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Oscars 2023. Vince ‘Everything Everywhere All At Once’, ma meritava ‘Gli spiriti dell’isola’. Questione di conscience washing

Oscars 2023

Al Dolby Theatre di Los Angeles è andata in scena la 95ª edizione dei premi Oscar, la nottata di premiazione più attesa dell'anno. Quest'anno c'è stato un film dominatore in assoluto, Everything Everywhere All at Once che si è aggiudicato ben 7 statuette su 11 candidature. Il film costruito su più livelli, intrattiene con il suo montaggio e le scene action esilaranti benché sia ridondante e incotrollato. Everything Everywhere All at Once mescola tutti le vite e i generi possibili: kung-fu, wuxia, mélò, fantasy, commedia. È un film di fantasmi che compaiono e spariscono. Tuttavia sembrava la storia di due amici vestita di echi che sembrano provenire da Brecht, Buzzati e Beckett, quella più meritevole della vittoria. Gli spiriti dell'isola è un film sull'amiciziae le sue contraddizioni, ma è anche un film che parla dell'attesa di qualcosa che forse non verrà mai.

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‘Gli spiriti dell’isola’ di Martin McDonagh, un film unico nel cinema contemporaneo, tra nero e grottesco

Gli spiriti dell'sola

Anni Venti, al largo della costa d’Irlanda. Tra abbondanti pinte di Guinness e sentori di bacon e porridge, “Gli spiriti dell’isola” da teatro dell’assurdo si trasforma in tragedia. I volti degli abitanti di Inisherin assomigliano a totem ancestrali, le loro espressioni alle brume del cielo e i loro sentimenti ai fuochi di torba mentre i marosi s’infrangono sulle falesie e gli strapiombi delle montagne fanno da quinta ai paesaggi spazzati dal vento. Il film, che piaccia o respinga, non ha equivalenti nel cinema contemporaneo e anche se avete cercato invano il nome di Inisherin sulle mappe (il luogo è inventato) è escluso che lo possiate dimenticare. Premiato a Venezia e ai Golden Globes (sempre per il miglior attore e la sceneggiatura) e candidato a nove Oscar (con ottime possibilità di vittoria), il film di Martin McDonagh racconta lo strano legame tra il giovane e ingenuo Pádraic e l’anziano Colm con la passione per la musica.

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‘Babylon’ di Chazelle: il facsimile delirante di ‘C’era una volta a Hollywood’ di Tarantino

Chazelle

E tu futuro spettatore sei massimalista o minimalista? La partita di “Babylon” si gioca tutta qui perché il film ha diviso la critica e dividerà il pubblico per le sue smisuratezze, dal costo di ottanta milioni di dollari alla durata di tre ore e dieci, dallo stile frenetico e survoltato al cast capeggiato da Brad Pitt e la regia firmata dal rampante Chazelle divenuto nel 2016 con “La La Land” il più giovane regista della storia degli Oscar a vincere il premio. Che tiri aria di scontro, per fare un esempio, lo indica il dato che i voti ottenuti sui magazine specializzati oscillino da 1 a 9, ma pesa anche l’appartenenza al genere del cinema sul cinema, ovvero un repertorio sterminato, abusato, celebrato e autocelebrativo fitto di molti capolavori e molti bluff, talvolta addirittura più incisivo se utilizzato a margine, fuori contesto e finanche per traslato (vedi la sequenza finale di “The Fabelmans” con la battuta di John Ford).

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I migliori e i peggiori film del 2022

film 2022

In proporzione ai numeri dei biglietti staccati anche nel 2022 un pugno di film belli e brutti potrebbero bastare. Per fortuna o purtroppo ci sono quelli visti in tv e qui il discorso, oltreché allargarsi a dismisura, si farebbe ingarbugliato e per di più superfluo. Infine ci sono da rispettare le categorie: prendersela con i fanti mettendoli in gara con i santi è roba da cinegrilli parlanti. Un minimo di cautela va infine usata con gli interlocutori: tirare fuori dal cilindro titoli cervellotici o invisibili ai comuni mortali è il tipico vizio degli esperti. Per l’agonia delle sale è anche loro un briciolo di colpa.

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L’adattamento cinematografico di Silent Hill 2 è in arrivo dal regista e dal produttore del film originale

silent hill

Nel video caricato dalla casa di Silent Hill, Rui Naito, assistente produttore di Konami e responsabile dello sviluppo IP e cross-media di Silent Hill, ha descritto il film come il "catalizzatore" per i nuovi giochi di Silent Hill. Victor Hadida, produttore dei film originali di Silent Hill, ha contattato Konami con la proposta di realizzare un nuovo film. Questo ha fatto nascere l'esigenza di far rivivere il franchise in concomitanza con la creazione del nuovo film. La regia è affidata a Christophe Gans, che ha diretto il film originale e il classico cult Brotherhood of the Wolf.

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Addio a Jean-Luc Godard, tra i massimi pionieri della storia del cinema

Godard

Jean-Luc Godard è il regista che, insieme agli altri componenti della Nouvelle vague – il movimento che caratterizzò la cinematografia francese sul finire degli anni Cinquanta – ha iniziato una delle rivoluzioni iconografiche più importanti del Novecento e ha cambiato per sempre non solo il modo di fare film e raccontare storie, ma anche il modo di fruirle. In un lasso di tempo relativamente breve, tra il 1960 e il 1967, Godard girò 15 pellicole attraverso cui operò una vera e propria rivoluzione, cambiando i codici stessi del linguaggio cinematografico: un’eredità dalla quale i grandi film d’autore non possono prescindere. Un esempio sono le connessioni stilistiche tra i film di Godard e quelli di Wes Anderson, di Quentin Tarantino o di Xavier Dolan, solo per citarne alcuni.

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Venezia 2022. Vince il documentario “All the Beauty and the Bloodshed” di Laura Poitras

Poitras

Il vincitore del Leone d'Oro alla 79esimaMostra del Cinema di Venezia è il documentario, All the Beauty and the Bloodshed  della regista americana Laura Poitras. Nel 2018, insieme all'associazione da lei fondata, PAIN (acronimo di Prescription Addiction Intervention Now), la nota fotografa Nan Goldin è protagonista di un'azione di protesta presso il MET di New York. È la prima di una serie di contestazioni plateali che puntano alla cancellazione del nome della famiglia Sackler (fondatrice e proprietaria di una delle più importanti case farmaceutiche statunitensi) dall'elenco dei nomi dei sostenitori e dalle sale o donazioni a loro intitolate. Il primo passo simbolico per denunciare le micidiali ricadute del fenomeno noto come "epidemia degli oppioidi", il consumo massiccio e indotto di farmaci a base di ossicodone (che provocano una forte dipendenza e portano a dipendenze maggiori): cento settemila morti per overdose negli Stati Uniti solo nel 2021, con tutte le conseguenze sociali ed economiche derivanti.

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‘Autobiografia di mio padre’, l’esordio narrativo della poetessa Gloria Vocaturo

autobiografia

“Autobiografia di mio padre” è l’esordio nella narrativa della poetessa Gloria Vocaturo, che ha voluto offrire ai lettori un’opera emozionante in cui ricorda l’amata figura paterna e in cui allo stesso tempo omaggia la sua intera famiglia, il perno attorno a cui ruota la sua esistenza. Il romanzo è narrato in prima persona dal padre dell’autrice, Romeo, anche se in realtà è lei stessa a donargli il fiato, le memorie e a riempire gli spazi vuoti; nonostante ciò è come se fosse proprio lui a parlare, mentre si trova in una dimensione trascendente molto vicina ai suoi cari, e anche a noi.

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