla femminilità.
Dopo gli dei, tocca agli uomini e le dinamiche della seduzione prendono corpo in gesti, incontri, ornamenti e rituali di bellezza minuziosamente raccontati dai pittori di ceramiche o da accessori che sono indizi di una cultura dei cosmetici estremamente raffinata, in parte provenienti dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
La seduzione induce all’amore ammaliando e ingannando le menti e i sensi dell’uomo e si realizza attraverso la compartecipazione di diverse dimensioni sensoriali: la bellezza dei corpi, delle vesti e dei monili, il profumo e le parole suadenti. L’esperienza d’amore nella cultura greca è considerata fortemente intrisa di religiosità posta sotto l’egida di Afrodite, la dea seduttrice per eccellenza.
Elena di Sparta (seconda sezione della mostra), è capace di ammaliare e fascinare con la sua proverbiale bellezza principi ed eroi. Le sue vicende e il suo potere seduttivo sono indagate a partire dal cratere di Intesa Sanpaolo che la ritrae insieme ai fratelli Dioscuri. Parallelamente è tracciata la personalità dei maschi seduttori che nella mentalità greca sono agli antipodi dei valorosi eroi guerrieri.
Dalle divinità e dal mito si passa quindi agli uomini: s’indagano le dinamiche di seduzione, realizzate attraverso la beltà – ottenuta con un’accurata preparazione, scelta di abiti, acconciature e gioielli – lo scambio di sguardi e di gesti, gli incontri fugaci. Forme vascolari destinate a contenere olii, unguenti, oggetti della cosmesi e del maquillage insieme a straordinari specchi bronzei dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, utensili funzionali al ‘farsi bella’ della donna e dal forte valore simbolico chiudono la visita alle quarantadue opere esposte. Numerose le attività collaterali per approfondire i temi della mostra, arricchita da contenuti multimediali e da un percorso olfattivo.
Ceramiche attiche e magnogreche dalla collezione Intesa Sanpaolo è dedicato alla valorizzazione e alla condivisione con la collettività della importante collezione Intesa Sanpaolo e presenta a rotazione nuclei di vasi selezionati su base tematica dalla raccolta. I vasi dipinti, che nell’insieme forniscono una significativa testimonianza della cultura e dell’arte della Grecia d’Occidente, furono prodotti tra il VI e il III secolo a.C. nelle officine ceramiche dell’Apulia e della Lucania o importati da Atene. Il catalogo è edito da Marsilio Editori.
“Il nuovo appuntamento del Tempo dell’Antico – ha spiegato il direttore centrale di Arte Cultura e Beni Storici di Intesa SanPaolo Michele Coppola – rinnova l’impegno della Banca per la valorizzazione del proprio patrimonio artistico e conferma il dialogo e la collaborazione con due importanti realtà italiane, i Musei Archeologici di Napoli e di Reggio Calabria. Grazie a un’originale mostra che approfondisce il tema della seduzione partendo proprio dai vasi in collezione Intesa Sanpaolo, le Gallerie d’Italia e Progetto Cultura dimostrano ancora una volta di sapersi affermare come luogo di promozione dell’identità e della tradizione culturale italiana”.
La storica Raccolta Caputi, messa insieme nella prima metà dell’Ottocento e oggi di proprietà dell’Istituto, si compone di 522 reperti provenienti dai corredi tombali di Ruvo di Puglia, fiorente città del mondo antico nell’attuale provincia di Bari. Prodotti nelle officine ceramiche dell’Apulia e della Lucania o importati da Atene, i vasi sono stati accuratamente restaurati, studiati e catalogati per essere presentati al pubblico a rotazione, in mostre tematiche che ne mettono in luce il contesto d’uso e di produzione attraverso coinvolgenti itinerari a ritroso nel tempo.
A cura dell’archeologa Federica Giacobello, La seduzione. Mito e arte nell’antica Grecia, sarà visitabile presso le Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari di Vicenza fino al 13 gennaio 2019.
Fonte: http://www.arte.it/notizie/vicenza/mito-e-arte-della-seduzione-alle-gallerie-d-italia-14119