Il mulino del Po: si contano forse sulle dita, e ogni anno scemano, e per scoprirli bisogna andare apposta a cercarli, chi non percorra il fiume in barca. Tanto pochi, nella vastità molle e potente del fiume serpeggiante, li nascondono o li lasciano appena intravedere, qua un gomito, là un ciglio d’argine, altrove un lembo di golena boscosa, o le svolte della strada rivierasca.
Read More »‘Il cuore delle cose’ di Natsume Soseki. Un tesoro dimenticato
Nel 1999, all’alba del nuovo millennio, il Los Angeles Times organizzò un simposio dedicato ai “tesori dimenticati” della letteratura del novecento. Kundera, ad esempio partecipò consigliando la lettura de L’uomo senza qualità di Musil ("È attraverso le situazioni dei suoi personaggi che Musil raggiunge un’ineguagliabile diagnosi esistenziale del nostro secolo …”). Al simposio un altro scrittore, Simon Leys, sinologo e storico dell’arte di origine belga, selezionò invece quattro opere, già “giustamente famose”, ma che non hanno “raggiunto il più ampio numero di lettori che chiaramente meriterebbero.” Fra queste era uno degli ultimi romanzi del forse più celebre degli scrittori giapponesi del novecento, Il cuore delle cose di Natsume Soseki – del 1914, titolo che tenta di rendere un termine giapponese intraducibile, Kokoro (che Nicoletta Spadavecchia diede nell’edizione Neri Pozza – poi Beat – del 2001; se ne pubblicò una versione intitolandola semplicemente Anima).
Read More »‘Vita in Egitto’ di Enrico Pea. Racconto da dove è partita la rinascita della letteratura italiana
Nel 1949, la Mondadori pubblica Vita in Egitto di Enrico Pea. Nonostante da decenni manchi una ristampa, questo titolo ha un’importanza capitale non soltanto per il gran pezzo di letteratura che rappresenta, ma anche per l’incredibile testimonianza che contiene. In queste pagine, infatti, Pea fa un resoconto estremamente espressivo e concreto degli anni da lui vissuti in Egitto, per esattezza ad Alessandria, gran metropoli mediorientale. In questa opera lo scrittore seravezzino ci fa dono di pagine roventi; questo non solo in virtù dell’arido sole alessandrino, che tanto volentieri cuoce la carne degli uomini, ma anche per il turbinio di passioni politiche, amorose, artistiche e religiose che muovono le zone più umili della città, e che sono racchiuse in questa opera.
Read More »Leonel Rugama, il poeta bandito di Dio, ucciso a vent’anni
Preferì la via della giungla, e iniziò a scrivere versi. La storia di Leonel Rugama affascina per disparità: non aveva il fisico del guerrigliero, la postura del rivoluzionario, l’estro per la violenza. Al contrario, lo ricordano sorridente ma pudico, gentile; se si trattava di giocare alla guerra, deponeva l’arma giocattolo, rifiutava. Aveva un certo talento nel gioco degli scacchi; curava il corpo perché fosse teso come una corda; correva ripetendo i Salmi; aveva una Bibbia in tasca e la fede nella lotta. O meglio, come disse, più tardi, redigendo una sorta di agiografia, il suo direttore spirituale, “la fede si era accresciuta nella lotta”.
Read More »‘Casa d’altri’, il minimalismo esistenziale di Silvio D’Arzo
Silvio D'Arzo in "Casa d'altri" fonde armoniosamente il minimalismo esistenziale (ovvero la noia, la povertà di stimoli, di relazioni sociali) e il minimalismo narrativo. Secondo molti critici di oggi e secondo molti esponenti della neoavanguardia si può scrivere anche di niente, senza una trama avvincente, addirittura senza una trama.
Read More »‘Troppo tardi’ di Carlo Cassola. Le contraddizioni dell’animo umano secondo uno scrittore ormai dimenticato
È ormai caduto nel dimenticatoio Carlo Cassola, che ha vinto a suo tempo premi letterari importanti come lo Strega e il Bagutta. Non rientra ormai nei canoni letterari. Gli italianisti a stento lo citano. Il suo nome ed i suoi romanzi sono caduti nell'oblio. Eppure negli anni '60 e' 70 aveva una grande popolarità e vasto consenso. Le sue opere avevano avuto notevole risonanza nel pubblico.
Read More »‘Yoga’: il male di vivere secondo Emmanuel Carrère in un romanzo che non parla, per fortuna, di yoga
Avrebbe dovuto intitolarlo Tai chi, ma si sa, lo yoga attira molto di più, è più famoso. L’idea di Carrère, in effetti, era proprio quella di scrivere un libro sullo yoga, anzi, “un libro arguto e accattivante sullo yoga”, che si sarebbe dovuto intitolare “L’espirazione”. Perché questa scelta? Perché Carrère pratica da trent’anni, tra alti e bassi, nonostante lui stesso si definisca un “meditante della domenica”, e perché lo yoga vende e tira di brutto. Infatti questo libro sta vendendo molto bene, tutti ne parlano, Carrère può esserne contento, lui e il suo ego enorme (se lo dice da solo, da sempre, ne è consapevole) anche se soffre per non essere famoso e acclamato come Michel Houellebecq, che infatti dice spudoratamente d’invidiare.
Read More »‘Il mondo di ieri’ di Stephen Zweig, un memorabile affresco dell’Impero austro-ungarico
"Il mondo di ieri" di Stephen Zweig, scrittore austriaco ebreo di successo negli anni '20 del Novecento, è una autobiografia illuminante, che fa piena luce sia sulla sua vita che sulla sua epoca. Il libro è caratterizzato da riflessioni e ricordi, intesi in senso guicciardiano. Scritto tra il 1939 ed il 1941 in Brasile, dove l'autore si era rifugiato, Il mondo di ieri, annovera aforismi, massime, avvertimenti, però a differenza del segretario fiorentino Zweig non si impegna nella scrittura breve, non è discontinuo né frammentario, anzi è un accumulatore seriale di aneddoti e ricordi, pur tuttavia sempre racchiusi in una forma organica, lineare e razionale.
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