Damiano Leone pubblica “L’inizio della notte”, romanzo distopico e “utopico” che narra di scenari apocalittici futuri, che vedono l’umanità ridotta a una minoranza, decimata dai cambiamenti climatici, dalle calamità naturali, dalle scarsità di risorse e dalle ondate di pandemie. Ambientato nella prima parte del terzo millennio, nel testo si racconta del progetto della Genetic Project, una multinazionale farmaceutica con sede a New York, che si prefigge di immettere sul mercato un elisir di lunga vita, in grado di triplicare la durata della vita umana. Questo proposito troverà però l’opposizione del potere “invisibile” della finanza e delle più grandi potenze mondiali – i cosiddetti 10 - tra i quali spiccano la Cina, la Russia e gli USA, che vorrebbero questo preparato solo per pochi eletti, in primis loro stessi, con la scusa di non mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa del pianeta.
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