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John J. Greenflowers: “Badroots-Cattive radici”

Avventura , fantascienza  e piante nel romanzo dell’autore John J. Greenflowers che si pone come un’assoluta novità nel panorama letterario fantasy, stimolando la fantasia e l’immaginazione del lettore  e spingerlo ad andare oltre, senza curarsi delle logiche editoriali e delle strategie di marketing. Sembra  che l’unica “logica” che guida questo originale scrittore sia proprio il desiderio di conoscere e far conoscere, di divulgare un pensiero attraverso una nuova letteratura di genere.

Diciamo subito che ” Badroots-Cattive radici” è  una storia avvincente, una “Saga” con personaggi accattivanti che ti prendono sin dall’inizio; è  spionaggio, thriller, l ‘esaltazione dell’ Impero vegetale all’ennesima potenza. L`eterno ed universale  scontro tra la stirpe dei “Sanguerosso” e la dinastia “Sangueverde”. E non poteva mancare  una cospirazione per il controllo del pianeta attraverso le Piante, un  vero e proprio piano militare segreto per un nuovo ordine globale, attraverso specie vegetali geneticamente modificate.

J. Greenflowers (nome  non casuale) propone un nuovo supereroe , diverso dai vari Harry Potter,  Spiderman, Batman, o dei protagonisti della fortunata saga di Twilight che tanto piace ai teen-agers e ai loro superpoteri; qui si da voce a degli esseri viventi che troppo spesso non consideriamo, a cui non siamo abituati a dare ascolto, le piante appunto , apparentemente silenziose ed impotenti, ma senzienti , comunicative che rappresentano un Regno a sè, in contrapposizione aquello perfetto e iperteconologico dei “Sangueverde”.

Badroots-Cattive radici
Badroots-Cattive radici

Certamente non è nuovo l’avvertimento morale “occhio a sfidare la natura” e la consolidata convinzione che a rimetterci nella lotta tra la tecnologia  e l’ambiente sia la prima, riscoprendosi (ipocritamente) sempre un pò ecologisti , ma l’autore non ci propina la solita  storia tutta azione con metafora incorporata. L’operazione che attua Greenflowers è scientifica, dettagliata, filosofica: evidenzia  come anche  i processi naturali siano tecnologici , ma di una tecnologia evolutiva, non distruttiva e superba come quella artificiale; l’uomo vuole conservarsi non evolversi , questo emerge dalla lettura delle oltre 600 pagine , un concentrato di etica , antropologia, e fantascienza.

La vera tecnologia si chiama Amore , l’alfa e l’omega della  tecnologia, che muove l’intero universo e che è insito in tutti gli esseri viventi , le leggi fisiche sono utili solo per circoscrivere l’esperienza sensoriale sulla Terra , in questo senso sono limitanti. Ed ecco che per le “altre sensibilità” vengono in soccorso le piante che sono più longeve degli uomini e che sono indispensabili per la salvaguardia delle specie umana.

‘Anima’, ‘spirito’, ‘amore’, ‘natura’, ‘reale’, ‘vita’, ‘verità’, sono queste le parole chiave intorno alle quali ruota la densa ed incalzante vicenda che funge da pretesto per indurci a cambiare mentalità e approccio verso la vita e le nostre esperienze, a spingerci verso “l’oltrescienza”. E quale genere se non il fantasy può veicolare questo pensiero?

Ambizioso l’intento dello scrittore, ma ciò che conta è come porta avanti questa tesi, ovvero senza autocompiacimento e autoreferenzialità,  affidandosi ad immagini e concetti sapientemente sviluppati, e puntando sulla forza , sul potere e la magia del pensiero  e dell’anima, non su particolari superpoteri che caratterizzano sempre le storie di fantascienza.

Sebbene il rischio di essere catastrofista è sempre dietro l’angolo, il romanzo è sincero e di forte impatto. E come anche nelle migliori favole è l’amore che va sempre coltivato e che ci salva.

 

About Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

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