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Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

Matteo Garrone, regista di ‘Dogman’: nel mio film niente localismi di comodo

Garrone

Matteo Garrone, sublime pittore di anime, non colleziona interpretazioni del mondo, bensì l’esplora e l’investiga nei recessi più oscuri correndo il rischio temuto da Nietzsche: “E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te”. Stretto alla nostra città da legami profondi (napoletana è la ex compagna Nunzia madre del figlio Nicola) e all’enclave di Castelvolturno da vincoli artistici altrettanto forti, Garrone e il protagonista di “Dogman” Marcello Fonte domani saluteranno il pubblico del Metropolitan alle 20,30 e quello del Bristol Pinetamare del Villaggio Coppola alle 23.15.

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Barbara Lezzi e la Questione meridionale tra Gramsci e Carlo Levi

Barbara Lezzi

Barbara Lezzi, quarantaseienne leccese, diplomata all’Istituto Tecnico “Grazia Deledda” della città barocca, impiegata, già senatrice del Movimento 5 Stelle nella XVII legislatura, vicepresidente per la commissione permanente di bilancio e membro della commissione permanente per le politiche europee, si appresta ad affrontare una delle sfide più cocenti della storia della Repubblica Italiana: Ministro del Sud nel Governo Conte, un consesso politico formato al 50% da pentastellati e al 50% dalla Lega Nord.

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I migliori editori della storia dell’editoria italiana e il grande agente letterario Linder

editori italiani

Editori protagonisti. Così li definisce Gian Carlo Ferretti che al mondo dell'editoria ha dedicato tanti libri: editori protagonisti. Sono di cultura ed estrazione diversissima, ma tutti capaci «di imprimere un'identità editorial-letteraria alla propria impresa al fine di costruire un proprio pubblico. Si tratta degli editori che hanno fondato le loro grandi imprese proprio a cavallo della seconda guerra mondiale. Ad ogni casa editrice, Ferretti affianca una etichetta caratterizzante: la Mondadori è un'istituzione, la Rizzoli un impero, Bompiani un club, l' Einaudi un laboratorio. La loro presenza nel panorama culturale italiano nasce dal «rapporto consapevole tra l'editore, il suo progetto, i suoi funzionari e consulenti, i suoi redattori, la sua macchina, e si realizza nella politica d'autore, di collana e di prodotto». Gli editori protagonisti erano titani dalla forte personalità (e dalle grandi contraddizioni), caratterizzati spesso da gusto per il libro ben fatto, senso pratico e grande fiuto; i quali costruivano veri e propri rapporti continuativi, tra armonie e conflitti reciproci fecondi, con gli scrittori. Ne abbiamo individuati cinque, che vediamo qui negli anni fondativi, seguiti da una figura eccentrica, il "padre" degli agenti letterari italiani.

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Parte il governo Lega-M5S: che non sia una primavera europea

governo lega-m5s

Si è finalmente entrati in nuova epoca, politica e comunicativa. Parte il governo targato Lega-M5S. Destra e sinistra sono morte, insieme ai principali mezzi di informazione, i quali oltre a non aver capito il momento storico, sono stati ad inseguire le dirette Facebook dei due leader che dopo gli incontri a porte chiuse non concedevano esclusive se non alle loro pagine personali. E poi c’è un terzo elemento fondamentale che si inserisce: quello metapolitico. E’ la metapolitica ad aver influenzato i due movimenti-partito dominanti accelerando il processo di disgregazione dello status quo, è la metapolitica che oggi detta l’agenda del giornalismo italiano poiché quelle tematiche geopolitiche, economiche e giuridiche definite “fuori dal mondo” diversi anni fa sono diventate oggi mainstream.

