In pole position troviamo Matteo Renzi, segretario uscente ed ex presidente del Consiglio, che è appoggiato dalla flotta di tutti quelli che si sono pronunciati nel corso della campagna elettorale referendaria in un perentorio “se vince il no abbandono la politica”. Insomma un gruppo che anziché autorottamarsi cerca di riprendersi la segreteria del partito. In seconda posizione sui nastri di partenza troviamo Michele Emiliano, magistrato con alle spalle l’esperienza di sindaco di Bari e attualmente Governatore della Regione Puglia. Da renziano, la sua maggioranza in consiglio regionale è figlia dello spirito ecumenico dell’ammucchiata pur di vincere, si ritrova ora a fronteggiare l’ex amico e sodale Matteo.
Read More »Congresso PD: ultima chiamata per un partito senza identità
Non c’è pace in casa PD e dopo una direzione infuocata si è scelta la strada del congresso per cercare di trovare stabilità ed equilibrio persi da tempo. L’impressione è che tra ipotesi di scissioni, segretari in pectore, reggenti e tesi annacquate, in realtà non se ne ricaverà nulla di nuovo. Il segretario uscente, dopo aver clamorosamente fallito alla guida del Paese, si ripresenterà e vincerà a mani basse.
Read More »I martiri delle foibe scomparsi dai libri di storia e dalla memoria collettiva
«Non abbiamo ormai detto tutto su vicende di 70 anni fa? Ha senso ritornarci sopra ad ogni ricorrenza? Ebbene sì, ha senso. Riconciliazione non significa rinuncia alla memoria». Queste le parole dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione delle celebrazioni per la Giornata del Ricordo delle Foibe del lontano 2013, degne di un Capo di Stato responsabile e attento a voler tenere vivo nel ricordo di tutti il dolore che ancora provano le vittime delle persecuzioni titine.
Read More »Quella certa idea di politica che manca tanto alla sinistra
Mentre nel mondo si addensano fosche nubi e gli equilibri internazionali rischiano di saltare definitivamente, qui in Italia a sinistra si cerca di trovare il bandolo della matassa e una identità che da troppo tempo sembra essere smarrita.
Read More »La non riforma delle forze dell’ordine italiane-l’abolizione del Corpo Forestale
Tra le tante semplificazioni tentate dal governo Renzi, ce n’è una che sicuramente è tra le peggiori, anche se tra le meno denunciate, a causa del solito disinteresse italiano, che si traduce in vera e propria ignoranza per i dettagli. Si sta parlando del capitolo della riforma della Pubblica Amministrazione a firma del ministro Madia (ma diciamo a firma Renzi) riguardante l’abolizione del Corpo forestale dello Stato (CfS) come corpo a sé stante, per essere invece inglobato in quello dei carabinieri.
Read More »Movimento 5 stelle. L’inesperienza e il sistema sono giustificazioni?
Il Movimento 5 stelle non è riuscito a cambiare l’alleanza al Parlamento europeo: voleva passare dall’alleanza con lo UKIP, United kingdom indipendent party, di Nigel Farage dentro il gruppo EFDD, Europe of freedom and direct democracy (anti-europeisti), all’ALDE, Alleanza dei democratici e liberali per l’Europa, di GuyVerhofstadt (europeisti). L’ALDE, tramite il suo leader, ha rifiutato l’alleanza. Alessandro di Battista, uno dei leader del direttorio del Movimento 5 stelle, ha reagito affermando, o meglio riaffermando, poiché lo dice ad ogni smacco, che è colpa del sistema che non ha voluto i 5 stelle. Tale presa di posizione non è però più giustificabile a gennaio 2017.
Read More »M’ALA o non M’ALA? Non M’ALA! Il rifiuto di Gentiloni a Verdini
ALA sta per Alleanza liberalpopolare-autonomie, partito di Denis Verdini, distaccatosi da Forza Italia e sostenitore ufficioso del passato governo di Matteo Renzi. Alcuni giorni fa Enrico Zanetti, ex vice-ministro dell’economia del detto governo ed ex segretario dell’ormai defunto partito politico Scelta civica, sia durante la formazione del Governo di Paolo Gentiloni, cioè nella scelta dei ministri, sia durante la conseguente scelta dei sottosegretari, ha sdegnosamente preso atto del rifiuto da parte del medesimo governo di accoglierli nella fila della nuova, ma solo formalmente, maggioranza di governo.
Read More »Vittoria del No, Renzi si dimette. La superbia partì a cavallo e tornò a piedi
La maggioranza dei cittadini italiani aventi diritto al voto ha detto No alla riforma costituzionale e al premier Matteo Renzi che ha personalizzato oltremodo questo referendum. L’Italia si sveglia con un governo che si prepara alle dimissioni e con il presidente del Consiglio che, in seguito ad un dignitoso discorso che ha tenuto ieri sera, subito dopo aver appreso l'esito del referendum, che si prepara a rimettere il proprio mandato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha però sottolineato, dopo un’ora di colloquio con il premier che ci sono “impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all’altezza dei problemi del momento”.
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