Il Palio dei buffi è un volume del 1937 che raccoglie i racconti di Aldo Palazzeschi (diciotto, per la precisione) e viene da pensare che i personaggi di queste novelle potessero parlare con l'autore, dovrebbero riprendere l'attacco di una vecchia cantilena di Soffici: "Palazzeschi, eravamo tre/ noi due e l'amica ironia..." Ecco, rintracciare quel terzo è forse la chiave per scoprire il segreto dei racconti di Palazzeschi.
Read More »Caffè Ussero: gli incontri letterari del 16 settembre
Riprendono dopo la pausa estiva, gli Incontri Letterari al Caffè Ussero. Il prossimo 16 settembre alle ore 18 la poetessa Valeria Serofilli incontrerà gli autori Ivano Mugnaini della provincia di Lucca con il romanzo Lo Specchio di Leonardo (Eiffel Edizioni, 2016) ed Alessandra Paganardi di Milano con il volume di poesia La pazienza dell'inverno (Puntoacapo Edizioni, 2013). Le letture, a cura degli Autori e di Rodolfo Baglioni saranno accompagnate dalla musica di Sergio Berti con un intervento critico del prof. Andrea Salvini. Ad allietare l'incontro noltre, interverrà il cantautore pisano Antonio Gentilini. Nell'ambito della serata sarà possibile iscriversi alla neonata Associazione 'AstrolabioCultura', presieduta da Valeria Serofilli.
Read More »‘Fatti di Petra’ di Savarese: la vita romanzata di una città
Fatti di Petra-Storia di una città, è un romanzo del 1937 di uno degli scrittori più importanti del ventennio fascista: Nino Savarese. Il siciliano Savarese è uno di quegli scrittori cui certi grandi giornali (snob) italiani non dedicherebbero un articolo. Sin dal suo primo libro, L'Altipiano, del 1915, Savarese ha insistito con applicazione e grande umiltà sulle proprie doti, senza però riconoscere appieno i propri limiti. In questo senso si ha l'impressione che Fatti di Petra non si configuri come un vero e proprio 'romanzo', piuttosto come un rigido supporto sul quale sono impiantati degli episodi.
Read More »Venezia 2016, vince ‘The woman who left’ di Lav Diaz
Cala il sipario su Venezia 2016, che vede la vittoria del film filippino The woman who left di Lav Diaz, film meno comtemplativo rispetto ai precedenti di Diaz, ma che si avvale di una narrazione più netta di tendenza documentaristica. La storia è quella di Horacia, una donna che ha trascorso gli ultimi trent'anni in galera per un crimine non commesso. Ma nel 1997 il vero assassino esce allo scoperto e confessa; si scopre allora che Horacia fu incastrata dal suo ex-ragazzo. Tuttavia la donna non si è trovata male in carcere: tutti le hanno voluto bene poiché ha sempre aiutato tutti indiscriminatamente. Anche una come lei, però, fa fatica a reggere il peso del male ricevuto ed ecco che da sorpresa qual è nel ritrovarsi fuori, diventa vendicativa e comincia il suo viaggio alla ricerca dell'uomo che le ha rubato trent'anni di vita.
Read More »‘Conclave dei sogni’: il rifiuto della modernità di Vigolo
Conclave dei sogni è il libro con cui il poeta Giorgio Vigolo ha radunato le sue poesie nel 1935. La raccolta non appare tesa verso una deliberata ricerca di <
Adele Perna: fascino da diva, talento e tanta gavetta
Sguardo intenso e magnetico che ricorda quello di Sophia Loren, quello dell'attrice siciliana Adele Perna che, a dispetto di tante "attrici" monoespressive e di dubbio talento, si distingue per un fascino d'altri tempi, volontà di migliorarsi e di apprendere quanto più possibile da questo mestiere e talento.
Read More »Napoli: ‘le stazioni d’arte’ di Francesco Ferone
Napoli,tra le città più belle e probabilmente tra le più afflitte da stupidi stereotipi al mondo, è l'oggetto della arte del talentuoso fotografo Francesco Ferone, che con il suo lavoro sulle stazioni d'arte partenopee, mette in evidenza l'interazione che si crea tra i viaggiatori delle metropolitane e le rappresentazioni artistiche al loro interno, mostrando come questo rapporto contribuisca ad aggiungere valore alle opere stesse, creando qualcosa di unico.
Read More »Il ‘Poema Africano’ di Marinetti: tra oratoria e sentimentalismo
Sarebbe troppo facile non occuparsi di Filippo Tommaso Marinetti soprattutto adesso che un giudizio su di lui può far sospettare qualcuno di "partito preso". Come scrivere su Marinetti? La maniera più semplice ce la fornirebbe, come ha notato Giacomo Debenedetti, ancora quel famoso enfant terrible che, davanti un quadro d'avanguardia, sentenziava: "Tutto bene: ora bisogna terminarlo". In effetti le poesie di Marinetti suscitano in chi le legge un: "bisogna terminarle". Marinetti ha saputo crearsi degli ostacoli, delle difficoltà espressive, esplodendo perà in sensuali rivelazioni della materia.
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