Negli anni ’70 la cinematografia e la televisione cominciano a seguire filoni eterogenei che rispecchiano l’incertezza dei tempi, data dalla tensione provocata dalla guerra fredda tra Stati Uniti e Russia, ma anche dalla crescente violenza di matrice terroristica che investe l’Italia nei così detti “anni di piombo”.
Read More »Addio a Franco Zeffirelli, regista al servizio dell’opera lirica e della letteratura
Gian Franco Corsi Zeffirelli, regista e sceneggiature lirico e raffinato, votato alla forma e all'estetica, è stato anche senatore della Repubblica, eletto nelle file di Forza Italia. Zeffirelli vinse numerosi David di Donatello per film quali "Fratello Sole e Sorella Luna" e "Amleto", con "Romeo e Giulietta" vinse anche un Nastro d’Argento. Su iniziativa del presidente della Repubblica nel 1977 fu nominato Grand Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. A suo nome a Firenze è intitolato un museo-fondazione curato dal figlio, Pippo Zeffirelli, che si trova in piazza San Firenze, e che contiene al suo interno oltre 250 fra oggetti e cimeli legati alla sua carriera artistica.
Read More »Cannes 2019: vince il thriller coreano ‘Parasite’ di Bong Joon-Ho
Cala il sipario sull’edizione 72 del Festival del Cinema di Cannes che anche quest'anno ha presentato pellicole variegate e di elevatissima qualità. A trionfare è stato il coreano Bong Joon-Ho, con la pellicola Parasite. un thriller crudelissimo dai risvolti horror. La storia è quella di una famiglia di disoccupati, i Ki-taek, ossessionati dalla ricca famiglia Park al punto da invadere la loro vita quotidiana. Bong Joon-Ho, già regista di Snowpiercer, era stato a Cannes nel 2017, quando aveva presentato Okja, il primo film Netflix proiettato in Concorso nell'unico anno in cui il colosso streaming veniva accolto nella selezione ufficiale del Festival sulla Croisette. Quel film era stato bocciato in partenza, in maniera simbolica dalla giuria di Pedro Almodóvar che all'epoca dichiarò: "non possiamo certamente dare la Palma d'oro a un film che non arriverà nei cinema". Adesso il regista coreano vive il momento di trionfo: il suo film ha recentemente trovato una distribuzione in Italia. Sarà infatti Academy Two a lanciarlo nelle sale italiane.
Read More »‘I fratelli Sisters’: il western schizofrenico dal respiro antico di Audiard
Il nero che occupa l’intera superficie dello schermo è squarciato da uno sparo, poi due, poi tre; risuonano poco distanti due voci secche e concitate… ed ecco che dal buio della notte emergono le sagome spettrali dei fratelli bounty killers. …
Read More »Ricordando Sergio Leone a trent’anni dalla sua scomparsa
Il giovane Leone nasce, respira, mangia, beve con il cinema. Il suo campo d'allenamento è costituito da un genere molto in voga negli anni 50, il cosiddetto "peplum": per questi "filmoni" in costume scrive diverse sceneggiature, fino ad arrivare alla prima regia, subentrando nel 1959 a Mario Bonnard per completare Gli ultimi giorni di Pompei e, finalmente, nel 1961, tutto solo dietro la macchina da presa per Il colosso di Rodi. Archeologia, di fatto. Impossibile, assolutamente impossibile spiegare ai ragazzi d'oggi che cosa significavano quei film per il pubblico del tempo.
Read More »In memoria di Kubrick: ‘2001: Odissea nello spazio’, il capolavoro che ci fa sperimentare la sete di comprensione
Sottraendo il capolavoro 2001: Odissea nello spazio a interpretazioni immediate - aprendolo quindi a infinite interpretazioni - Kubrick, che ha rappresentato una potente esperienza visiva intorno alla quale lascia tutti liberi di specularci come vogliono, ci lascia soli di fronte al monolito, un significante privo di significato. Ci fa sperimentare la sete della comprensione, assieme all'impossibilità di oltrepassare i limiti della comprensione. Durante la visione siamo in assenza di gravità, presi dalla vertigine, rapiti dal fascino di immagini, suoni e musiche di un film quasi privo di dialoghi. "Le scene più forti, quelle di cui ci si ricorda, non sono mai scene in cui delle persone si parlano, ma quasi sempre scene di musica e immagini": in nessun altro film Kubrick è stato tanto fedele a questo suo assunto quanto in 2001: Odissea nello spazio.
Read More »Oscar 2019: vince ‘Green Book’ che tratta ancora una volta il tema del razzismo in maniera stereotipata
Alla fine, tra le immancabili polemiche, l’ha spuntata “Green Book” di Peter Farrelly nella corsa per il titolo di miglior film alla 91ª edizione degli Academy Awards a Los Angeles, i premi Oscar del cinema statunitense assegnati dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences. “Green Book” ha sbaragliato i concorrenti più agguerriti, in primis “Roma” e “La favorita” (forti di 10 nomination). Non ci sono stati grandi dominatori nel corso della serata ma le statuette sono state distribuite in maniera pressoché omogenea. Il bottino più ricco è andato a “Bohemian Rhapsody” (4 premi, tra cui l’attore Rami Malek), “Green Book” (3 Oscar: film, attore non protagonista Mahershala Ali e sceneggiatura originale), “Roma” (3 titoli: regia, film straniero e fotografia) e al colossal Marvel “Black Panther” (3 premi tecnici). Una cerimonia senza conduttore, dall’andamento composto ma poco incisivo, con una staffetta di star a conferire i premi. Preziose le performance musicali live, tra cui la scarica rock dei Queen in apertura di serata e il sontuoso duetto di Bradley Cooper e Lady Gaga.
Read More »L’esigenza di dare un senso e un ordine alla Storia superando l’immagine, in ‘Zero Dark Thirty’ di Bigelow
Zero Dark Thirty nasce per colmare idealmente il fuori campo della fotografia che abbiamo analizzato, ma senza limitarsi a aggiungere un ennesimo scampolo di storia o un nuovo frammento di realtà all’“epica” dell’11 settembre; al contrario, approfitta di quella negazione per situare, lì dove non c’è niente da vedere (ma molto da immaginare), l’azione del cinema, partendo dalla fine per risalire il corso degli eventi, lasciando fuori, nel nero o nel non detto, tutto ciò che è già stato visto e consumato (e, insieme, un certo modo di vedere e consumare la realtà attraverso l’immagine), per consegnare infine allo spettatore un racconto – un percorso, un processo, un movimento orientato. L’importanza (e, insieme, la bellezza) del film di Kathryn Bigelow sta tutta in questa riaffermazione dell’azione – unica, specifica, storicamente sedimentata, culturalmente necessaria – del cinema all’interno della cornice mobile e evanescente della visualità contemporanea.
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