Dopo il Metello, era giustamente atteso il seguito di quella trilogia, Una storia italiana, annunciata da Vasco Pratolini quando fu dato alle stampe il primo volume. Alle opere precedenti, di fronte al romanzo-fiume Lo scialo, la critica ha richiamato l'autore alla sua naturale misura narrativa rispetto allo scialare di questo romanzo. Eugenio Montale ha sostenuto che Scialo è un romanzo vano più che crudele. La vita infatti, secondo il poeta è frugata da Pratolini con il microscopio in ogni sua fibrilla e non senza qualche delectatio morosa sui temi azzardati, Ma bisogna sottolineare senza psicologismi astratti o psicoanalitici che l'adesione alla vita come realtà, anche se Lo scialo è una cronaca di fatti che corre sul binario di una cronaca esterna, in Pratolini è totale.
Read More »Scipio Slataper, il desiderio di trovare una ‘parola nuova’ e di superare l’individualismo
Nato a Trieste nel 1888, Scipio Slapater, dopo i primi studi nella città natale, nel 1908 si stabilisce a Firenze per frequentare l'università. Qui entra in contatto con gli animatori della <
‘REM’, di Loreto M. Crisci
REM è il romanzo dello scrittore Loreto M. Crisci, editato dallo stesso quest'anno e che racconta la di Lorenzo Torrisi, uno scrittore di successo bloccato nella fase REM del sonno che cerca un modo per tornare a “casa”. La sua, un’evasione da un sogno per tornare alla realtà oppure un’evasione dalla realtà per tornare in un sogno?
Read More »Alfredo Oriani, schietto ritrattista di anime inquiete
Alfredo Oriani (Faenza, 1852 – Casola Valsenio, 1909) è stato uno scrittore autentico, profondo, sensibile; romanziere, saggista, poeta, storico, filosofo; uomo fiero e solitario, non avvezzo alla mondanità, ma soprattutto è stato un autore dimenticato, che ha passato la sua esistenza tra l’incomprensione dei critici e l’indifferenza del pubblico.
Read More »Giovanni Papini: l’intellettuale “teppista”
Giovanni Papini nasce a Firenze nel 1881 in un’Italia che viene definita “l’Italia delle due guerre”, e muore nella sua città d’origine nel 1956. In questo preciso momento storico l’intellettuale sente il bisogno di trasformare radicalmente la cultura e la letteratura. La città fulcro di questa necessità è Firenze dove la giovane generazione degli intellettuali vuole diffondere le proprie idee e i propri programmi attraverso la fondazione di riviste. La più importante tra le prime riviste fiorentine è il «Leonardo» nata nel gennaio del 1903 sotto la direzione di Giovanni Papini e di Giuseppe Prezzolini, e uscita fino all’agosto del 1907.
Read More »‘Fatti di Petra’ di Savarese: la vita romanzata di una città
Fatti di Petra-Storia di una città, è un romanzo del 1937 di uno degli scrittori più importanti del ventennio fascista: Nino Savarese. Il siciliano Savarese è uno di quegli scrittori cui certi grandi giornali (snob) italiani non dedicherebbero un articolo. Sin dal suo primo libro, L'Altipiano, del 1915, Savarese ha insistito con applicazione e grande umiltà sulle proprie doti, senza però riconoscere appieno i propri limiti. In questo senso si ha l'impressione che Fatti di Petra non si configuri come un vero e proprio 'romanzo', piuttosto come un rigido supporto sul quale sono impiantati degli episodi.
Read More »‘All’albergo del Sole’, quando volontà e azione non coincidono
All'albergo del Sole è un romanzo del 1932 dello scrittore siciliano Giuseppe Lanza che segue le due commedie, del medesimo autore, Esilio e Ritorni. L'accento di Lanza cade, con uno stile molto personale, su un complesso di sentimenti della ricerca della felicità, sentimenti che caratterizzano i personaggi delle sue opere e che ci parlano del mondo morale dell'autore siciliano.
Read More »Ottiero Ottieri, l’intellettuale e il mondo dell’industria
ei “Gettoni” diretti da Elio Vittorini, Ottieri esordisce con il romanzo Memorie dell’incoscienza (1954), che documenta la condizione morale di quella generazione che entrava in crisi con il crollo del fascismo. La storia si svolge nel 1943 in Toscana, durante il periodo dell’armistizio “badogliano”. La trasposizione autobiografica di quella esperienza giovanile è molto evidente nel romanzo che vede un Ottieri mostrare di aver vissuto quell'esperienza con grande sincerità; la sua incoscienza, ovvero lo stato di sospensione morale della sua generazione, tra un mito crollato e la perplessità di accogliere altre fedi con le quali riempire il vuoto interiore, è resa con una verità psicologica che depone sulle qualità di Ottieri di attento osservatore dell'ambiente sociale in cui viveva.
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