Dopo le prime, storiche, incisioni per la Sun Records di Sam Phillips, l’allora vent’enne Elvis Presley era già un uomo da 35.000 dollari. Tale infatti è la somma sborsata dalla RCA per accaparrarsi la voce, le movenze, i diritti e l’istinto del giovane artista di Tupelo. Questa manciata di registrazioni effettuate per la piccola label di Memphis, unitamente alle prime incendiarie esibizioni nei teatri locali, avevano, infatti, contribuito a ridefinire i parametri della musica giovanile degli Stati del Sud. Del resto Elvis aveva delle caratteristiche che nessun cantante fino ad allora aveva mai posseduto.
Read More »“Rumours”: i tormenti dei Fleetwood Mac
Dopo aver attraversato una marea di peripezie ed una pletora di formazioni, i Fleetwood Mac si ritrovano, alla metà degli anni ’70, davanti ad un bivio epocale: rimanere una band underground o entrare definitivamente tra i grandi del rock. La scelta ovviamente cade sulla seconda ipotesi quindi, da oscuri interpreti di puro British Blues derivanti da una costola dei Bluesbrakers di John Myall, il gruppo si trasforma in una sfavillante fabbrica di puro pop.
Read More »La potenza visiva di Akira Kurosawa
La conoscenza del cinema nipponico in Occidente risale alla Mostra di Venezia del 1951, anno della proiezione di Rashomon di Akira Kurosawa che si aggiudica il Leone d'oro e l'anno successivo l'Oscar come miglior film straniero. Il film riflette sulla natura dell'uomo e sulla sua predisposizione alla menzogna, guidata: verità e desiderio di giustizia non contano, conta solo la salvaguardia del proprio onore. Ma Kurosawa va oltre, e riflette su un'altra forma di menzogna che è l'immagine del cinema stesso.
Read More »“The Velvet Underground & Nico”: i demoni di Lou Reed
Nell’anno di grazia 1967, mentre sulla West Coast si sprigionano i profumi, i colori ed i suoni della Summer Of Love, dall’altro lato dell’America le cose vanno molto diversamente. Nel cuore di New York un genio di nome Andy Warhol fonda una factory in cui trovano rifugio numerosi artisti d’avanguardia che si cimentano col cinema, la pittura, la fotografia, la scultura e la musica all’insegna della più pura sperimentazione. Un vero e proprio crogiuolo d’idee ed influenze che inevitabilmente gravitano intorno al genio indiscusso di Warhol. Durante quei frenetici giorni è ospite della factory uno strano ragazzo, che ama vestire di nero, indossare occhiali scuri ed esplorare tutte le sensazioni che apre l’uso delle droghe, il suo nome è Lou Reed.
Read More »“Emma” di D. Mc Grath: frivolezze e pregiudizi
Il 1996 ha visto nascere una delle versioni più famose di sempre di Emma, con Douglas McGrath alla regia che ha ambientato la storia nella tradizionale epoca regency, dopo aver scartato l’idea iniziale di rivisitare la storia ai giorni nostri. Emma Woodhouse, interpretata da Gwyneth Paltrow, è una giovane donna nubile e ricca, frivola e ben integrata nella comunità di Highbury, la cui unica occupazione, oltre il prendersi cura dell’anziano padre, è combinare matrimoni fra i conoscenti del piccolo microcosmo di quell’angolo di Surrey.
Read More »“Back In Black”: la rinascita degli AC/DC
Nel luglio del 1979 gli AC/DC pubblicano Highway To Hell, l’album della raggiunta maturità e della definitiva consacrazione. Sei mesi dopo, nel febbraio del 1980, il cantante e leader carismatico Bon Scott muore sul sedile posteriore di un’auto ucciso dall’abuso di alcool dopo una notte di bagordi. La crisi è inevitabile. Che fare? Sciogliere definitivamente la band all’apice del successo, oppure continuare nonostante tutto? Dopo un periodo di comprensibile lutto i fratelli Angus e Malcom Young decidono di tirare dritto per la loro strada.
Read More »“Captain Fantastic And The Brown Dirt Cowboy”: l’irripetibile epopea di Elton John
Dopo una serie di album all’insegna del più classico cantautorato di matrice pop, nel 1973, Elton John rompe ogni indugio e da alle stampe il suo lavoro più ambizioso Goodbye Yellow Brick Road, monumentale doppio album dal successo clamoroso, infarcito di rock, ballads e poesia.
Read More »“Aoxomoxoa”: la parola magica dei Grateful Dead
i Grateful Dead, vera band simbolo della Summer Of Love si sono messi in luce durante gli acid-test organizzati da Ken Kesey e Robert Hunter, durante i quali improvvisavano per ore sotto l’effetto di LSD, i Dead erano abituati a comporre ed incidere in totale libertà senza alcun riguardo per il minutaggio, l’armonia e l’orecchiabilità del prodotto finale.
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