Tutti sono concordi nel dire che a questo mondo non ci sono più valori. I preti parlano giustamente di secolarizzazione. Pasolini scriveva che negli anni settanta si stavano sempre più affermando i valori del consumismo, improntati sull'edonismo, sul laicismo, sulla tolleranza a discapito dei valori della tradizione cattolica. È difficile stabilire quali sono i valori che prevalgono oggi in questa Italia. Come scrive Giovanni Siri i valori a livello psicologico strutturano l'identità e la personalità di base di una persona. Dalla discrepanza tra valori e comportamento possono scaturire disagio esistenziale, sensi di colpa, tormento. Ma è anche vero che un valore non è una meta raggiungibile una volta per tutte, a cui approdare definitivamente, ma un principio che ci chiede continuamente prove, riprova e conferme.
Read More »Il bersaglio del momento: lo storico Alessandro Barbero
Alessandro Barbero è genericamente antipatico. Divulgatore, ha il tono del grillo parlante, del giullare di corte: sorride, pieno di sé, fiero del successo popolare. Incomprensibile. Affari suoi: basta cambiare canale. Nell’era dei vili, questa, invece, siamo in attesa che l’uomo di successo cada. Le mani che un attimo prima, becere, hanno applaudito, per mero riflesso, sono le stesse che inaugurano la lapidazione.
Read More »‘Troppo tardi’ di Carlo Cassola. Le contraddizioni dell’animo umano secondo uno scrittore ormai dimenticato
È ormai caduto nel dimenticatoio Carlo Cassola, che ha vinto a suo tempo premi letterari importanti come lo Strega e il Bagutta. Non rientra ormai nei canoni letterari. Gli italianisti a stento lo citano. Il suo nome ed i suoi romanzi sono caduti nell'oblio. Eppure negli anni '60 e' 70 aveva una grande popolarità e vasto consenso. Le sue opere avevano avuto notevole risonanza nel pubblico.
Read More »Pasolini: smettiamola di mitizzarlo e strumentalizzarlo!
2 Novembre 1975. Pasolini viene assassinato vicino ad un campetto di calcio all'idroscalo di Ostia. Riceve percosse, bastonate e agonizzante viene travolto più volte con la sua stessa auto. I capelli intrisi di sangue. Le tracce di pneumatici segnano la sua schiena. Le dita della mano sinistra fratturate. Dieci costole fratturate. Il cuore scoppiato. E' irriconoscibile, tant'è vero che la donna che scopre il suo cadavere ed avverte la polizia di primo acchito aveva pensato che fosse un sacco di stracci. Muore quella notte uno dei più grandi intellettuali dell’epoca. Non solo, ma anche uno degli intellettuali più scomodi che la letteratura del ’900 possa annoverare.
Read More »Pierpaolo de Mejo, nipote di Alida Valli e tra i realizzatori del documentario a lei dedicato: ‘Mia nonna non era scontrosa, solo riservata’
Pierpaolo de Mejo è un giovane regista e attore, nato in una famiglia di artisti, suo padre infatti è Carlo de Mejo, attore attivo nel cinema dalla seconda metà degli anni sessanta (ha preso parte, tra gli altri a Teorema di Pasolini), figlio della grande attrice Alida Valli e di Oscar de Mejo, compositore di musica jazz. Pierpaolo ha collaborato alla realizzazione di un documentario, selezionato nella sezione Classics di Cannes 2021, su sua nonna insieme al regista Domenico Verdasca e al supporto dell’attrice Giovanna Mezzogiorno, voce narrante nel film, per celebrare i 100 anni della nascita della diva italiana, suo malgrado. Già, perché Alida Valli era una donna schiva, timida, riservata, amava il suo lavoro, l’arte, ma non la mondanità. Se oggi Alida fosse viva e avesse 20-30-40-50 anni non avrebbe un profilo social e sarebbe restia alle interviste.
