La camera azzurra (Adelphi, 2003) è un romanzo di Georges Simenon e viene pubblicato per la prima volta nel 1964; esso va collocato nel genere poliziesco per la presenza di un giudice, di un investigatore e di un’atmosfera che ha non poco a che fare con il giallo ma che da esso si diparte in fretta. O, per meglio dire, chi legge quest'opera avrà una sensazione diversa, in cui languore e disgusto sedimentano e stimolano la lettura che non è quello che si prova leggendo un giallo di Agata Christie.
Read More »‘Lo straniero’ di Camus: l’assurdità di vivere
“Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so”. Così comincia Lo Straniero di Albert Camus, e queste poche parole sono sufficienti per trasmettere una sorta di sconcerto che accompagnerà ogni pagina del libro. Meursault, il modesto impiegato di origine francese protagonista del libro, affronta infatti con la stessa laconicità comunicata da questa prima frase una serie di episodi che lo condurranno ad un epilogo che sarebbe tragico, se non fosse vissuto nella stessa maniera spregiudicatamente attonita. Ci troviamo ad Algeri, dove il sole battente, il caldo soffocante e il sudore pervadono le pagine del romanzo e attanagliano i sensi del protagonista.
Read More »“Dingo”: il cane di Mirbeau e il post realismo
Octave Mirbeau è uno di quegli autori marchiato dal sottotitolo: “dimenticato dalla critica”.Vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, Mirabeau non ha avuto vita facile: molte sue opere e commedie teatrali sono state travisate addirittra per romanzi erotici, e quindi censurati, tanto della rottura delle stantie moralità che ha rappresentato.
Read More »Giovanni Macchia: il francesista italiano
Giovanni Macchia è stato un critico e saggista italiano che ha curato edizioni di autori italiani e francesi, e pubblicando numerosi saggi di solida impostazione storica, critica e psicologica, accompagnata da una piacevole narrazione.
Read More »Autobiografismo e morte ne “Il diavolo in corpo” di Radiguet
Il diavolo in corpo (1923), secondo il critico Giovanni Macchia, nonostante l'esuberanza dell'invenzione, il colorito drammatico di cui sono rivestiti i personaggi e l'autobiografismo incandescente che pare generarli, è un romanzo "falso, artificiale e costruito".
Read More »‘Il grande amico Meaulnes, il romanzo della conoscenza di Fournier
Ne Il grande amico Meaulnes si possono leggere dei velati riferimenti all'omosessualità, ma che non ha nulla a che vedere con le inclinazioni perché, verso la fine del romanzo, i protagonisti stringono un patto fortissimo che prevale su ogni altro rapporto ed ogni altra eterosessualità, patto che si potrebbe intendere come giuramento d'aiuto omosessuale contro ogni pratica eterosessuale.
Read More »Amore e religione: il dramma di Gide in “Sinfonia Pastorale”
Da molti definito solo un “esercizio di stile”, la Sinfonia pastorale di André Gide probabilmente non ha mai goduto di una grande eco: trascurare un’opera del genere sarebbe però un grave errore. Scritto nel 1919, è la storia, raccontata in forma di diario, del rapporto tra un pastore protestante e una giovane ragazza non vedente. Tra le pieghe di questo diario-confessione, è facile scorgere l’intimo dell’autore: il suo travaglio religioso, la sua vita, le sue battaglie interiori che lo hanno contraddistinto.
Read More »Baudelaire, poeta “moderno”
La poetica di Baudelaire è costruita soprattutto su corrispondenze ed antitesi. Secondo Baudelaire, nell'uomo coesistono il sublime e l'orrendo, che si esplicitano nel contrasto tra Spleen ed Ideal. Lo Spleen simboleggia l'angoscia di vivere che porta all'oblio, mentre l'Ideal rappresenta un ideale divino che attraverso la bellezza ideale porta alla perfezione. Questi elementi che cozzano all'interno dell'animo lo rendono mutevole. Egli paragona questa mutevolezza alle onde del mare e definisce il poeta come portavoce dell'animo umano, poiché ne carpisce l'entità più intima, così lo scopo del poeta è quello di destreggiarsi nell'enorme vastità dell'inquietudine umana.
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