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‘Millennium-Quello che non uccide’, l’anteprima mondiale oggi al Festival di Roma

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Millennium - Quello che non uccide, il nuovo attesissimo film della saga ‘Millennium’, sarà in anteprima mondiale oggi, 24 ottobre, alla Festa del Cinema di Roma e dal 31 ottobre al cinema. Mercoledì 24 ottobre alle 19.30 alla Festa del Cinema di Roma sarà presentato in anteprima mondiale Millennium – Quello che non uccide, il primo adattamento cinematografico del quarto romanzo della saga ‘Millennium’, scritto da David Lagercrantz (edito in Italia da Marsilio Editori), che ha raccolto il testimone di Stieg Larsson - autore dei primi tre libri. Alla première del film, che sarà dal 31 ottobre al cinema grazie a Warner Bros. Pictures, saranno presenti anche il regista Fede Álvarez, l’attrice protagonista Claire Foy, Sverrir Gudnason, Sylvia Hoeks insieme a Synnøve Macody Lund e Andreja Pejić per un saluto al pubblico.

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‘A star is born’ di Bradley Cooper: la quarta versione di una fiaba senza tempo

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Un bancomat per la gloria del cinema. Oppure, il parere di Barbra Streisand, una storia fatta per essere riraccontata ogni vent’anni. C’è poco da fare, l’attuale A Star Is Born, “E’ nata una stella” non a caso è la quarta versione (sarebbero cinque contando il prototipo del ‘32 A che prezzo Hollywood? di Cukor, di cui E’ nata una stella di Wellman del ‘37 fu il primo remake) di una fiaba perenne che, nella sua perfetta parabola hollywoodiana, incarna una delle mitografie schermiche più irresistibili. Da qui la necessità di un giudizio critico che cammini sul filo dell’acrobazia: approvare gli spettatori che andranno a vederlo anche più di una volta e nello stesso tempo prenderne le distanze.

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‘Paterson’: quel dono di uno sguardo particolare sul mondo secondo Jarmusch

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Paterson, New Jersey: Paterson si sveglia tutte le mattine tra le 6 e 10 e le 6 e 30, abbracciato alla moglie, nel letto che abbandona metodicamente per recarsi al lavoro; guida l’autobus n. 23 “Paterson“. Il surreale protagonista di una noiosa vita di cittadina ne porta lo stesso identico nome, Paterson. A ben pensarci, umoristicamente, il regista Jim Jarmusch ha scelto Adam Driver per guidare: “driver” in inglese significa “colui che guida”. A connotare la quotidianità scandita dagli stessi ritmi e dalle stesse cose che si ripetono uguali a se stesse, anche il collega di origini indiane che immancabilmente ogni mattina si lamenta per qualcosa; la moglie, o il gatto col diabete o un fastidioso prurito alla schiena. Ma al suo "come va"? Paterson risponde sempre nella stessa maniera "Io? Tutto bene".

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‘Opera senza autore’: la ricerca dell’identità artistica secondo Henckel von Donnersmarck

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Alquanto incomprensibile, oltre che molesta, ci è sembrata la noncuranza con cui alla Mostra di Venezia è stata accolto Opera senza autore di Henckel von Donnersmarck, già regista del capolavoro Le vite degli altri vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero nel 2007. C’entrano anche, va da sé, i 188 minuti di durata che hanno favorito l’uso e abuso di definizioni come polpettone, fumettone o feuilleton, ma non è detto che uno stile piano e un tono affabulatorio debbano per forza scadere nella pochezza delle fiction da prima serata tv: liberamente ispirata alla biografia del settantaseienne pittore tedesco Gerhard Richter, infatti, la cavalcata attraverso i periodi cruciali della storia patria nel secolo breve riesce a utilizzare l’evoluzione psicologica dei personaggi per fare emergere con onestà sentimentale e perspicacia concettuale alcuni dilemmi, risaputi ma certo non risolti, sul significato universale dell’arte e sui livelli di resistenza, camuffamento o collaborazionismo che per non soccombere il talento può concedersi.

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‘L’uomo che uccise Don Chisciotte’ di Terry Gilliam raccontato in 8 scatti

L'uomo che uccise Don Chisciotte del regista Terry Gilliam è arrivato nelle sale lo scorso 27 Settembre. Il film prodotto da M2 Pictures dopo circa 25 anni è finalmente sotto le luci della ribalta. Nel cast figurano nomi noti nel panorama cinematografico: Adam Triver, Jonathan Pryce, Stellan Skarsard, Olga kurylenko, Oscar Jaenada, Jason Watkins, Sergi Lopéz, Rossy de Palma, Hovik Keuchkerian e Jordi Mollà. L'uomo che uccise Don Chisciotte è una storia di fantasia ispirata al leggendario Don Chisciotte. Terry Gilliam ha diretto i suoi attori tra terre spagnole e portoghesi ed è riuscito a regalare al pubblico un prodotto pregevole anche se con tempi lunghi. Gli appassionati guardando il film faranno un salto nel passato e avranno la possibilità di "viaggiare" con due personaggi intramontabili della letteratura Don Chisciotte e il Sancho Panza augurandosi che questo non sia davvero l'ultimo lavoro di Gilliam.

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‘L’uomo che uccise don Chisciotte’ di Terry Gilliam: la rivendicazione del primato della fantasia sulla realtà

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Un film atteso 25 anni, realizzato tra molte difficoltà e che nella prima stesura, la quale si basava su un semplice viaggio indietro nel tempo da realizzarsi con un budget colossale, vedeva nel cast un giovane Johnny Depp, Jean Rochefort (scomparso lo scorso anno) e Vanessa Paradis, che rende onore allo spirito e al linguaggio della geniale e celeberrima opera di Cervantes, Don Chisciotte, il libro più giocondo e allo stesso tempo assennato che il lettore possa mai immaginare, come recita il prologo. Il regista visionario Terry Gilliam per il quale la follia, il grottesco e l'irrazionalità sono il sale della vita e la cifra dei suoi film (l'indimenticabile serie di esilaranti gag dei Monty Python, Brazil, La leggenda del re pescatore, Le avventure del Barone di Münchausen, L'esercito delle dodici scimmie, Paura e delirio a Las Vegas, Parnassus-L'uomo che voleva ingannare il diavolo), nel suo L'uomo che uccise Don Chisciotte, riflette sul senso della follia, dell'illusione, del credere fermamente alle propria immaginazione per sentirsi utili a questo mondo.

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“Due sotto il burqa”: una divertente critica all’integralismo ad opera di una regista iraniana

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Due sotto il burqa è una brillante commedia degli equivoci ed un’intelligente critica all’integralismo, raccontato da Sou Abadi, una regista iraniana naturalizzata francese. Ridere dell’integralismo non è facile, Abadi lo sa bene, ma, come ha spiegato in un documentario presente nel DVD, “l’umorismo aiuta a rendere sopportabile l’insopportabile”.

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