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Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

Ricordando Vittorio De Sica

Vittorio De Sica

Quarant'anni fa, esattamente il 13 novembre 1974, si spegneva in un ospedale parigino in seguito all’aggravarsi di un intervento chirurgico per un tumore polmonare, il regista e attore Vittorio De Sica, tra i padri del neorealismo, vincitore di quattro premi Oscar, una Palma d'oro ed un Orso d'oro.

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Giorgio Vigolo, poeta “platonico”

Giorgio Vigolo

Giorgio Vigolo, nome che ai più dirà poco o niente, è stato uno dei maggiori esponenti della cosiddetta Scuola Romana, formatosi sulle riviste < > e < >. Assimilatosi, in certe fratture al sapore ungarettiano e in altre alla scrittura di Palazzeschi, Vigolo obbedisce, pur riconoscendogli una certa modernità, ad una diversa idea della poesia.

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Pasolini e la musica

Pasolini

In occasione dell’anniversario della tragica, violenta e assurda scomparsa di Pier Paolo Pasolini, gigante della cultura italiana e mondiale, vorremmo provare a ricordarlo lasciando per un momento da parte il Pasolini poeta, scrittore, regista, intellettuale per soffermarci su un lato artistico poco considerato, Pasolini paroliere. Nella lingua italiana il termine paroliere ha un che di dispregiativo in quanto lo si abbina solitamente alla musica leggera, alla “canzonetta”, ma è d’uopo ricordare quali meravigliosi versi hanno saputo scrivere, negli anni, artisti quali Mogol, De Andrè, Guccini, Di Giacomo, abbinandoli ad altrettanto efficaci melodie.

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Stelle cadenti, di Dorian Dyler

Stelle cadenti raccolta

Un autore e il suo garbuglio interiore, uno scrittore che decide di parlare senza indugi e con sincerità al lettore; è una graduale ed emozionante confessione quella dell'autore che si firma con lo pseudonimo Dorian Dyler della racconta che porta il suggestivo titolo Stelle cadenti.

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Top ten ottobre 2014

La classifica dei libri più venduti di ottobre 2014 ci dice che, come era facilmente prevedibile, il nuovo romanzo di Ken Follett, I giorni dell’eternità, è ancora al primo posto: il capitolo conclusivo della saga The century dedicata a cinque famiglie, una americana, una tedesca, una russa, una inglese e una gallese, destinate a intrecciare i loro destini. Segue un giallo tutto italiano, Il telefono senza fili di Marco Malvaldi. Terza posizione per Camilla Läckberg con Il guardiano del faro, al quarto troviamo John Green con Colpa delle stelle, al quinto il thriller Il cacciatore del buio di Donato Carrisi. Sesto posto per la conduttrice Daria Bignardi con L’amore che ti meriti, settimo per Zerocalcare della new entry Michele Rech, all'ottavo posto troviamo Il capitale del XXI secolo, saggio di Thomas Piketty, al nono La guerra dei nostri nonni del giornalista Aldo Cazzullo. Chiude il nuovo romanzo di Stephen Kin, Mr Mercedes.

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Anna degli Elefanti, la “cantilena” di Moretti

Marino Moretti, poeta e romanziere crespuscolare che ha condotto un'esistenza solitaria tra esalatazioni e vittimismo, è stato senza dubbio uno degli scrittori più costanti e prolifici che il '900 abbia mai avuto. Ci troviamo di fronte ad uno scrittore che conosce il proprio mestiere con una sicurezza ormai consumata, fino alla monotonia che rappresenta perà il suo limite. Lo riconosce lui stesso, e infatti nella prefazione al romanzo Anna degli Elefanti (1937) allude al costante amore per i poveri, che lo hanno portato incolume fino alla presente monotonia artistica. E quando si parla di monotonia in Moretti, bisogna far riferimento non tanto alle vite dimesse dei protagonisti delle sue opere, quanto alla costanza di una cantilena che è una sola cosa con la sua voce di narratore.

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‘Gente nel tempo’, lo stile coraggioso di Bontempelli

Massimo Bontempelli è senza dubbio uno scrittore tutto stile come dimostra, probabilmente più di ogni suo altro romanzo, Gente nel tempo (1937), sua ultima fatica. Perchè Bontempelli può essere definito uno scrittore di tutto stile? Per il suo modo semplice di raccontare cose complicate. In Gente nel tempo, lo scrittore lombardo stabilisce rispettivamente la natura del complicato e del semplice e i loro mutui rapporti, inventando, come dice il critico Debenedetti, dei casi complicati per forza di immaginazione e li rende semplici per forza di fantasia.

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