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Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

Teoria gender: tra propaganda e poteri forti

teoria gender

Che cos'è la teoria del genere, esiste davvero o è, come alcuni anticattolici pensano, un'allucinazione della Chiesa per combattere un nemico che non c'è? La teoria del genere esisteme eccome e sostiene la convinzione, l'idea che ogni uomo è libero di scegliere cosa può diventare nel mondo. Più nello specifico, la sua libertà è legata alla distinzione tra cosa siamo alla nascita e cosa diventiamo poi, e si batte contro un processo tassonomico di educazione alla differenza in atto da secoli. Essa è nata negli anni Cinquanta e da pensiero filosofico attualmente è passata ad essere proposta politica, i cui fondatori sono individuabili in Alfred Kinsey, autore della Relazione sul comportamento sessuale degli americani, e il sessuologo John Money, discepolo di Kinsey, entrambi accaniti sostenitori della pedofilia.

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Gianfranco Rosi vince l’Orso d’oro a Berlino

Gianfranco Rosi

Non sorprende la vittoria di Gianfranco Rosi al Festival di Berlino 2016 con il suo Fuocoammare, docu-dramma politicamente corretto dei migranti, complice l'assenza della concorrenza. Rosi, già premiato a Venezia 2013 grazie ad un altro docu-film, Sacro GRA, racconta Lampedusa attraverso la storia di Samuele, un ragazzino che ama tirare sassi con una fionda e andare a caccia di uccelli; gioca sulla terraferma anche se tutto intorno a lui parla di mare, quel mare, teatro di tragica attualità, attraversato da chi è alla ricerca di una vita migliore e che invece, spesso, ha trovato la morte.

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In morte di Jacques Rivette

Jacques Rivette

Da qualche tempo era affetto da Alzheimer, Jacques Rivette, il raffinato regista esponente della Nouvelle Vague, che si è spento a ottantasette anni il 29 gennaio scorso a Parigi. Nato a Rouen nel 1928, Rivette, si trasferisce a Parigi per studiare presso la Sorbonne ma ben presto sceglie la cinefilia collaborando alla “Gazette du cinéma” e sui celebri “Cahiers du cinéma” (di cui è stato anche direttore nel 1963) e stringendo amicizie registi come Astruc, Godard e Rohmer.

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“Il Dottor Zivago” e “La noia” a confronto

Il Dottor Zivago

Il celebre romanzo Il Dottor Zivago (1957) di Boris Pasternak ci dà l'occasione di cogliere alcuni connotati sintomatici del romanzo moderno, in quanto in primis non sente affatto il bisogno di garantire che c'è qualcosa o qualcuno che conduce la fatalità. In questo romanzo si può dire che si assistiamo ad una serie di "atti gratuiti" come dice Giacomo Debenedetti, compiuti non tanto dai personaggi, quanto piuttosto dal romanziere, il quale produce scene, dialoghi, situazioni che a lui magari sembrano necessari, ma che si producono al di fuori di ogni plausibile logica e concatenamento.

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L’amante fedele, il simbolismo di Bontempelli

L'amante fedele di Bontempelli

Lo scrittore lombardo Massimo Bontempelli possiede una sorta di immunità, né triste né felice, dai guai che spesso compromettono l'essere umano con il quotidiano, ma la facoltà di non stupirsi di nulla produce come effetto quello di generare stupore. In effetti sembra che Bontempelli ignori la vita, contrabbandando innocenza, pensiamo all'attacco della novella del libro Donna nel sole: "Ero andato a fare un giro in aria col mio aeroplano più piccolo", oppure alla frase della raccolta di racconti L'amante fedele: "La Bella Addormentata nel Bosco russava".

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