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Eterea Edizioni a Più libri, più liberi, con tre autori fantasy

Etera edizioni

Eterea Edizioni è una casa editrice nata nel 2018 a Roma sotto l'egida dell'Associazione Italiana Studi Tolkieniani con l'intento di pubblicare libri (ma non solo) di alta qualità, sia a livello materiale sia a livello di contenuti, nell'ambito dell'immaginario fantasy: saggistica, narrativa, libri illustrati. Come di consueto, Eterea sarà presente a Più Libri Più Liberi. Presso lo stand B70 saranno infatti ospiti tre grandi autori: Artuan Rebis, Ivan Cavini e Roberto Fontana con i loro romanzi.

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‘L’impero delle clessidre’, il fantasy medievale di Mario Attilieni

impero

“L’impero delle clessidre” di Mario Attilieni è il primo volume di una trilogia fantasy, che proseguirà con le opere “La vendetta degli Unicorni” e “La Profezia dell’Autunno”. L’autore ha creato un mondo complesso e dalla geografia ben definita - che si può anche ammirare nella mappa contenuta nel libro - e ne ha raccontato con dovizia di particolari le storie e le leggende; sono inoltre presentate delle tematiche socio-politiche che rendono il romanzo interessante e anche molto attuale. Questo mondo fantastico è chiamato Zimania, ed è diviso in quattro regioni: la Morgania, a est, la Gianubia, a sud, la Vasazia, a ovest, e l’isola di Ebania, a nord; l’autore descrive le varie terre, molto diverse le une dalle altre così come i loro abitanti, e offre anche una storia delle colonizzazioni a cui sono state soggette: si era infatti svolta nel passato un’aspra lotta tra i Sidi, dei temibili conquistatori, e gli Aesi, gli autoctoni, che si era poi evoluta in una progressiva e inevitabile mescolanza tra i due popoli e nella proclamazione a Imperatore di Oriam Kelys, chiamato Oriam il Grande.

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“Il sesto sigillo” di Mario Pastore e Giulio Spreti: mai un fantasy fu così ‘profetico’

Il sesto sigillo edito, Brè Edizioni, è il romanzo a quattro mani di di Mario Pastore e Giulio Spreti.  Mario Pastore, esperto di organizzazione, docente in ambito manageriale e comportamentale. Giornalista a La Stampa di Torino, direttore del personale di una grande azienda manifatturiera, dopo un lungo periodo come consulente e quindi amministratore di Forrad e Forbank, vive l’esperienza di Vicedirettore generale di una Cassa di Risparmio. È tra i primi docenti di Centro Internazionale FOR di cui diventa Presidente nel 2012. Giulio M. Spreti, esperto di marketing. Docente in ambito manageriale e comportamentale. Matura la sua esperienza in agenzie di Direct Marketing a livello internazionale, divenendo Direttore generale di Rapp & Collins. Approda alla formazione in Accademia di Comunicazione a Milano. Collabora come Cultore della Materia al Politecnico di Milano. Dal 2012 è Direttore generale di Centro Internazionale FOR.

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‘Le foglie del destino’, il fantasy di Marco Motta con protagonista un’eroina druida

Marco Motta

I druidi, dignitari appartenenti alla classe dirigente sacerdotale, maestri di vita e cerimonieri, dediti all’insegnamento della filosofia, della magia e delle arti taumaturgiche. Sono questi i celti protagonisti dell’ultimo romanzo fantasy di Marco Motta, edito da Albratos e intitolato Le foglie del destino. Spesso viene attribuita ai druidi, soprattutto in età antica, la responsabilità di sacrifici umani a fini religiosi, ma non ne abbiamo prova. Tuttavia spesso si è cercato di denigrare questa figura potente e affascinante che si ritrova come personaggio positivo nel romanzo di Motta.

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‘La formica argentina’, un racconto giovanile di Calvino, cupo e lirico

La formica argentina libro

La formica argentina è un racconto lungo di Italo Calvino pubblicato per la prima volta nel 1952, nel decimo numero della rivista di letteratura «Botteghe oscure», scritto tra l’agosto del 1949 e l’aprile del 1952, e precede la stesura del Visconte dimezzato. Calvino scrive: Ho scritto un racconto piuttosto abile ma un po’ gratuito, perciò non sono molto contento, uscirà su Botteghe Oscure. Oggi fa parte de I racconti e si trova nel secondo volume, libro quarto, La vita difficile, insieme a La speculazione edilizia e a La nuvola di smog. Scritto in prima persona, è il primo testo narrativo in cui Calvino abbandona i temi della Resistenza e della vita nel dopoguerra. La trama è semplice: il protagonista, disoccupato, insieme alla moglie e al figlioletto si trasferisce in un paesino della Riviera ligure, dietro suggerimento dello zio Augusto.

