"Eccoci qui, ancora soli", esordisce con queste parole Céline in Morte a credito, pensando a chi lo ha lasciato, forse ad Elizabeth. E prosegue: "C'è un'inerzia in tutto questo, una pesantezza, una tristezza...Fra poco sarò vecchio. E sarà finita, una buona volta". Ma Céline era tutt'altro che vecchio quando ha scritto questo romanzo, aveva 42 anni e si poneva il problema del suo rapporto con la realtà e il destino mortale, raccontando gli amari eventi di un'infanzia e un'adolescenza oppresse dalla famiglia e ricordando l'umano debito d'angoscia con la morte-Signora del mondo che tutto volge in disvalore.
Read More »10 frasi per ricordare Louis-Ferdinand Céline, marchiato ingiustamente con l’etichetta di scrittore ‘maledetto’
Marchiato con l’infamante etichetta dello scrittore maledetto, accusato di antisemitismo, nazismo, razzismo, collaborazionismo; autore di pagine indimenticabili e spietate, il francese Louis-Ferdinand Céline si è cucito addosso, suo malgrado, una fama inversamente proporzionale al valore di alcune delle sue opere.
Read More »‘Viaggio al termine della notte’, l’impietoso e avvincente progetto di autoconoscenza di Céline
Viaggio altermine della notte è un romanzo immenso, in cui si incontrano l'anelito dell'uomo alla libertà, il mondo, il genere umano e l'umano troppo umano. "E' cominciata in questo modo. Io, io non avevo detto proprio niente. Niente". Si sintetizza nell'incipit di questo capolavoro del 1932 il senso della koiné orale-colloquiale che dà voce a un soggetto escluso dal sistema.
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