Il cinema italiano è in lutto per la morte, a 84 anni, del regista e sceneggiatore Ettore Scola. Nato a Trevico, in provincia di Avellino nel 1931, Scola, dopo aver collaborato durante il periodo universitario con un giornale umoristico per il quale disegna, dalla metà degli anni Cinquanta, comincia a scrivere sceneggiature con Ruggero Maccari per alcuni dei più popolari registi italiani come Mattoli, Steno, Zampa, Loy, Bolognini, Bianchi, Salce, sino ad arrivare a firmare i copioni de Il sorpasso (1962) e de I mostri (1963) di Dino Risi, oltre a molti film di Antonio Pietrangeli, uno su tutti: Io la conoscevo bene (1965) con protagonista Stefania Sandrelli e che gli consente di vincere il Nastro d'Argento per la migliore sceneggiatura. Nel 1961 è assistente alla regia nella pellicola di Carlo Lizzani Il carabiniere a cavallo, per poi esordire nel 1964 con il film Se permettete parliamo di donne (1964) con Vittorio Gassman come protagonista tra varie figure femminili, seguito da La congiuntura (1965) e dall'episodio Il vittimista con Nino Manfredi del film Thrilling.
Read More »Il cinema anarchico e visionario di Sam Peckinpah
Anarchico e visionario come può esserlo solo un ribelle che non conosce regole, il regista e attore statunitense Sam Peckinpah (Fresno, 21 febbraio 1925 – Inglewood, 28 dicembre 1984), si fa avanti sulla scena cinematografica nel 1961, dopo aver servito nei Marines, essersi laureato alla University of Southern California ed aver lavorato per la televisione, con un western impregnato di disperazione e di disprezzo che rappresenta la negazione stessa del genere: La morte cavalca a Rio Bravo.
Read More »Robert Bresson, scrutatore dei destini umani
Considerato universalmente uno dei più grandi maestri del minimalismo, il regista e sceneggiatore francese Robert Bresson, Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia del 1989, è stato un intellettuale rigoroso, come il suo collega René Clair. Ma se Clair amava scherzare sui destini umani, Bresson ne ha scrutato impassibile il fluire, osservando il cammino del male nell'animo dei suoi personaggi o seguendone il lungo riscatto, senza intervenire in alcun modo.
Read More »“Nessuno si salva da solo”: l’abulimia dei sentimenti
Nessuno si salva da solo è l'ultimo frutto dell’alleanza strategica (ma non sempre del tutto efficace) tra Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, scrittrice ormai acclamata e amata dal pubblico. Dopo gli ottimi risultati di Non ti muovere (2004) e Venuto al mondo (2012), la coppia sforna ancora un discreto film in cui si descrive amaramente e tramite metafore visive evidenti il drammatico epilogo di un matrimonio tra due quarant’enni. Grazie al soggetto di Mazzantini la rievocazione della lunga storia d’amore e di rancore tra i protagonisti è sintetizzata nelle scene di rabbia, liti, ma anche passione travolgente che trascinano il pubblico nel vortice della irrevocabilità del dolore.
Read More »“Si alza il vento”, il volo contro la guerra di H. Miyazaki
Si alza il vento (Giappone,2013) è l’ultimo lungometraggio del celebre cineasta giapponese Hayao Miyazaki, ritiratosi dalle scene proprio dopo l’uscita di questo film. La pellicola, firmata rigorosamente dallo Studio Ghibli, è stata candidata a numerosi e prestigiosi riconoscimenti, come l'Oscar al miglior film d'animazione, il Golden Globe per il miglior film straniero e il premio della Japanese Academynella categoria animazione dell'anno
Read More »Frank Capra, cantore del New Deal e dell’America fiduciosa
Il regista di origine italiana Frank Capra è stato il vero cantore del New Deal e dell'America fiduciosa, cui è stato anche affidato il compito, nel momento dell'entrata in guerra, di spiegare ai connazionali le ragioni del conflitto con la serie di sette film di montaggio Perché combattiamo (1942-45), dopo aver girato successi come La donna del miracolo (1931) satira sulle sette protestanti in America interpretato da Barbara Stanwyck, attrice protagonista anche nel surreale Proibito (1932), il realistico e fiabesco Signora per un giorno (1933), realizza il celeberrimo Accadde una notte (1934)
Read More »Il cinema scandinavo tra il 1921 e il 1964: Sjöström, Dreyer, Molander, Sjöberg
Il cinema scandinavo ha tentato più volte, per fattori economici, di esportare film e autori, una cultura propensa allo scavo psicologico, all'introspezione, che hanno lasciato delle tracce evidenti nel cinema tedesco e anche on quello americano, dato che è stata la peccaminosa Hollywood a chiamare alla sua corte attori del calibro di Greta Garbo, Lars Hanson, registi come Mauritz Stiller e Victor Sjostrom
Read More »La potenza visiva di Akira Kurosawa
La conoscenza del cinema nipponico in Occidente risale alla Mostra di Venezia del 1951, anno della proiezione di Rashomon di Akira Kurosawa che si aggiudica il Leone d'oro e l'anno successivo l'Oscar come miglior film straniero. Il film riflette sulla natura dell'uomo e sulla sua predisposizione alla menzogna, guidata: verità e desiderio di giustizia non contano, conta solo la salvaguardia del proprio onore. Ma Kurosawa va oltre, e riflette su un'altra forma di menzogna che è l'immagine del cinema stesso.
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