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Scrittori del ‘900

Dacia Maraini: da un tempo all’altro della memoria

Dacia Maraini

Per anni Dacia Maraini ha raccolto le parole degli altri. Scrivere allora è stato un bisogno insopprimibile. Poi è diventato amore. Capacità di cogliere gli odori, i colori, i sapori: «la luce della Sicilia, la neve del Giappone [...] la foglia del tè, un biscotto al burro, una cipolla, l'odore, il sapore». In Non chiedermi quando, romanzo per Dacia emerge il mondo di una donna libera e forte con tanta voglia di agire e generosa proprio come in “Donne senza paura”: < >.

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Leo Longanesi, un genio anticonformista italiano che fu tutto e il suo contrario

Leo Longanesi

Giornalista, direttore, pittore, grafico, editore, scrittore, sceneggiatore, regista e talent scout. Quante cose fu Leo Longanesi. Anarchico e fascista, borghese e anti-borghese, moderno e anti-moderno. Maestro di scrittori e giornalisti come Flaiano, Buscaroli e Montanelli, fu tutto e il contrario di tutto. Un unicum nella storia del giornalismo nostrano. Un genio italiano.

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Alla ricerca del denaro perduto: Marcel Proust pagava i giornali per avere recensioni positive

Marcel Proust

A nessun scrittore piacciono le stroncature, o le recensioni meno che entusiastiche; ed anche Marcel Proust non era da meno. L’autore francese (all’epoca ancora in erba) proprio non riusciva a fare breccia nel cuore dell’editore Grasset, che definiva “illeggibile” il primo tomo della “Recherche”. Così emerge, da una serie di lettere dell’autore di “Un amour de Swann”, che l’autore esordiente non solo cedette all’auto-pubblicazione (come si sapeva), per vedere finalmente coronato il suo sogno, ma pagò personalmente per ottenere critiche positive.

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Boris Vian, tra musica e letteratura, sperimentatore ineffabile

boris vian

Le evoluzioni di Boris Vian in campo musicale sono da ascrivere al clima di generale rinnovamento artistico in cui il Jazz la fa da padrone, configurandosi come nuova tradizione, destinata a porsi come erede del Charleston degli Anni ‘20. Se la felice temperie culturale parigina ha contribuito ad attirare in Francia musicisti come Duke Ellington, ben presto si assiste al fiorire di nuovi gruppi Jazz quali il Quartet du Hot Club de France, oltre alle riviste settoriali nelle quali lo stesso Vian scrive numerosi articoli di critica e ritratti di artisti dell’epoca. Quando il jazz prende piede, a dispetto delle critiche antimoderniste ed antiamericaniste che rifiutavano il cosiddetto bepop, Boris Vian si colloca nei club del quartiere parigino di Saint-Germain, pian piano sostituitosi nella sua funzione a Montmartre. Cafè de Flore, Tabou, Saint-German (di proprietà dello stesso Vian) sono i club che si configurano come incubatori di una tradizione, punto di ritrovo non solo per musicisti ma anche per intellettuali (Quenau, Merleau-Ponty, Lemarchand, Camus, Sartre).

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10 frasi per innamorarsi di Franz Kafka, lucido traduttore del malessere spirtuale dell’uomo

franz kafka

Franz Kafka occupa un posto di primo piano nell'ambito di una produzione letteraria che ha saputo trarre grande forze creativa dal primo conflitto mondiale, sia per la lucidità con cui lo scrittore ha saputo interpretarlo, sia per l'originalità con cui è riuscito a dare forma alle tensioni esistenziali e sociali dell'uomo contemporaneo, invano alla ricerca di una propria identità e di un ruolo

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Nino Savarese, scrittore classico alla ricerca del dèmone presente nella natura

Nino Savarese

Gli inizi letterari di Nino Savarese sono tra la Voce e la Ronda. Il gusto di questo romanziere di fama internazionale è quello di un frammentista e saggista, inteso ad ingigantire in forme liriche una realtà macerata dalla riflessione critica; accompagnata da una certa nostalgia per una narrativa ricondotta alle fonti di un epos popolaresco e dialettale.

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10 frasi per ricordare Luigi Pirandello a 150 anni dalla sua nascita

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello è uno degli scrittori e drammaturghi più significativi del panorama letterario del '900, vissuto negli anni del crollo del positivismo e nel periodo dell'età giolittiana con la  conseguente crisi dello Stato italiano. Questo senso di disagio si riversa inevitabilmente sull'uomo e l'intellettuale Pirandello che non si riconosce più e fatica a trovare una posizione all'interno della società. Da queste premesse si sviluppa il relativismo pirandelliano e quindi il contrasto tra forma e vita: l'uomo e le cose cambiano in base a chi li percepisce, dunque l'uomo non è uno solo ma ha tante forme: crede di essere unico ma è centomila e alla fine nessuno. Questo nessuno è costretto ad indossare una maschera per relazionarsi con la società, la quale impone dei condizionamenti sociali che impediscono il manifestarsi di una vita autentica. L'unico modo per sfuggire da questa condizione di falsità è la follia: attraverso di essa infatti l'uomo può smascherarsi e svelare il vero io. Questa è ciò che Pirandello definisce,umorismo, sentimento del contrario. 

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