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Tag Archives: cinema americano

Addio ad Arthur Hiller, regista di ‘Love Story’

Arthur Hiller

Arthur Hiller, regista canadese figli di immigrati ebrei polacchi, si è spento ieri a Los Angeles all'età di 92 anni. Il mondo del cinema piange dunque uno dei suoi registi più romantici, passato alla storia per la pellicola strappalacrime Love Story (1970) con Ali MacGraw e Ryan O’Neal. La trama è arcinota: lui, studente di buona famiglia in un college che s'innamora di una ragazza di origine italiana e non benestante. Convolano a nozze contro la volontà dei genitori di lui. La ragazza muore di leucemia su un letto d'ospedale pronunciando le celeberrime ed indimenticabili parole rivolte al suo amato: "Amare significa non dover mai dire mi dispiace".

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L’eredità di Michael Cimino, genio anarchico

Michael Cimino

Michael Cimino, anarchico e visionario regista italo-americano passato alla storia del cinema per il capolavoro Il cacciatore, si è spento il 2 luglio scorso all'età di 77 anni. Una morte inaspettata soprattutto se si pensa che in occasione dello scorso Festival di Locarno ad agosto, il regista era apparso sereno ed entusiasta della calda accoglienza da parte del pubblico.

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5 frasi per amare Terrence Malick

To the Wonder

Una filmografia scarna quella del regista Terrence Malick ma ricca di contenuti spietati, che non possono non far riflettere lo spettatore. Si potrebbe definire Malick un esistenzialista che ha sperimentato tecniche non convenzionali con i suoi ormai celebri montaggi e voci fuori campo, richiamandosi spesso a tematiche bibliche. Strenuo difensore della sua vita privata, il texano Terrence Malick non partecipa ad eveneti mondani né alle produzioni dei film, né concede interviste. Nella sua lunga carriera ha diretto solo nove film

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Frank Capra, cantore del New Deal e dell’America fiduciosa

Frank Capra

Il regista di origine italiana Frank Capra è stato il vero cantore del New Deal e dell'America fiduciosa, cui è stato anche affidato il compito, nel momento dell'entrata in guerra, di spiegare ai connazionali le ragioni del conflitto con la serie di sette film di montaggio Perché combattiamo (1942-45), dopo aver girato successi come La donna del miracolo (1931) satira sulle sette protestanti in America interpretato da Barbara Stanwyck, attrice protagonista anche nel surreale Proibito (1932), il realistico e fiabesco Signora per un giorno (1933), realizza il celeberrimo Accadde una notte (1934)

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“Emma” di D. Mc Grath: frivolezze e pregiudizi

Emma film

Il 1996 ha visto nascere una delle versioni più famose di sempre di Emma, con Douglas McGrath alla regia che ha ambientato la storia nella tradizionale epoca regency, dopo aver scartato l’idea iniziale di rivisitare la storia ai giorni nostri. Emma Woodhouse, interpretata da Gwyneth Paltrow, è una giovane donna nubile e ricca, frivola e ben integrata nella comunità di Highbury, la cui unica occupazione, oltre il prendersi cura dell’anziano padre, è combinare matrimoni fra i conoscenti del piccolo microcosmo di quell’angolo di Surrey.

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Dal New Deal ai nuovi linguaggi: Ford, Chaplin, Welles

Ford

La Grande Depressione e il New Deal fanno aprire gli occhi all'America e al suo cinema. Le statistiche infatti indicavano in un centinaio di milioni alla settimana gli spettatori al cinema e tra loro moltissimi erano bambini, i quali ricavavano dalle storie sul grande schermo, illusioni e conforto. Il moralismo puritano esigeva che il male fosse sempre punito e il bene, se non premiato, quantomeno celebrato, sotto l'egida di un credo industriale ottimista. Ma ecco che giunge la Depressione portando con se caos e smarrimento. Il New Deal di Roosevelt, ripropone l'ottimismo con lo slogan "L'unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa".

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The big eyes, il film più anomalo di Burton

The big eyes

The big eyes (2015) di Tim Burton ha vinto il Golden Globe per la miglior attrice protagonista (Amy Adams) ed è stato candidato ad altre tre statuette, tra le quali quella per la miglior colonna sonora, affidata alla voce di Lana del Ray. Il film è un biopic che non piace agli adepti burtoniani, delude gli affezionati e critica ma conquista il pubblico “contrario”, quello cioè che non ama il Burton gotico ed espressionista.

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Dal best seller al film: la frigidità di Cinquanta sfumature di grigio

Come ha fatto un libro come Cinquanta sfumature di grigio a vendere 100 milioni di copie? Com’è possibile che la pellicola omonima, ispirata al romanzo, abbia dominato il box office delle ultime due settimane, in tutto il mondo?I quesiti posti non vogliono essere provocatori, né fornire un’accezione negativa a un fenomeno che è entrato nella percezione comune, a prescindere dalle opinioni divergenti sullo stesso. Le domande, invece, suggeriscono una semplice riflessione sulle motivazioni alla base del poderoso espandersi di tale "evento”, inizialmente caso letterario, in seguito campione di incassi al cinema. Ecco alcuni dati: Il romanzo erotico Fifty Shades of Grey (scritto da E.L. James e primo episodio di una trilogia) ha venduto circa 82 milioni di copie negli States, e 27 milioni di copie nel Regno Unito, raggiungendo i vertici di tutte le classifiche letterarie e collocando i tre volumi tra le serie di maggior successo di tutta l’editoria moderna. I diritti di traduzione sono stati acquistati da 37 paesi e il primo libro ha stabilito il record come tascabile di tutti i tempi, superando, addirittura, la saga fantasy di Harry Potter.

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