Il Festival di Cannes 2017 si è concluso ieri 28 maggio con l'assegnazione della Palma d’oro al film The square del regista svedese Ruben Östlund, pellicola provocatoria che ritrae la società contemporanea attraverso il personaggio di Christian, un curatore d'arte moderna e uomo di sano principi morali. Mentre lui sta preparando una mostra che vorrebbe essere un invito all’altruismo alla solidarietà, una serie di eventi surreali come il furto del suo cellulare, un gravissimo errore di comunicazione dei suoi collaboratori lo sprofonda in una crisi esistenziale.
Read More »‘Tutto quello che vuoi’, il racconto poetico di Francesco Bruni
Esiste in ognuno di noi una stanza inaccessibile che nasconde il senso della vita e i ricordi belli e brutti che raccontano la nostra storia, chi siamo. Accedervi è molto difficile. Rappresenta il luogo più intimo e indecifrabile di ogni essere umano. Non è così per Giorgio, l’anziano poeta protagonista del film Tutto quello che vuoi, che trasforma questa stanza in un luogo fisico, il suo studio, ed incide sulle pareti la propria vita rendendola accessibile a chiunque, tranne che a lui.
Read More »‘On the milky road’, il surrealismo provocatorio di Emir Kusturica
Ci fu un tempo felice in cui Kusturica guariva le piaghe delle vittime del cinema cosiddetto d’autore. Non è un mistero, infatti, che nel ventennio 1980-2000 i suoi film straripanti di energia visionaria vinsero i massimi festival toccando il vertice con un capolavoro assoluto come Underground. Separatosi dal geniale musicista Bregovic, invischiato in aspre polemiche politiche, trascinato da uno stile di vita eccessivo e sregolato, però non avaro di contanti e onori, il cineasta bosniaco (però filo-serbo) in seguito si era pressoché ritirato prima di riemergere l’anno scorso con On the Milky Road, che alla Mostra di Venezia fece l’effetto di uno schiaffo in faccia ai sostenitori di un suo definitivo tramonto.
Read More »Wonder Woman: La supereroina DC che conquisterà le sale italiane dal 1 giugno
Diana Prince in arte Wonder Woman è un personaggio mutuato dall’universo della DC Comics, celebre casa editrice americana di fumetti. L’eroina nata dall’idea di William Marston nel 1941 è stata chiamata fin da subito a compiere una missione non di poco conto: rappresentare un modello a cui ispirarsi come già avevano fatto precedentemente Superman e Batman. La sfida lanciata da Marston viene vinta con successo; non solo questa riesce a raggiungere pari livello di fama con gli eroi sopracitati, ma finisce per costituire un vero e proprio simbolo della forza delle donne.
Read More »‘Tredici’, la serie tv targata Netflix che ha diviso la rete
La serie tv Tredici, conosciuta negli Stati Uniti come 13 Reasons Why, è sbarcata sulla piattaforma Netflix il 31 Marzo 2017. La serie è stata creata da Brian Yorkey sull'omonimo romanzo di Jay Asher, autore conosciuto per i suo romanzi indirizzati prettamente al pubblico adolescente e che trattano i temi propri di quest'età. Tredici racconta la storia di Hannah Baker, ragazza suicidatasi prima dell'inizio dell'episodio pilot e che, nelle ore che hanno preceduto la sua morte, ha inviato una serie di tredici cassette (da qui il nome della serie) a tutti coloro che, in minima o grande misura, hanno contribuito a spingerla al suicidio. Il primo episodio vede uno dei più grandi amici di Hannah, Clay Jensen, ricevere il pacco di audiocassette e cominciare a interrogarsi sulla morte della ragazza della quale era segretamente innamorato da anni.
Read More »L’Andromède ritrovata di Rodin in mostra a Milano: l’esaltazione dei valori pittorici della materia
In occasione del centenario della morte di Auguste Rodin (Parigi, 1840- Meudon, 1917), sulla scia delle celebrazioni parigine inauguratesi con un convegno nazionale e una grande mostra dedicati al genio della scultura moderna, l'Italia ricorda l'artista francese con la presentazione di un importante capolavoro, testimone di una affascinante storia della durata di 130 anni. Si tratta della seconda copia tra i tre esemplari attualmente esposti delle cinque di una scultura in marmo bianco che rappresenta la figura mitologica di Andromeda realizzata dall'artista nel 1887 e che dal 4 al 6 maggio è stata presentata in asta per la cura di Artcurial di Milano in via Corso Venezia 22, dopo essere stata ritrovata nel 2017 dai due direttori associati della casa d'asta Stephan Aubert e Bruno Jaubert.
Read More »In morte di Jonathan Demme, eclettico regista degli indimenticabili “Il silenzio degli innocenti” e “Philadelphia”
Il segreto della versatilità di un cineasta come Jonathan Demme, morto lo scorso 26 aprile a New York a causa di un tumore all’esofago di cui era affetto da tempo, sta nell’impronta decisiva della sua formazione professionale. Nato a Rockville Centre nello stato di New York il 22 febbraio 1944 e trasferitosi a Long Island in Florida con la famiglia all’età di quindici anni, sostituisce subito, infatti, allo scarso interesse per l’università la passione per il cinema e per la critica cinematografica in particolare e dopo avere terminato il servizio militare riesce ad entrare nello staff del celebre produttore Joseph E. Levine in qualità di agente pubblicitario. Facendo la spola tra New York e Londra per procacciare investimenti alla United Artists ha la fortuna d’essere presentato alla fine degli anni Sessanta al connazionale Roger Corman, creatore e gestore della mitica Factory, la più prolifica macchina da cinema indipendente mai esistita che ha allevato una nutrita serie di maestri da Coppola a Scorsese e prodotto centinaia di film commerciali, un tempo liquidati con l’etichetta della serie B o dell’”exploitation” e oggi rivalutati nel segno del gusto dell’invenzione linguistica e dell’efficacia della serialità a basso costo. Proprio il vulcanico e geniale Corman, dopo averlo utilizzato in varie mansioni, gli offrirà così la possibilità di scrivere e dirigere “Femmine in gabbia”, il film ribellistico dai risvolti voyeuristici che nel 1974 segna il suo esordio.
Read More »‘Uccidere il cancro’ di Patrizia Paterlini, tra scienza, polemiche e marketing
L’oncologa Patrizia Paterlini in queste settimane è stata un po’ come il prezzemolo, l’abbiamo vista su riviste femminili, testate nazionali, persino a Porta a Porta; il messaggio che porta è di speranza, ma forse non tutto è come ci viene raccontato.
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