Dopo aver vinto il concorso per la realizzazione del logo delle celebrazioni per i 2500 anni della Fondazione di Napoli, Rita Zunno presenta il suo progetto Etimoincerto, con l'esposizione "Silenzi e il sussurare dei Myosotis" che per la prima volta la vede protagonista creativa di opere grafiche dedicate al silenzio, utilizzando tecniche digitali su supporti come specchi, carta e dibond. La giovane graphic designer, che sigilla con il suo logo i festeggiamenti dei 2500 della Fondazione del capoluogo partenopeo, esprime la sua parte più intima in questa mostra a cura di Giovanni D'Alessandro dal 21 al 27 febbraio nella galleria Fatti d'Arte ad Aversa.
Read More »Simone Cristicchi tra intolleranza progressista e arte
In questi giorni sanremesi sta tenendo banco tra le polemicucce, quella sulla canzone del cantautore Simone Cristicchi, "Quando sarai piccola", tacciata di paraculismo. Al netto degli interventi di chi critica Cristicchi perché vicino agli ambienti di Pro Vita e non di sinistra, sorprende che un artista non possa parlare di temi non mortiferi, con romanticismo, senza che venga accusato di voler vincere facile. Cristicchi non apologizza l'eutanasia, non esalta i diritti civili, non spinge i diktat del progressismo più estremo. Cristicchi, che da sempre tratta temi delicati e drammatici, canta la propria esperienza, in cui molte persone si sono riconosciute.
Read More »Addio a David Lynch, cacciatore di misteri
Mistero, doppio, mutamento di identità. Il grande risultato dei film di David Lynch risiede nella fascinazione di questi tre aspetti e nella capacità di abbattere la distanza tra spettatore e schermo. Invece di consentire la prossimità immaginaria che domina nel cinema mainstream, i film di Lynch coinvolgono lo spettatore nella loro stessa struttura. La struttura di un film di Lynch altera la situazione di visione cinematografica stessa e priva lo spettatore del senso di fondo di rimanere a una distanza di sicurezza da ciò che accade sullo schermo.
Read More »A Natale riscoprite di San Casciano dei Bagni di Siena!
La terra d'Italia ha partorito. Un pezzo dopo l'altro: "guardami", sembra dire, "io sono viva, ancora! Sono eternamente viva e mi rifugio nei morti che sono più vivi di voi, ma che siete già morti". L'italiano ignorerà, un'altra volta. Passerà dritto mentre attacca l'asino dove vuole il padrone, mentre è colto dall'ennesimo attacco di panico dovuto alla polarizzazione, mentre farebbe di tutto pur di avere istantanea gratificazione: l'unica lotta che si ricorda di condurre. Ignorerà, troppo preso dal voyeurismo politico, dalle trappole del prossimo natale progressista e stitico, solo lucette, niente Dio nelle case di chiunque, troppo invadente, troppo impegnativo, troppo richiamo a un mondo di integrità che suggerisce nella più privata coscienza di costruirsi un pensiero critico per ribaltare le sorti di una generazione diretta verso l'autoannullamento.
Read More »Salvador Dalì, tra arte e mito. A Roma la mostra del maestro del surrealismo
Sogno, realtà e un modo di raccontare il mondo che spazza via ogni logica per creare nuove strutture. Dal 25 gennaio al 27 luglio Roma ospita Salvador Dalì, tra arte e mito, la mostra dedicata al grande maestro del surrealismo, organizzata da Navigare presso il Museo Storico della Fanteria dell'Esercito Italiano e allestita dal curatore di mostre internazionali Vincenzo Sanfo, con il supporto di un comitato internazionale. La mostra gode del patrocino della Regione Lazio, di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e di Oficina Cultural de la Embajada de España.
Read More »Tossicità. L’emozione ha sostituito la ragione
Toxic town. Tossicità. Tossicità che castra ogni libera determinazione dei rapporti. Paroloni? Neanche troppo. L’epoca dell’infantilismo comincia così, sostituendo la ragione con l’emozione per leggere e gestire i fatti del mondo, in uno stato di agitazione emotiva permanente in cui l’opinione autoritaria soppianta l’idea autorevole. Sembra un’insulsa – e un po’ pretestuosa – cantilena, ma in realtà è la traduzione lirica di gran parte dell’incubo psicologico che anima le nostre vite sociali. Un esempio sta nell’ideologizzazione di ogni cosa esistente, atto primo del peggior politicamente corretto.
Read More »Essere donne tra gli estremismi femministi di oggi
Solo un pensiero verticale e salato: strappate le donne dalle mani dell’estremismo femminista. Ma anche gli uomini. Poveri maschiacci occidentali di cui è sempre colpa. Per non riuscire a lavorare sotto una valanga di stress, per essere sempre meno padri e amanti focosi, per non riuscire più a stabilire rapporti di virilità - che come abbiamo visto in un recente articolo di questa dinamitarda rubrica, non è una parolaccia - alla base dell’educazione e del rapporto con i propri figli, che generano ritualità necessaria a identificare e fortificare i ruoli, le funzioni, a generare esempio, non a partorire mostri del patriarcato. Sempre colpa loro, o meglio nostra, anche mia, luridi immaturi, infanti della coscienza, violentatori preventivi, indegni di vivere il migliore dei mondi possibili, quello in cui il progresso sociale si fa, troppo spesso, estinguendo tutto ciò che si pone come alternativo all’imposto.
Read More »‘Giurato numero 2 ‘, l’ambiguità morale secondo Clint Eastwood
Cinquant'anni dopo che Roland Barthes e Michel Foucault hanno avviato la demolizione del concetto di autore, sottolineandone l'inadeguatezza come fonte di significato, la critica cinematografica oscilla ancora tra approcci devoti e cauti alla questione. I primi, come se fossero improvvisamente liberati dalla repressione del loro entusiasmo, abbracciano con tutto il cuore l'autore come pratica euristica e propongono di usarlo come fonte di analisi esplicativa. I secondi, spesso allineati al pensiero post-strutturalista, cercano di delineare i modi in cui gli autori influenzano la circolazione della loro opera senza cadere nella trappola di difendere la reificazione borghese della loro posizione. Tra questi ci sono stati tentativi di affrontare i contesti storici e istituzionali degli autori, che hanno spesso ridotto la loro funzione a meri partecipanti alla commercializzazione del cinema, insieme a una ripresa di studi che si aggrappano ancora alla capacità dell'autore di mobilitare aspetti dell'identità, ad esempio, attivando fantasie sulla capacità degli spettatori di avere il controllo del significato ed esprimersi.
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