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‘La forma dell’acqua’, il fantasy romantico di alta classe di Guillermo del Toro candidato all’Oscar che è anche una splendida dichiarazione d’amore verso il cinema

La forma dell'acqua

Con La Forma dell’Acqua del Toro non solo è riuscito a creare quello che probabilmente è il suo film migliore, ma lo fa con una storia d’amore, terreno nel quale non si era praticamente mai addentrato. L’ultima pellicola del regista è infatti anche la sua consacrazione definitiva, un film attraverso il quale traspare chiaramente non solo tutta la sua voglia di riscatto e il suo amore incondizionato per il cinema, ma anche una consapevolezza nuova, più precisa e sicura nel raccontare le sue storie. C’è da dire dopotutto che, probabilmente, dopo il Leone d’Oro a Venezia, quest’ultimo lavoro sarà un prodotto che riserverà a del Toro grandi soddisfazioni anche durante la cerimonia di premiazione dei prossimi Academy Awards (il film è stato candidato all’Oscar in ben tredici categorie).

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Il terrore e l’odio per la vita e per il mondo nelle opere di H. P. Lovecraft, insofferente al modernismo

Lovercraft

Reazionario, pessimista, razzista, antimoderno, antidemocratico e anti-yankee. Prima ignorato, poi demonizzato e banalizzato. Misconosciuto per molti , non è uno scrittore per tutti: un uomo "contro il mondo, contro la vita". Ma nonostante ciò, H. P. Lovecraft è divenuto oggi una figura pop. Riscopriamo un autore che ha odiato così profondamente la vita, tanto da aver fatto del suo disgusto un'opera d’arte. Nella storia dell’umanità sono esistiti autori ignorati o addirittura umiliati quando erano in vita, per poi essere onorati dai posteri, divenendo dei veri e propri classici, colonne portanti di un determinato pensiero. Howard Philips Lovecraft è sicuramente uno di questi. Oggi le sue opere vengono ristampate in massa e i suoi miti sono impressi nell’immaginario collettivo. La conseguenza principale di questo stato di cose è che tutti parlano di Lovecraft, anche se non lo hanno mai letto: la sua figura viene banalizzata, in quanto unicamente ricondotta alle creazioni più famose (da Cthulhu a Nyarlathotep, dal Necronomicon alle Montagne della follia). Ad un livello più profondo, invece, il fascino di questo personaggio deriva proprio dalla sua caratterizzazione. Nell’introduzione alla raccolta di tutti i racconti lovecraftiani, Giuseppe Lippi scrive: «ama il mondo greco-romano, non il presente industrioso; riverisce il Settecento coloniale, non l’indipendentismo di “queste colonie di rivoltosi”; è anglofilo, antiyankee, insofferente al modernismo». È razzista, reazionario e disprezza la società democratica, progressista e consumista. Il suo pessimismo, definibile come “cosmico”, lo porta ad apprezzare i valori puritani: l’importante, nella permanenza in questo mondo orribile, è rimanere puri. Come afferma Michel Houellebecq nel suo saggio H. P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita: «il personaggio di Lovecraft affascina anche perché il suo sistema di valori è totalmente opposto al nostro».

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Il Fantasy, tra tutti i mondi possibili, il saggio curato da Silvia Costantino

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Nato dalla serie di incontri denominati Il Sublime Simposio del Potere, il saggio Di tutti i mondi possibili, curato da Silvia Costantino, racconta con nove diversi interventi di scrittori e studiosi italiani il mondo del fantasy. Ad affrontare, da angolazioni diverse, temi dedicati a questo “genere” sono, oltre alla curatrice, Edoardo Rialti, Sergio Vivaldi, Francesco D’Isa (autore tra l’altro del romanzo La stanza di Therese edito per Tunué), Vanni Santoni (che con La Stanza Profonda era stato candidato da La Terza al premio Strega), Matteo Strukul (entrato più volte in classica con la trilogia de I Medici e fresco vincitore del Bancarella), Francesca Matteoni, Giovanni De Feo e Vincesco Marasco.

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