Guillermo del Toro e la giuria della 75esima edizione del Festival di Venezia hanno scelto come vincitore del Leone d’Oro il film Roma del pluripremiato regista messicano Alfonso Cuarón, rispettando quindi i pronostici di tutti i maggiori bookmakers. Yorgos Lanthimos, il suo concorrente più accanito e candidato alla vittoria del concorso, ha portato invece a casa il Gran Premio della Giuria per La favorita. Il film The Nightingale, di Jennifer Kent, è stata a vera sorpresa della cerimonia finale perché ha portato a casa il Premio Marcello Mastroianni a un attore o attrice emergente andato a Baykali Ganambarr e il Premio Speciale della Giuria mentre Joel e Ethan Coen hanno vinto il Premio alla Migliore sceneggiatura per La ballata di Buster Scruggs.
Read More »‘L’uomo che uccise Don Chisciotte’, di Terry Gilliam: l’atteso film in uscita il 27 settembre
L’uomo che uccise Don Chisciotte è uno dei film più attesi dell'anno. Il film, diretto da Terry Gilliam, è una storia di fantasia e avventura, ispirata al leggendario protagonista di un classico della letteratura mondiale: il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, pubblicato in due volumi nel 1605 e nel 1615. Terry Gilliam, ex Monty Python e celebre regista di La leggenda del re pescatore, L’esercito delle 12 scimmie, Brazil, Parnassus - L’uomo che voleva ingannare il diavolo e Paura e delirio a Las Vegas, ha lavorato al progetto per quasi 25 anni dopo che vari tentativi di realizzarlo sono stati funestati e interrotti da ogni possibile disavventura produttiva, facendogli guadagnare la fama di film maledetto.
Read More »‘Solaris’, uno dei migliori film di fantascienza degli anni ’70, torna in DVD in versione restaurata: dal cosmo alla psiche umana
Torna in DVD la versione restaurata di uno dei migliori film di fantascienza degli anni settanta, Solaris, film che celebra un lungo viaggio che inizia nel cosmo per finire nella psiche umana. Lo psicologo Kris Kelvin (Donatas Banionis) sta per partire alla volta del pianeta Solaris attorno al quale orbita una stazione spaziale sovietica. Si tratta di un compito molto delicato perché le autorità vorrebbero mettere fine alla sua missione scientifica – volta alla ricerca di forme di vita intelligente – poichè, dopo un inizio promettente, si è improvvisamente bloccata. Si sono inoltre verificati strani fenomeni che hanno messo in dubbio l’equilibrio mentale degli ultimi tre occupanti della Stazione.
Read More »Dannunzianesimo tragico e gusto per la ricercatezza nei film ‘aristocratici’ di Luchino Visconti
Nel marzo del 1976, dopo aver visionato il primo montaggio del suo ultimo film: L’innocente, tratto dal celebre romanzo di Gabriele d’Annunzio, si spegneva a Roma, Luchino Visconti di Modrone, Nobile dei duchi, Duca di Grazzano Visconti, Conte di Lonate Pozzolo, Signore di Corgeno, Consignore di Somma, Consignore di Crenna, Consignore di Agnadello, Patrizio Milanese. Questi i suoi titoli nobiliari. Non è affatto superfluo, come qualcuno potrebbe pensare, ricordare chi fosse e da dove provenisse il regista milanese, perché il tempo della scienza, misurabile, regolare, rettilineo non esaurisce mai il tempo della durata, composto da ricordi e interiorità, come ci avrebbe insegnato Bergson e come ce lo ha rivelato nel suo capolavoro de La recherche, Marcel Proust.
Read More »‘Unsane’, il nuovo film di Soderbergh girato con un IPhone 7
Nell’aridità delle sale cinematografiche, vuote e abbandonate come solo sanno esserlo durante i mesi estivi, c’è un titolo ad essere sulla bocca di tutti: Unsane, girato da Steven Soderbergh interamente con un iPhone 7, la cui camera integrata è stata potenziata da una app in grado di gestire fuoco, esposizione e temperatura. Il mezzo espressivo è unico, ma il risultato è elettrizzante, diramandone le potenzialità e gli esiti ovunque.
