“Ogni numero di magia è composto da 3 parti o atti. La prima parte è chiamata “La Promessa”. L’illusionista vi mostra qualcosa di ordinario: un mazzo di carte, un uccellino, o un uomo. Vi mostra questo oggetto. Magari vi chiede di ispezionarlo, di controllare se sia davvero reale, sia inalterato, normale. Ma ovviamente… è probabile che non lo sia. Il secondo atto è chiamato “La Svolta”. L’illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ma ancora non applaudite. Perché far sparire qualcosa non è sufficiente; bisogna anche farla riapparire. Ora voi state cercando il segreto… ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati. Per questo ogni numero di magia ha un terzo atto, la parte più ardua, la parte che chiamiamo Il Prestigio”.
The Prestige è un film diretto da Christopher Nolan, presentato al Festival internazionale del Cinema di Roma nell’Ottobre del 2006. La trama è ambientata a fine ‘800, in un clima in cui gli spettacoli di magia, i circhi itineranti e i freakshow rappresentavano la maggiore attrattiva per la popolazione, sedotta da tutto ciò che va oltre la normalità e le spiegazioni razionali. Si racconta la storia di due illusionisti, amici fin dall’adolescenza e compagni nello studio della magia, legati da un rapporto che si trasformerà col tempo in rivalità, per poi terminare in un’ossessione distruttiva. Il film comincia dalle battute finali: Alfred Border (C. Bale) è rinchiuso in prigione accusato dell’omicidio dell’illusionista Robert Angier (H. Jackman), meglio conosciuto con il nome de “Il grande Dantòn”, un tempo suo migliore amico. Con una tecnica narrativa che alterna flashback a flashforward viene raccontata l’origine del loro scontro: la morte accidentale di Julia, moglie di Angier, durante un numero di magia, incidente per il quale il marito ha sempre ritenuto responsabile Alfred Border, a quel tempo aiutante di scena. Da quel momento le strade dei due amici si dividono, intersecandosi occasionalmente solo a colpi di illusioni sul palcoscenico.
Il numero di magia più famoso di Border, conosciuto con lo pseudonimo de “Il Professore”, è Il trasporto umano, che consiste nello scomparire dietro una porta a lato del palco per ricomparire in meno di un secondo dall’altra parte del teatro. Angier tenterà di scoprire il segreto del trucco del suo acerrimo nemico rubandogli il diario e falsamente crederà di aver trovato la soluzione in Nikola Tesla (David Bowie), ingegnere elettrico rivale di Thomas Edison, che costruisce per lui una macchina per lo sdoppiamento della materia, capace di creare dei cloni di ogni cosa. Ma l’invenzione gli procurerà più oscurità che altro, portandolo a compiere la sua vendetta ai danni di Border e a scoprire il segreto del suo rivale, ma condannandolo anche ad una tragica fine.
The Prestige prende il nome dalla terza ed ultima parte di uno spettacolo di magia: la prima è La promessa, la presentazione di qualcosa di ordinario come una colomba, ad esempio; la seconda è La svolta, il colpo di scena, la scomparsa della colomba sotto un telo; la terza è Il prestigio, l’inaspettato, la ricomparsa della colomba tra le mani dell’illusionista. Christopher Nolan ha realizzato un film su questa struttura, quella di uno spettacolo di illusionismo. Lo spettatore sa di per sé che non si tratta di magiae che è presente un trucco, ma raramente se ne accorge perché è consapevole dell’inganno, non sta realmente osservando perché vuole essere raggirato. È questo lo scopo di uno spettacolo di illusionismo, ed è questa la struttura di The Prestige. Lo stile diaristico del libro da cui il film è tratto (l’omonimo romanzo di Christopher Priest) viene adattato creando una narrazione spezzata, con diversi archi temporali; ma anche lo stile del regista, che ha diretto Memento, Inception, Il cavaliere oscuro, viene rispettato sia nelle tematiche che nella fotografia e nei costumi prettamente dark. Il tema dell’ossessione è centrale, sia quella di Angier nei confronti dell’amico, il suo desiderio di carpirne i segreti professionali, sia quella di Border nei confronti del suo spettacolo principale, “Il trasporto umano”, che gli costerà anche la riuscita del suo matrimonio; i temi dell’ inganno e del tormento interiore sono presenti dall’inizio alla fine della storia e sono connessi fra loro, prima con l’illusione di Border che nasconde a tutti di avere un fratello gemello, poi con Angier che inganna il pubblico creando dei cloni di se stesso, e in ogni momento la nascita dell’illusione porta i due maghi a vivere con il tormento di dover accettare le conseguenze delle proprie scelte.
La fotografia e le suggestive scenografie fungono da ulteriore mezzo di trasporto verso l’ignoto, e il mago Nolan ci invita a non avere paura di essere travolti da esso, attraverso illusione provocata con trucchi ingegnosi, riuscendo ad ingannare anche noi spettatori.
Nella pellicola sono presenti dei chiari dualismi, come quello realtà e illusione, che tiene con il fiato sospeso fino alla fine, scienza e magia, caratteristico di quel tempo, vita familiare e ossessione per le proprie ambizioni, che porta a un tragico epilogo in cui i due illusionisti perdono ogni legame affettivo col mondo e periscono a causa delle proprie ossessioni. Nel 2007 The Prestige ottiene due nomination agli Oscar: per la migliore fotografia e per la migliore scenografia.