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Cinema

‘Babylon’ di Chazelle: il facsimile delirante di ‘C’era una volta a Hollywood’ di Tarantino

Chazelle

E tu futuro spettatore sei massimalista o minimalista? La partita di “Babylon” si gioca tutta qui perché il film ha diviso la critica e dividerà il pubblico per le sue smisuratezze, dal costo di ottanta milioni di dollari alla durata di tre ore e dieci, dallo stile frenetico e survoltato al cast capeggiato da Brad Pitt e la regia firmata dal rampante Chazelle divenuto nel 2016 con “La La Land” il più giovane regista della storia degli Oscar a vincere il premio. Che tiri aria di scontro, per fare un esempio, lo indica il dato che i voti ottenuti sui magazine specializzati oscillino da 1 a 9, ma pesa anche l’appartenenza al genere del cinema sul cinema, ovvero un repertorio sterminato, abusato, celebrato e autocelebrativo fitto di molti capolavori e molti bluff, talvolta addirittura più incisivo se utilizzato a margine, fuori contesto e finanche per traslato (vedi la sequenza finale di “The Fabelmans” con la battuta di John Ford).

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I migliori e i peggiori film del 2022

film 2022

In proporzione ai numeri dei biglietti staccati anche nel 2022 un pugno di film belli e brutti potrebbero bastare. Per fortuna o purtroppo ci sono quelli visti in tv e qui il discorso, oltreché allargarsi a dismisura, si farebbe ingarbugliato e per di più superfluo. Infine ci sono da rispettare le categorie: prendersela con i fanti mettendoli in gara con i santi è roba da cinegrilli parlanti. Un minimo di cautela va infine usata con gli interlocutori: tirare fuori dal cilindro titoli cervellotici o invisibili ai comuni mortali è il tipico vizio degli esperti. Per l’agonia delle sale è anche loro un briciolo di colpa.

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L’adattamento cinematografico di Silent Hill 2 è in arrivo dal regista e dal produttore del film originale

silent hill

Nel video caricato dalla casa di Silent Hill, Rui Naito, assistente produttore di Konami e responsabile dello sviluppo IP e cross-media di Silent Hill, ha descritto il film come il "catalizzatore" per i nuovi giochi di Silent Hill. Victor Hadida, produttore dei film originali di Silent Hill, ha contattato Konami con la proposta di realizzare un nuovo film. Questo ha fatto nascere l'esigenza di far rivivere il franchise in concomitanza con la creazione del nuovo film. La regia è affidata a Christophe Gans, che ha diretto il film originale e il classico cult Brotherhood of the Wolf.

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Addio a Jean-Luc Godard, tra i massimi pionieri della storia del cinema

Godard

Jean-Luc Godard è il regista che, insieme agli altri componenti della Nouvelle vague – il movimento che caratterizzò la cinematografia francese sul finire degli anni Cinquanta – ha iniziato una delle rivoluzioni iconografiche più importanti del Novecento e ha cambiato per sempre non solo il modo di fare film e raccontare storie, ma anche il modo di fruirle. In un lasso di tempo relativamente breve, tra il 1960 e il 1967, Godard girò 15 pellicole attraverso cui operò una vera e propria rivoluzione, cambiando i codici stessi del linguaggio cinematografico: un’eredità dalla quale i grandi film d’autore non possono prescindere. Un esempio sono le connessioni stilistiche tra i film di Godard e quelli di Wes Anderson, di Quentin Tarantino o di Xavier Dolan, solo per citarne alcuni.

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Venezia 2022. Vince il documentario “All the Beauty and the Bloodshed” di Laura Poitras

Poitras

Il vincitore del Leone d'Oro alla 79esimaMostra del Cinema di Venezia è il documentario, All the Beauty and the Bloodshed  della regista americana Laura Poitras. Nel 2018, insieme all'associazione da lei fondata, PAIN (acronimo di Prescription Addiction Intervention Now), la nota fotografa Nan Goldin è protagonista di un'azione di protesta presso il MET di New York. È la prima di una serie di contestazioni plateali che puntano alla cancellazione del nome della famiglia Sackler (fondatrice e proprietaria di una delle più importanti case farmaceutiche statunitensi) dall'elenco dei nomi dei sostenitori e dalle sale o donazioni a loro intitolate. Il primo passo simbolico per denunciare le micidiali ricadute del fenomeno noto come "epidemia degli oppioidi", il consumo massiccio e indotto di farmaci a base di ossicodone (che provocano una forte dipendenza e portano a dipendenze maggiori): cento settemila morti per overdose negli Stati Uniti solo nel 2021, con tutte le conseguenze sociali ed economiche derivanti.

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Il cinema napoletano in cattedra ai David di Donatello 2022

David di Donatello

Domani sera (diretta su Rai Uno dalle 21.25) negli studi di Cinecittà per la cerimonia di premiazione della 67esima edizione dei David di Donatello ancora una volta ci sarà una predominante partecipazione napoletana che ribadisce l’attuale primato partenopeo nel settore dell’audiovisivo. Ed in particolare, oltre alle 38 candidature napoletane alla prestigiosa statuetta, ci sono ben 12 candidature dei ‘grandi maestri’ del cinema che da anni fanno parte del corpo docenti della Torre della Comunicazione dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il più grande polo delle scienze della comunicazione e dello spettacolo nel Mezzogiorno.

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Oscars 2022. ‘Drive my car’ di Hamaguchi, tra Cechov e Murakami

car

Tre ore che non affaticano ovvero affaticano a seconda del grado di feeling individuale col cinema di Ryusuke Hamaguchi, la nuova star del cinefirmamento giapponese. “Drive My Car” è il secondo exploit, in effetti, di un anno fortunato perché vincitore del Premio alla migliore sceneggiatura di Cannes 2021 a distanza di poche settimane dal Gran Premio della Giuria della Berlinale andato a “Il gioco del destino e della fantasia”: specialista delle operazioni a cuore aperto sui personaggi soprattutto femminili, il quarantatreenne regista laureato all’Università delle arti di Tokyo.

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Oscars 2022. ‘Belfast’, l’omaggio di Kenneth Branagh alla sua città natale

Belfast

"Mi sento irlandese. Non penso che si possa togliere Belfast da un ragazzo”, così parlò Sir Kenneth Branagh a proposito della scelta di omaggiare la città natale con il film personale che si è voluto regalare arrivato a sessantuno anni e diventato rispettato, osannato e invidiato nella ex nemica Inghilterra per i primati accumulati nel teatro scespiriano e i mega film d’intrattenimento. “Belfast” opera lo stesso procedimento di auto-fiction di Sorrentino e non a caso i rispettivi film si ritrovano tra i nominati dei prossimi Oscar; se aggiungiamo, poi, che permane ancora l’eco del capolavoro autobiografico “Roma” di Cuaròn ed è annunciato in post produzione “The Fabelmans”, dedicato da Spielberg all’infanzia trascorsa con un amatissimo zio in Arizona, si capisce quanto il genere diaristico stia registrando presso i grandi autori un revival impetuoso.

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