Read More »Ricordando Ingmar Bergman a 100 anni dalla sua nascita: ‘Crisi’, dal fiasco alla storia del cinema
Per il centenario della nascita di Ingmar Bergman la Svensk Filmindustri e la Ingmar Bergman Foundation hanno concesso la proiezione del nuovo restauro del Settimo Sigillo e di Ciò non accadrebbe qui, la spy story anticomunista disconosciuta dal regista svedese, al festival de Il Cinema Ritrovato promosso dalla Cineteca di Bologna. Ingmar Bergman è stato un regista, sceneggiatore e drammaturgo ed è considerato uno dei maestri della cinematografia mondiale. Il suo film più famoso è Il posto delle fragole (1958), pellicola che gli è valsa un ricovero per esaurimento nervoso, ma anche l’Orso d’oro al Festival di Berlino e il premio della critica al Festival di Venezia. L’enorme influenza che l’opera di Bergman ha avuto sui registi europei l’ha reso un punto di riferimento per il cosiddetto cinema d’autore. Del regista svedese, Jean-Luc Godard ha detto: «Ingmar Bergman è il cinema dell’istante», mentre Michael Winterbottom l’ha recentemente nominato nell’intervista che uscirà sul numero cartaceo di Fabrique.
Read More »‘Dogman’, il noir di Matteo Garrone che parla di morte e di angoscia
L’oscura pulsazione di un non-luogo dove le persone possono al più sopravvivere. Edifici che sembrano disabitati anche quando non lo sono, strade sterrate, spiagge luride, luci che brillano solo all’alba, locali come buchi aperti sul nulla, recinti e muri scrostati, un mondo di discarica, una latrina da cui non è possibile tirarsi fuori. Dogman, il film di Matteo Garrone non è un sado-thriller qualunque o un report di cronaca nera dalle venature splatter, né tantomeno un saggio autoriale improntato a una morale consolatoria oppure (fa lo stesso) sociologica: Dogman è un racconto di morte che ha per protagonista il male, quello che contagia, ammala, fa diventare i buoni cattivi e viceversa, si trasforma fatalmente in vendetta e sembra non avere senso finché non ne acquista uno nella logica della narrazione.
Read More »Cannes 2018: vince meritatamente il delicato film giapponese ‘Hoplifters’ di Kore-eda Hirozaku. Premiati anche gli italiani Garrone e Rohrwacher
La 71ª edizione del Festival di Cannes è terminata con le melense e prevedibili dichiarazioni anti-Weinstein di Asia Argento che con l'arte del cinema c'entra ben poco, l’assegnazione della Palma d’Oro e diversi altri premi, da parte della giuria presieduta da Cate Blanchett. Ad aggiudicarsi la Palma d’oro per il Miglior Film è la pellicola drammatica giapponese Shoplifters di Kore-eda Hirozaku. La giuria della kermesse francese ha premiato entrambi i film italiani in Concorso assegnando la Palma d’Oro per la Migliore Interpretazione Maschile a Marcello Fonte, protagonista di Dogman,un racconto di morte che ha per protagonista il male, quello che contagia, ammala, fa diventare i buoni cattivi e viceversa di Matteo Garrone, che ha ricevuto il riconoscimento da Roberto Benigni e ha dichiarato: “Ringrazio Matteo che ha avuto il coraggio e la follia di volermi con sé”. La pellicola girovaga ma e poco riuscita Lazzaro felice di Alice Rohrwacher che deve molto al cinema del compianto Ermanno Olmi, ha, invece, ottenuto il premio per la Migliore Sceneggiatura e la regista ha ringraziato la giuria e la sua presidentessa per aver preso sul serio una sceneggiatura così bislacca, così come i bambini prendono sul serio i giochi.
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