Sanremo 2019 è cominciato e Nek, tra i ventiquattro big partecipanti, si è presentato con la sua Mi farò trovare pronto, scritta insieme a Paolo Antonacci e a Luca Chiaravalli. La canzone trae ispirazione da una delle poesie preferite del cantautore, “È l’amore” di Jorge Luis Borges, celebre poeta argentino.
Read More »‘La favorita’ di Lanthimos: un distillato di piacevole perfidia ancestrale candidato agli Oscar
I sentimenti umani più inestirpabili e ancestrali, la lotta per la sopravvivenza, il sesso e il potere, la cinica consapevolezza di un gioco al massacro che non è maschile o femminile bensì l’essenza ultima delle vite, delle società, del mondo. “La favorita” distilla un concentrato degli elementi basici di quella particolare forma d’arte che nonostante i collassi epocali continuiamo a definire “cinema”: una sceneggiatura dalla scintillante affilatura (tratta da una pièce di Deborah Davis scritta per la Bbc Radio e rielaborata da Tony McNamara), un’ambientazione in costume magistrale (grazie soprattutto alla sintonia tra il direttore della fotografia Robbie Ryan e la costumista Sandy Powell), tre protagoniste in stato di grazia e la regia del quarantacinquenne greco Lanthimos (“The Lobster”, “Il sacrificio del cervo sacro”) che riesce nell’impresa di mantenersi fedele alla vocazione per un cinema disturbante, feroce e provocatorio realizzando, invece, un film universale e accessibile, molto divertente ma di una piacevolezza striata di perfidia, autoriale eppure carico di candidature all’istituzionale pantomima degli Oscar.
Read More »‘Cold war’ di Pawlikowski: l’amore incandescente tra un pianista e una cantante dentro un blocco di ghiaccio
Il soggetto è antico quanto il mondo, ma Cold War suscita sentimenti così intensi da fare sì che irrompano nel cuore dello spettatore nel preciso momento in cui lo sta vedendo. L’aspetto più stupefacente, però, del film del polacco emigrato a Londra Pale Pawlikowski -già gratificato dal meritato successo mondiale di “Ida”- sta nel fatto che sembra sia riuscito a scolpire un’incandescente storia d’amore all’interno di un blocco di ghiaccio: girato in 16mm, nel desueto formato dell’1,33:1 e in un prezioso bianco e nero che si rimodella continuamente eliminando le sbavature e variando le sfumature, questo film imperdibile riesce a catturare i dettagli più impercettibili senza cedere al manieristico, al melodrammatico o al ricattatorio bensì ricostruendo i fatti con una cadenza asciutta ed ellittica, come se l’assoluta sobrietà espressiva fosse l’unico modo possibile per recuperare i frammenti di un sogno per metà realistico e per l’altra onirico.
Read More »Convegno internazionale ‘Rubens e la cultura italiana”: nuovi dati e informazioni sul pittore fiammingo
Si è concluso lo scorso 19 dicembre il convegno internazionale "Rubens e la cultura italiana, 1600-1608" presso Palazzo Venezia a Roma. Gli anni che Rubens trascorse in Italia dal luglio del 1600 all’ottobre del 1608 sono attestati da più di duecento documenti, sei commissioni pubbliche, oltre settanta quadri e una lista interminabile di disegni. Un periodo di tempo in cui il pittore si è mosso in maniera frenetica su e giù per l’Italia, da una parte all’altra del mare Mediterraneo, dentro e fuori il ruolo di cortigiano, in perenne contatto con la comunità dei fiamminghi di stanza a Roma e senza mai interrompere il flusso di notizie con i suoi conterranei rimasti ad Anversa. Gli studiosi riunitisi in occasione del convegno durato tre giorni, hanno riflettuto sulla rete di contatti e di suggestioni che si intrecciano in tale lasso temporale. Le ricerche e le scoperte avviate in preparazione della mostra L’Età di Rubens (2004), come ha sostenuto Piero Boccardo e poi continuate fino ad oggi, consentono infatti non solo di fornire nuove e importanti informazioni su quasi tutte le opere già note, ma anche di presentare in una sede appropriata due altri ritratti venuti alla luce solo di recente.
Read More »I Musei Vaticani aprono le porte all’arte russa fino al 16 febbraio 2019
Dal 20 novembre al 16 febbraio 2019, nella suggestiva cornice dei Musei Vaticani, l’esposizione dà spazio al messaggio spirituale e culturale della Russia al centro del mondo cristiano occidentale. Autentici capolavori, testimonianza di secoli d’arte, provenienti dalla collezione della Galleria Statale Tretyakov e musei Russi saranno protagonisti dell’attesissimo evento “VELINA, il tratto Russo. Dal Dionisio a Malevic”, dal 20 novembre al 16 febbraio 209, nella suggestiva cornice dei Musei Vaticani, Braccio di Carlo Magno. L’esposizione , per la prima volta a Roma, è stata inaugurata con un grande successo di pubblico.
Read More »Addio a Bernardo Bertolucci, apostolo retorico ed autarchico della Nouvelle Vague
Non è mai esistito un regista capace di riprodurre la profondità della vita e ripristinare la verità della Storia perché il cinema è l’arte suprema dell’inganno e della finzione, ma certo Bernardo Bertolucci è stato tra i pochissimi che ci sono andati vicini. E’ l’ora di rassegnarsi a una scomparsa che offusca lo sguardo, interrompe il flusso doloroso e insieme esaltante di un’autobiografia generazionale e rende più fragile la resistenza all’egemonia delle perniciose concezioni redentoristiche dell’arte, ma soprattutto è l’ora d’intraprendere una nuova, lunga e aspra battaglia contro chiunque sfodererà gli artigli per tramandare un identikit di comodo, il flash sbiadito di un artista impegnato come se ne vendono a bizzeffe al mercatino dell’usato ideologico.
Read More »‘Euforia’: l’ellittico film di Valeria Golino che parla della lotta alla sopravvivenza
Alla seconda prova dietro la macchina da presa (cinque anni dopo “Miele”), Valeria Golino si conferma dotata di una mano ferma e intensa nonché, com’è in fondo logico, assai sensibile e inclusiva nel rapporto con gli interpreti. “Euforia”, in effetti, è un film fragile e sommesso e limitandosi a soppesarne la trama anche un po’ scontato, ma il limite complessivo può tramutarsi in pregio qualora serva a fare convergere tutta la luce emotiva sull’ammirevole duetto dei protagonisti.
Read More »‘Soldado’: l’adrenalinico film di Stefano Sollima sull’illegalità nel desolato confine tra USA e Messico
Gioco pesante e mano dura in un sequel che fa storia a sé. Tre anni orsono “Sicario” impose i nomi del regista Denis Villeneuve e lo sceneggiatore Taylor Sheridan nel cerchio magico dei nuovi maestri di Hollywood: considerato uno dei migliori film d’azione degli ultimi anni, riusciva in effetti a sbalordire il sempre più ostico pubblico odierno grazie al ritmo indiavolato, le interpretazioni esemplari e la visione spregiudicata dell’eterna guerriglia per il traffico di droga in atto ai confini tra Stati Uniti e Messico.
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