Read More »L’alienazione dal sacro e il continuo manifestarsi delle ierofanie tradizionali e moderne, tra Pasolini e Jung
Tramontate le ipotesi di un futuro senza religione, il sacro o l'archetipo tendono ad assumere un'apparenza tecnica, accettabile senza difficoltà anche dalla forma mentis illuministica; così, pure attraverso manifestazioni degenerate, quali teorie ufologiche, psicologie sacralizzate o feticci tecnologici, esse continuano a parlarci di una ineliminabile dimensione altra. L’occhio d’improvviso gli splende, il tono della voce si accalora, il discorso conosce l’inconoscibile tenerezza, scrisse Pier Paolo Pasolini («Tempo», 5 aprile 1969) ma non per descrivere l’incontro tra due amanti o il passaggio ad uno stato estatico, quanto l’ultima ierofania possibile: il discorso sul motore. L’ultima emozione in grado di scuotere i giovani spentisi nella società del benessere occidentale: parole di amore e di adorazione innanzi ad un cruscotto, quali estremi rantoli dell’agonia di Dio. Tale agonia, secondo Pasolini, non sarebbe durata ancora a lungo, salde allora le previsioni o piuttosto la “fede” in un futuro assolutamente non religioso infine mai giunto, smentito clamorosamente dal fuoco dei fondamentalismi, come dal rinnovato manifestarsi della religione quale realtà culturale necessaria alla comprensione dell’umano e del sociale fin dentro la modernità più tarda.
Read More »Moriremo eleganti! La tirannia della mediocrazia in tutti gli ambiti del vivere civile
L’anno scorso è stato pubblicato il saggio di un filosofo canadese saggiamente intitolato Mediocrazia, ma non è del libro che si vuole parlare, semmai del titolo. La mediocrazia come cifra del nostro tempo, il trionfo o anzi la tirannia della mediocrità in tutti gli ambiti del vivere civile. Gli esempi abbondano, non è difficile individuarla in ogni ambito della vita pubblica, dalla inappellabile medietà della politica alla generale incuria della produzione artistica e letteraria, per non parlare della volgarizzazione della lingua parlata e scritta, della condotta pubblica e privata, dell’abbigliamento e dell’oggettivo decadimento dell’architettura. Materiale di scarto, riciclo di avanzi estetici e politici presentati come novità. Ci siamo dentro tutti, nessuno escluso. Philippe Daverio, uomo d’eleganza sopraffina, ha definito il nostro tempo l’epoca del trash: Il trash è una cosa semplicissima: è l’opposto della complessità. Si prende un tema, lo si riduce al minimo dei suoi contenuti e quando si è superato il minimo di tollerabilità del banale, la sua capacità di comunicazione diventa vastissima. Portare un tema qualsiasi alla portata di tutti, indistintamente, operando solo con la carta vetrata fino a mostrarne le ossa e iniziando poi a rosicchiare anche quelle. L’intento fu nobile: rendere la complessità alla portata dei semplici. Peccato però che la realizzazione si è rivelata un disastro: invece di abituare ed educare alla complessità, si è ridotta questa ai minimi termini fino a non renderla più concepibile se non come affettazione, come posa o atteggiamento di aristocratica alterità.
Read More »La Napoli ispanica di Francisco Elias de Tejada e il significato attuale dell’Europa
Settembre 1734, giorno 19. Una soleggiata giornata bacia l’acqua che bagna il golfo di Napoli; nell’aria il vento tipico dell’atmosfera settembrina soffia sui capelli ricci e mori – quasi a testimoniare una presa di coscienza di dove si è – delle donne occupate nelle consuete mansioni familiari, mentre restituisce energie e vitalità ai pescatori assiepati lungo le rive del golfo. I primi raggi colpiscono imperiosi la collina svettante di Pausilypon (Posillipo), il cui nome, in un paesaggio commisto da visioni suggestive e bellezze naturali, ci testimonia l’effettiva tregua dal pericolo che al solo sguardo di un simile panorama, si prova. Nel frattempo, nel centro della città fervono grandi preparativi. Non è un giorno come gli altri e ciò si riflette nei gesti del volgo, nei volti ansimanti delle vecchie, persino nelle parrucche della nobiltà. Non c’è nulla di più interclassista di una giornata come questa; nulla che unisca e racchiuda in un medesimo spirito, anelito i sentimenti e le emozioni di una intera popolazione.
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