L’archivista di Torrechiara (Bertoni Editore) è il romanzo distopico di Paola Minussi, musicista-concertista e docente di chitarra classica presso l’Accademia di Musica di Basilea. Narrare storie è la sua passione e lo fa nei suoi libri, nelle rubriche radiofoniche che conduce e nella sua attività di celebrante umanista.
È madre adottiva e i suoi primi libri li ha dedicati ai suoi figli: Progetto Aranjuez. Diario di bordo di una madre adottiva, ETS Edizioni e Il primo raggio di sole. Canto a tre voci, La Ruota Edizioni.
È ideatrice e fondatrice del gruppo Women in White – Society che si prefigge di far rete tra donne e di promuovere la cultura e il pensiero femminile nella società, per un mondo più accogliente, colorato e rispettoso delle differenze. Con tale associazione ha ideato, realizzato e promosso la campagna online (poi diventata un libro) Io mi sono scocciata. Storie di ordinario sessismo, per sensibilizzare e combattere il linguaggio e i messaggi sessisti.
Grande viaggiatrice, al momento vive a Como, sua città natale, tra musica, parole, gatti e Tarocchi, sognando, un giorno, di andare a vivere a Lisbona, con le sue gatte, due galline da compagnia e la sua chitarra, per dedicarsi al Fado (la musica tipica portoghese) e alla lettura dei Tarocchi.
Alla sua città dell’anima ha dedicato un racconto dal titolo A Lisbona non è mai lunedì. Ad maiora, contenuto nella raccolta dedicata alla settimana portoghese: A Lisbona non è mai lunedì, Tuga Edizione 2021.
Madrelingua italiana, parla fluentemente inglese, tedesco e portoghese.
L’archivista di Torrechiara: Sinossi

La Misussi si riaffaccia sul panorama editoriale con una storia di resistenza e sorellanza al femminile, oltre che una vicenda politica anche troppo attuale, ambientata nel favoloso castello di Torrechiara.
Neue Zürcher Zeitung, 3 marzo 2027
Thomas Limacher (corrispondente dall’Italia)Nasce la Nuova Repubblica Italica
sotto la guida del generale PedrettiNella giornata di ieri, 2 marzo 2027, alle 17:00 in punto, è
arrivata la comunicazione ufficiale da parte del generale Antonio
Pedretti che il governo della Nuova Repubblica Italica si è costituito e insediato in Campidoglio a Roma, eleggendo a propria
sede istituzionale Palazzo Senatorio. Tale annuncio arriva dopo
mesi assai tumultuosi per l’Italia, che da oltre un anno è vittima
di una fortissima instabilità politica, accompagnata da una grave crisi economica e finanziaria, che ha indebolito le strutture
sociali del Paese.
Come capo del governo, Pedretti si è circondato di uomini
di fiducia e ha subito introdotto una nuova Costituzione, che di
fatto gli garantisce pieni poteri e il controllo totale dello Stato,
anche se rimane l’apertura al dialogo con le forze dell’opposizione.
Anna Ponti, esperta archivista emigrata in Svizzera, decide di lasciare la città di Basilea, dove si è costruita una vita soddisfacente sia a livello professionale che sentimentale, per tornare in Italia.
Due sono i motivi che la spingono a compiere questo passo: ritrovare la sorella che non vede da anni e dare il proprio contributo alla tutela degli antichi volumi e delle opere d’arte che in patria rischiano di andare perduti e distrutti.
Destinazione: il castello di Torrechiara. Siamo nel 2027 e l’Italia è in piena guerra civile; una feroce dittatura dà la caccia a dei fantomatici “Sabotatori” e perseguita la popolazione non allineata con il regime. Ma chi sono in realtà i Sabotatori?
Nei silenzi e nei nuovi ritmi di Torrechiara Anna scoprirà chi siano davvero i Sabotatori.
“Un tema che, da sempre, mi sta molto a cuore è quello della responsabilità individuale, della propaganda, del conformismo collettivo e dell’indifferenza che, spesso, anestetizza il nostro sentire e ci paralizza, impedendoci di agire per ‘fare la differenza’ nelle nostre vite e in quelle degli altri – ha dichiarato l’autrice.
Sono convinta che ciascuna e ciascuno di noi possa compiere piccoli passi e piccoli gesti, necessari, che vadano incontro a chi è ‘altro’ e diverso da noi, a chi arriva da lontano, per esempio, e che, magari, ci destabilizza, perché mette in discussione abitudini e giudizi radicati nelle nostre esistenze.
La sfida di tutti i giorni è restare vigili, coltivando spirito critico e analisi lucida, per quanto possibile, della realtà che ci circonda.
Mi rendo conto di come sia un compito assai difficile e impegnativo da svolgere, non solo ripensando alla nostra storia recente del Novecento, ma anche perché, ancora oggi, siamo testimoni dei tragici conflitti attorno a noi”.
Una storia di lotta, di passione, di percorso rivoluzionario degli eventi, ma, soprattutto, di solidarietà al femminile e di rinascita dalle macerie. Un romanzo pieno di musica, di canzoni e di speranza.
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