‘Peccato originale’ è il nuovo libro del Professor Salvatore Di Bartolo, edito La Bussola, con prefazione del giornalista Nicola Porro. Un affresco lucido e tagliente sul conformismo di cui l’Occidente moderno è sempre più permeato. L’autore sottolinea come il revisionismo sull’identità e sui valori occidentali stia sempre più espandendosi, annaspando nelle acque ideologiche del politicamente corretto. Nell’antica Roma si chiamava damnatio memoriae, pena attuata contro i nemici del Senato Romano; probabilmente, l’antenata della moderna cancel culture sempre più dilagante nei tempi moderni.
L’autore, che compare sulla copertina del libro, con minuzia e ironia ne traccia l’incidenza analizzando, fra le altre cose, la fenomenologia del ‘’politicamente corretto’’ su più fronti. Oggi l’ideologia woke, che è la matrice ideologica della cancel culture, sta espandendosi esponenzialmente tendendo a condannare il passato sulla base di una sensibilità contemporanea; già George Orwell, in ‘1984’, profetizzava una sorta di cultura della cancellazione. Ma oltre una crisi valoriale che sbeffeggia, quasi, i valori dell’Occidente l’autore pone l’accento su una questione ben precisa: tutti i mali che affliggono il pianeta sembra quasi siano da imputare alla civiltà occidentale.
Da qui il titolo emblematico e profetico del libro: ‘Peccato originale’. Sviscerando le nuove ideologie che predicano inclusione, il Professor Di Bartolo fa luce su qualcosa di illuminante: il maschio bianco, occidentale ed etero, è accusato di essere fautore di guerre, disuguaglianze sociali o cambiamento climatico solo per la sua genesi. Automaticamente ne porta il fardello, una zavorra pungente in cui il senso di colpa nasce dalla sola evidenza di appartenere all’Occidente e quindi, di conseguenza, essere carnefice di tutte le altre civiltà. Le condotte occidentali sono quasi considerate come nemiche da combattere, non elastiche, non più utili: demolite dall’imperversare delle nuove ideologie dominanti che ne scardinano l’essenza.
Di Bartolo riflette – e fa riflettere il lettore che si approccia ai suoi scritti – su un quesito preciso: è davvero giusto ripulirsi le coscienze, nei confronti delle altre civiltà, rinnegando la propria identità e le proprie origini?
Ideologie dominanti e omologazione: uno sguardo ai tempi moderni
Il libro del Professor Salvatore Di Bartolo analizza le varie ideologie dominanti del nostro tempo ponendo, all’interno dello scritto, un decalogo per ognuna di esse: dalla teoria gender, all’ecologismo passando per la cancel culture. Tutto confluisce in un macro-idealismo che ha come obiettivo quello di pungolare un senso di colpa nell’uomo occidentale per via di un antico e glorioso passato. Un ‘Peccato originale’, per l’appunto, che bisogna punire recidendo le proprie radici. Nel tempo del revisionismo e delle concezioni che sono terreno fertile per lo sviluppo di una logica del pensiero unico, diventa pericoloso non accorgersi che questa modalità di riflessione può portare all’eliminazione totale del pensiero critico e, ancora più dettagliatamente, a una omologazione stantia, nonché vuota e pressappochista.
L’intento dell’autore è quindi mostrare al lettore che si approccia all’opera come sia importante fermarsi a riflettere adottando un pensiero complesso: non si tratta di combattere il diverso, ma di non rinnegare la propria essenza per mode consunte, idealismi-trend che in realtà veicolano una crisi di valori. Un esempio sono le tematiche ecologiste; oggi si parla sempre più di green e nel libro, Di Bartolo, definisce l’ecologismo un nuovo marxismo in quanto dietro all’ambientalismo, spesso, si celano logiche di profitto: è facile quindi, oggi, cadere in quello che si definisce greenwashing.
L’aspetto che emerge nel corso della lettura è come sia semplice giungere a un modello preimpostato di pensiero, seguendo tali correnti, che possano portare a un crollo valoriale interno; anche su questo punto, l’autore, fa un parallelismo storico ineccepibile con l’Impero Romano crollato, principalmente, per fattori interni e variabili che anche oggi possono essere riscontrate nell’attuale società. Il rischio è plasmare i cittadini al politicamente corretto, non citandone le conseguenze negative: omologazione ed eliminazione del pensiero critico individuale.
Accogliere la diversità senza dimenticare la propria identità
Il libro del Prof. Salvatore Di Bartolo non è una crociata contro la diversità, né una lotta contro le novità moderne. Non si tratta di voler rifocillare concetti misoneisti, bensì di sottolineare che ogni uomo ha una storia, una propria identità, che deve essere coltivata, ricordata e soprattutto preservata; recidere i legami con il passato, quando si parla di cancel culture, o foraggiare un senso di colpa solo per avere natali d’Occidente significa contribuire alla non-inclusività, invece che al suo contrario.
La lettura solletica il pensiero critico ormai tacito, nel mondo moderno, e pone il lettore di fronte al pensiero complesso a cui, ormai, ci si è disabituati. L’intento dell’autore non è la repressione del diverso, né l’oppressione della libertà altrui ma, anzi, l’accoglimento della diversità senza dover rinunciare alla propria identità facendosi promotore di una libertà che significa soprattutto scelta, e non prostrazione a un pensiero che tenta di assopire le menti e, soprattutto, di creare modelli ideologici omologati e reiterati. Solo essendo coscienti delle proprie origini e dei propri valori si può apprezzare la diversità, accogliendone e ammirandone le differenze.