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Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

‘Al mondo’, l’ironica invocazione di Andrea Zanzotto

Andrea Zanzotto

La poesia Al mondo, che fa parte della raccolta La beltà del poeta veneto Andrea Zanzotto, va interpretata come un'ironica invocazione che scaturisce dal bisogno di reagire alla disgregazione della società contemporanea, sempre più alienata e annichilita. Proprio il riferimento al barone di Münchhausen, che si "liberò dalla palude tirandosi per i capelli", come annota lo stesso poeta, mostra tutta la consapevolezza ironica e autoironica dell'autore che, pur conscio della propria crisi, riafferma la propria volontà di sottrarsi al labirinto entro cui si trova.

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Addio a Ettore Scola, ha raccontato l’Italia con rigore e delicatezza

Ettore Scola

Il cinema italiano è in lutto per la morte, a 84 anni, del regista e sceneggiatore Ettore Scola. Nato a Trevico, in provincia di Avellino nel 1931, Scola, dopo aver collaborato durante il periodo universitario con un giornale umoristico per il quale disegna, dalla metà degli anni Cinquanta, comincia a scrivere sceneggiature con Ruggero Maccari per alcuni dei più popolari registi italiani come Mattoli, Steno, Zampa, Loy, Bolognini, Bianchi, Salce, sino ad arrivare a firmare i copioni de Il sorpasso (1962) e de I mostri (1963) di Dino Risi, oltre a molti film di Antonio Pietrangeli, uno su tutti: Io la conoscevo bene (1965) con protagonista Stefania Sandrelli e che gli consente di vincere il Nastro d'Argento per la migliore sceneggiatura. Nel 1961 è assistente alla regia nella pellicola di Carlo Lizzani Il carabiniere a cavallo, per poi esordire nel 1964 con il film Se permettete parliamo di donne (1964) con Vittorio Gassman come protagonista tra varie figure femminili, seguito da La congiuntura (1965) e dall'episodio Il vittimista con Nino Manfredi del film Thrilling.

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L’imbroglio, i ritratti ‘fisici’ e ‘squilibrati’ di Moravia

erotismo di Alberto Moravia

Dialogo, ritratto, descrizione, scelta del soggetto, credibilità e trascrizione del tempo: sono questi gli elementi principali che caratterizzano un romanzo, e senza dubbio i romanzi di Alberto Moravia combinano efficacemente questi ingredienti fin dalla sorprendente esplosione degli Indifferenti dove si agglomeravano e collaboravano spontaneamente come del resto nel romanzo breve L'imbroglio (Milano, 1937) che ci offre cinque saggi che danno vita ad un blocco narrativo organico e compatto. Tale coesione tuttavia è frutto di uno squilibrio interno che imprime al racconto il ritmo accelerato a un tempo e sospeso; squilibrio che è la molla drammaturgica delle sceneggiature di Moravia e che si caratterizza come un rapporto originale tra ciò che i personaggi sono e ciò che fanno.

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Segreti e no, indagine sul potere di Claudio Magris

Segreti e no

In Segreti e no, Magris rivendica il diritto individuale "all'opacità, a non essere passato da parte a parte...dai raggi X di alcuna conoscenza globale", e alla difesa della propria libertà, di un proprio spazio in cui essere liberi da tutto e da tutti, anche dalla persona amata, perfino da se stessi. Quando la comunicazione si trasforma in espropriazione della vita degli altri, ecco che scade nel voyeurismo, perché “il segreto e la sua custodia sono un elemento fondamentale del potere. Ma c’è un’altra, molto più interessante custodia del segreto: è una umanissima protezione della propria libertà”.

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‘Sessanta’, le massime e i pensieri di Ojetti

Ugo Ojetti

Nel giornalismo letterario bisogna distinguere tra "articoli di giornale" e "articoli che escono sul giornale"; in Italia abbiamo avuto dei bellissimi esempi come quelli di Cecchi e Baldini: lavori di artisti che hanno trovato il loro modulo nel taglio dell'elzeviro. Gli articoli di giornale hanno l'aria di obbedire alle necessità dei lettori prima che a quelli che li ha scritti; in questo senso, quelli di Ojetti sono sia articoli sul giornale che articoli che escono sul giornale e fanno letteratura. In altri paesi tutto questo è rappresentato da diari, epistolari, libri di memorie, mentre in Italia, eccezione fatta per Ferdinando Martini, lo scrittore che è riuscito a fare letteratura francese nel più italiano dei modi, è stato proprio Ugo Ojetti, rimediando con il corpus dei suoi articoli che tiene il posto dei diari e delle memorie, in Italia mancanti.

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Il cinema anarchico e visionario di Sam Peckinpah

Sam Peckinpah

Anarchico e visionario come può esserlo solo un ribelle che non conosce regole, il regista e attore statunitense Sam Peckinpah (Fresno, 21 febbraio 1925 – Inglewood, 28 dicembre 1984), si fa avanti sulla scena cinematografica nel 1961, dopo aver servito nei Marines, essersi laureato alla University of Southern California ed aver lavorato per la televisione, con un western impregnato di disperazione e di disprezzo che rappresenta la negazione stessa del genere: La morte cavalca a Rio Bravo.

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