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A Roma l’artista pakistano più famoso: l’installazione ‘7 ‘di Amin Gulgee presso la Galleria Arte Moderna dal 30 maggio

Amin

Roma, XXX maggio 2018 - Nuovo concept espositivo del progetto “From La Biennale di Venezia & OPEN to Rome. International Perspectives” promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ideato e curato da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, co-curato da Carlotta Scarpa. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Il progetto generale, attivato dal 2016, è dedicato alla presentazione negli spazi espositivi capitolini di alcune installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia e da OPEN Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, collegato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ricomposte e rimodellate site-specific appositamente per la capitale. Lo scopo è quello di fare convergere insieme le “prospettive” d’arte di due città che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale. Dalla città lagunare, appunto, alla capitale.

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L’esame di maturità: indice di inadeguatezza

maturità

Maturità 2018, le scuole ‘snobbano’ l’attualità: storia e italiano si fermano agli anni ‘50”: suona inquietante, anche se non inaspettato il titolo dell’Ansa del 25 maggio. L’articolo riporta i sondaggi effettuati da Skuola.net ai maturandi del 2018. I risultati erano prevedibili, ma allarmanti. Per quanto riguarda il programma di storia, il 39% del campione sta affrontando ora (a un mese dall’esame!) la seconda metà del Novecento, solo il 14% è arrivato ai giorni nostri ed è in fase di ripasso e la restante parte è in una situazione drammatica: il 23% arriverà appena alla Seconda guerra mondiale, il 12% sta affrontando il periodo tra le due guerre e il 12% non è ancora arrivato al primo conflitto mondiale. Tra i maturandi alcuni rimediano alle lacune studiando per conto proprio, documentandosi su libri o tramite documentari, in altri casi sono i professori a consigliare letture integrative. Ma il 25% degli studenti non studierà ciò che rimarrà fuori programma perché ritenuto inutile ai fini dell’esame.

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L’ora più buia della nostra politica, Sergio Mattarella e il colpo di stato tecnico

Mattarella

L’ora è buia più che mai: in Italia stanno letteralmente tremando i pilastri dello Stato democratico e quanto accaduto nella serata di ieri è di una gravità assolutamente senza precedenti nella storia libera del nostro paese. Chi non riconosce la brutale violenza anti istituzionale operata dal colle è uno sciocco o semplicemente in malafede. A proposito di questo è necessario sin da subito esprimere il più sentito e disgustato sdegno rispetto al mondo della stampa e dell’informazione che, in massima parte, colpevolmente ha assunto in queste ore un atteggiamento pavido e subdolo, asservito alla Presidenza della Repubblica mediante argomentazioni vuote, ridicole, meschine. L’ora è buia. Siamo stati noi i primi, in una lunga analisi di ieri, a paventare il rischio di un ricorso all’art.90 della Costituzione, quello relativo alla messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica. Oggi ne parlano tutti. E su queste stesse righe adesso, con la stessa identica convinzione, lanciamo un allarme che vogliamo sia percepito come il più drammatico urlo di terrore: il rischio, adesso, è quello di gravi disordini pubblici. Lo stesso Salvini, in serata, si è definito preoccupato in tal senso e ha speso se stesso, forse anche strategicamente, come garante della pace civile in questi momenti di fortissima tensione e concitazione. Il responsabile di tutto questo è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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La natura in vitro: sette movimenti per raccontare la storia della Terra nell’opera multimediale di Frans Lanting

Natura

Sette movimenti per raccontare la storia dello sviluppo della Terra e della vita su di essa, dalle prime cellule fino agli esseri, al momento, più evoluti. Sette movimenti ispirati a musiche già composte, ma che, insieme, raggiungono una forza emotiva inaspettata, lasciando l’ascoltatore in balia degli elementi naturali e delle creature che popolano e che hanno popolato il mondo. Da Philip Glass non ci si poteva aspettare che questo, un concerto capace di far vibrare ogni molecola del corpo e così sentirsi parte di un cosmo totale e totalizzante. Life: A Journey Through Time, però, non è solo questo. L’opera, concepita come multimediale, non riesce ad esprimersi, se non attraverso la musica, tralasciando quella che in realtà sarebbe dovuta essere la principale protagonista: la fotografia di Frans Lanting.

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